Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

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Caos e confusione

Ci risiamo, comune allo sbando!!! Non si capisce più nulla. Avrei potuto scrivere “Siete su scherzi a parte”, ma la partita è troppo importante. Le bollette sono diventate il tormentone dei cittadini: prima le scadenze delle rate, otto in pochi mesi; poi, l’invio con calcoli errati; ora, il sindaco che emette un comunicato in cui “annulla” le bollette, senza nessun supporto da parte degli uffici che hanno questa responsabilità. Al sindaco sfugge un piccolo particolare: lui ha competenze politiche non amministrative. L’unico che può sospendere, non annullare, è il responsabile del procedimento, cioè il dirigente che formalizza la decisione con un atto proprio.

Invece nel nostro paese un sindaco abituato a fare il bello e il cattivo tempo si arroga diritti che non ha. Quando avrebbe dovuto farlo non lo ha fatto, ora che non può farlo, emette un comunicato che genera ulteriore confusione e sconforto tra i cittadini, creando il caos.

Sono giorni che i consiglieri di opposizione fanno il diavolo a quattro per queste bollette. Io e Nello ci siamo recati presso gli uffici per capire cosa stava succedendo e metterli sull’avviso che le bollette, molte bollette, erano errate. Abbiamo messo in risalto che prima di inviarle avrebbero dovuto verificare la congruità del totale: bisognava verificare che le metrature fossero state corrette, che le somme fossero in linea con la metratura. Invece no. Dopo quasi due anni siamo nel panico, e non si vede via di uscita. La vicenda, naturalmente non termina qua, anche perché ci sono ancora circa 500 posizioni totalmente errate e non inviate. Questo “scherzo”, non di poco conto, manda definitivamente all’aria i conti del comune perché per il secondo anno non potrà onorare gli impegni contrattuali con Lazio Ambiente e gli altri fornitori. Molti cittadini virtuosi,  hanno già pagato perché i conteggi erano esatti, mentre altri non sanno come muoversi. Questo sta generando ulteriore confusione perché non si sa bene come bisogna comportarsi. Si sarebbe potuto evitare tutto questo caos verificando prima dell’invio la correttezza dei dati e delle somme. Il comunicato genera ulteriore confusione, forse loro non se ne sono accorti, ma i cittadini sì

Ora, chiedo per l’ennesima volta e lo faccio urlando, DI CHI E’ LA COLPA DI TUTTO QUESTO? Di chi è la responsabilità? Perché si continua a tollerare questa confusione di ruoli e di servizio? Ripeto, siamo in pieno caos ed è difficile vedere la luce se non si fa finalmente tabula rasa di questa mediocrità

L’eredità di chi andrà ad amministrare sarà veramente gravosa. Al di là delle bollette, c’è il bilancio da gestire, ci sono i conti da far quadrare, c’è da onorare impegni e spese, c’è da fare chiarezza nei comportamenti, c’è la certezza che qualcosa deve cambiare, ma cambiare sul serio. Basta palliativi, basta compromessi. Se c’è da recidere rami lo si faccia, qui è in gioco l’onore di tutti i cittadini, di una parte e dell’altra. Siamo diventati lo zimbello del circondario, ci ridono dietro per l’incapacità di questi amministratori che sono nel pallone più totale.

Sapete cosa trovo gravissimo? Il fatto che non abbiano mai voluto ascoltare la voce dell’opposizione che ha mostrato senso delle istituzioni e capacità di elaborazione. Quello che è successo negli ultimi anni, con noi non sarebbe mai avvenuto. Sapete perché? Perché c’è una distanza abissale tra il loro modo di amministrare e il nostro: NOI STAIMO CON I CITTADINI, LORO CONTRO.

Ecco, questo è un altro ottimo motivo per cambiare. L’undici giugno c’è la grande possibilità. Noi abbiamo messo in campo una vera formazione qualificata, generosa e preparata per fare fronte ad ogni problematica. Abbiate fiducia in noi, aiutateci a governare questo paese e simili scempiaggini non avverranno più. Promesso.

Maurizio Spezzano

Game over

Game over. E’ finita la consiliatura. Ieri ultimo atto del consiglio comunale uscito dalle elezioni del 2012. Un solo punto all’ordine del giorno: Apposizione vincoli espropriativi all’area destinata alla realizzazione del nuovo campo sportivo. Accolte gran parte delle nostre osservazioni che testimoniano ancora una volta la nostra capacità amministrativa. Quindi non opposizione distruttiva, come più di qualcuno che non conosce la macchina comunale ha sostenuto, ma puntualizzazioni migliorative a un progetto utile all’intera comunità. Naturalmente è solo il primo passo, l’iter è ancora lunghissimo e i passaggi saranno ancora molti. Sarà compito dell’amministrazione entrante predisporre atti e migliorie necessarie a fare la cosa giusta. Io mi auguro che venga fatto ascoltando tutti i soggetti interessati, dai dirigenti delle società sportive, ai proprietari dei lotti espropriati, dai progettisti ai tecnici preposti. Al termine del confronto, sia io che Nello abbiamo votato a favore.

Finite le formalità dell’unico punto, il sindaco ha voluto gratificare tutti i consiglieri con una targa ricordo personalizzata. E’ stato un momento anche di commozione da parte di tutti, perché è parso chiaro che da domani si apre una nuova fase politico-amministrativa per Labico.

Si chiude un’epoca, la classe politica che ha amministrato per decenni non c’è più. Queste elezioni saranno una ventata nuova come mai prima a Labico. Noi di Labico Bene Comune speriamo di aprire una fase riformistica forte, in cui i cittadini saranno copartecipi del rinnovamento. Il nostro candidato sindaco, Danilo Giovannoli, ha tutte le qualità per essere un ottimo amministratore. Ha competenza, capacità, gentilezza e spirito di sacrificio, elementi indispensabili per essere in prima linea. Conosce il territorio, si è interessato dei problemi di tutti, ha maturato l’esperienza necessaria per essere subito operativo. A lui un grande grazie per la disponibilità a concorrere per questo incarico sicuramente gravoso, ai componenti della lista un immenso in bocca al lupo.

L’auspicio migliore per Labico è la sua crescita, che non deve essere solo economica ma anche culturale. Riuscire a riaggregare una comunità composita come la nostra è la grande priorità, dotare i cittadini dei servizi essenziali è un imperativo categorico, guardare ai bisogni di chi ha bisogno deve essere la via maestra della buona amministrazione. Veniamo da un periodo difficile dal punto di vista amministrativo: i sequestri dei depuratori, i debiti ad esso correlati, il piano di rientro, l’invio delle bollette di riscossione, l’incapacità di far quadrare i conti, sono tutti elementi che saranno sulle spalle di chi sarà chiamato a governare. Se i cittadini concorreranno con gli amministratori a trovare le giuste soluzioni, Labico avrà davanti a sé un gran bel avvenire. Se toccherà a noi, ce la metteremo tutta per riportare la serenità che i labicani si aspettano. Vogliamo contribuire a rasserenare gli animi, dare fiducia a chi è sconfortato, disilluso, incredulo, sfiduciato: abbiate fiducia in noi, siamo figli del popolo e mai saremo capaci di andargli contro. Abbiamo deciso di stare dalla parte giusta, quella del diritto, della legalità, della trasparenza, della democrazia. Governeremo tutti insieme, prenderemo decisioni collegiali, saremo uniti come mai prima. Il nostro sogno combacia perfettamente con quello dei labicani: Uniti per guardare avanti.

Prima di chiudere, doverosi saluti a chi in questi anni ha incrociato la mia strada. Ringrazio il sindaco uscente, Alfredo Galli, con lui ho avuto scontri memorabili, ma anche momenti di pura distensione. Attaccandolo, ho sempre mirato al politico, mai all’uomo. Non condividevo la sua visione per Labico, considerandola diametralmente opposta alla mia. Ora, da pensionato, gli rinnova l’augurio di un avvenire sereno, tanta salute e infinità felicità. Spero che, incrociandolo per le vie del nostro paesello, possiamo ancora sorseggiare un caffé insieme. Ringrazio i vari consiglieri comunali con cui ho condiviso queste due consigliatore, a volte con toni pimpanti, nell’ultimo periodo un po’ meno. Con alcuni c’è stata maggiore sintonia, con altri meno. Ringrazio di cuore Nello Tulli che in questi anni mi ha guidato nella conoscenza del territorio e da buona chioccia mi ha moderato nelle mie intemperanze caratteriali. Anche lui come il sindaco andrà in pensione non concorrendo più alle amministrative di giugno. Credo che le sue competenze possano essere un valido aiuto a chi sarà chiamato ad amministrare, soprattutto in campo sportivo e culturale. Con me ha instaurato un rapporto fraterno e di stima reciproca. Auguro anche a lui tanta felicità, salute – che non guasta mai – e l’energia necessaria per affrontare il mondo con le sue camminate. Ringrazio non tanto, ma de più, Tullio Berlenghi. A lui mi unisce una bella amicizia, oltre la militanza politica. Tullio ha lungimiranza, intransigenza, competenza, tutte qualità che vanno assolutamente messe in circolo. In questi anni con lui ho condiviso ogni decisione, sempre pronto a collaborare e ad indirizzarmi quando c’era bisogno. Aiuto indispensabile e di alto profilo. Mi auguro che nel futuro le sue capacità possano essere messe al servizio della Labico che vogliamo. Un grazie di cuore a tutti gli esponenti di Legalità e trasparenza. Splendida esperienza umana e politica. E’ stato un valido progetto che oggi trova compimento e completezza nell’unione con Cambiare e Vivere Labico. Più che un legame politico è stato un legame di affetti, con alcuni intenso, con altri di vero rispetto, ma sempre carico di umanità. Grazie di tutto.

Per me sono stati dieci anni intensi. Io di mio ci ho messo l’impegno, la caparbietà e il cuore. Notti intere a studiare carte, a scrivere interrogazioni, ordini del giorno e relazioni quando servivano. Di certo non mi sono risparmiato. Anche nei momenti più delicati della mia vita ho fatto la mia parte. L’ho fatto perché ci ho creduto, ci credo e ci crederò nel futuro. Non ho mai tutelato interessi di parte, ho cercato sempre l’equilibrio. Mi sono arrabbiato quando serviva e scherzato quando dovevo stemperare. Ho lottato per un sogno che spero possa essere realizzato: i sognatori non si arrendono, non ne vedono il motivo, vanno dritti per la propria strada. Ho commesso tanti errori, alcuni li ho corretti, altri no. Mi sono fatto travolgere dalla passione e ho provato a contagiare anche gli altri. Una cosa è certa: non sono mai stato lasciato solo e non mi sono mai sentito solo. La strada è tracciata, ai cittadini ardua sentenza. Grazie a tutti e lunga vita a chi ama.

La scuola è di tutti

Al sindaco

Comune di Labico

e p/c

Ai coniugi Gusai

Dirigente Scolastico IC “L. da Vinci”

Presidente Consiglio di Istituto IC “L. da Vinci”

Al personale docente e non docente dell’IC “L. da Vinci”

Ai genitori degli alunni IC “L. da Vinci”

 

OGGETTO: MANCATA COMUNICAZIONE INVITO OPEN DAY E CONCERTO

Egregio signor Sindaco,

Avevamo pensato di scrivere una lunga lettera in cui facevamo il punto di tutte le volte che ai consiglieri di opposizione non sono state recapitate le comunicazioni o gli inviti da parte dei cittadini o delle istituzioni. Ma non ne vale la pena, conosciamo molto bene il suo modo di intendere le istituzioni e l’uso che ne fa. Per cui ci limitiamo a rammaricarci e a censurare il comportamento di chi è venuto meno ai propri doveri di neutrale amministratore.

wp_20170202_002Agli scriventi risulta che il personale dell’IC “L. da Vinci” di Labico – in occasione dell’Open Day e del concerto in onore dei coniugi Gusai, che generosamente hanno destinato alla scuola somme e macchine importanti per la crescita dei nostri ragazzi – aveva predisposto un invito, rivolto a tutti i consiglieri comunale, per assistere all’evento organizzato per lunedì 30 gennaio. Gli inviti sono stati consegnati a qualcuno dell’amministrazione che si era impegnato a recapitarli a tutti. Almeno questi erano gli accordi. Sta di fatto che questi inviti non sono mai stati recapitati ai destinatari o, almeno, non sono mai stati recapitati agli scriventi. Di converso, gli esponenti di giunta erano presenti al gran completo, in prima linea, a prendersi meriti che non hanno, né hanno mai avuto.

Questo gesto, che ad alcuni può sembrare insignificante, la dice lunga sui comportamenti di chi attua simile politica istituzionale. Se i rapporti politici qualcuno può intenderli compromessi, a causa di tali comportamenti, deve essere sempre fatto salvo il rispetto personale. La politica è fatta anche di scontri, a volte duri, ma questi non devono mai sconfinare nell’oltraggio o nell’ostracismo gratuito, anche perché il rispetto della persona resta centrale nella vita di chi rappresenta le istituzioni, qualsiasi sia il ruolo che svolge.

Ancora una volta Lei, o chi per Lei, ha fatto un torto difficilmente recuperabile agli occhi dei quasi due terzi di cittadini che noi rappresentiamo. Il mancato invito a noi corrisponde a un mancato invito alla stragrande maggioranza di labicani. Né potremo mai accettare la solita scusa a Lei avvezza, cioè “Io non ne sapevo nulla!” Nel nostro comune non c’è foglia che si muova se Lei non ordina o predispone. Non Le sfugge mai niente, ma davanti alle proprie responsabilità, anche le più palesi, nega ogni addebito. Lei ha sempre fatto così. La sua visione accentratrice offusca anche i rapporti umani. Ci consola l’idea che da qui a qualche mese i cittadini saranno chiamati a votare e a scegliere una nuova amministrazione e di sicuro non sarà Lei a prevalere.

wp_20170202_003Naturalmente, noi ci scusiamo con chi aveva lavorato affinché i rappresentanti dei cittadini fossero presenti e gioissero per la bella iniziativa; ci scusiamo con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola che lavorano tutti i giorni, pur tra mille difficoltà e pochi mezzi, per far crescere i nostri ragazzi; ci scusiamo con il presidente del Consiglio di Istituto e tutti i genitori i quali, magari, avranno pensato a uno sgarbo da parte nostra, ben conoscendo però l’impegno che sempre abbiamo dimostrato per la qualità scolastica, intesa come struttura e come luogo di crescita e aggregazione; ci scusiamo, in modo particolare, con i coniugi Gusai, che hanno dimostrato una sensibilità e una generosità difficilmente riscontrabile in questi tempi così difficili, e il fatto stesso che il loro pensiero sia stato per la scuola non può che riempirci di gioia e impegnarci affinché l’istruzione abbia le attenzioni che si merita.

Chiudiamo qui questa triste vicenda di trascuratezza e mancato rispetto nei nostri confronti, se un torto è stato commesso non lo è stato per noi, ma per l’intera collettività che ha visto privati i rappresentati dei cittadini a presenziare a un’iniziativa fondamentale per la crescita della nostra comunità.

Distinti saluti

Labico, 2 febbraio 2017

I Consiglieri comunali

Maurizio Spezzano

Nello Tulli

L’umiliazione degli onesti

Questo che leggerete è il volantino che come opposizioni volevamo diffondere domenica in piazza e che il sindaco ha ben pensato di negarci. Avremmo potuto farlo ugualmente, non avendo bisogno di nessuna autorizzazione per volantinare un documento politico dei gruppi, ma noi rispettiamo le regole e l’educazione politica, cosa che non si può dire di questa maggioranza e di questo gruppo che pubblica ingiurie anonime impunemente firmate Rinnovare per Labico. Noi alle ingiurie, alle calunnie e alle diffamazioni rispondiamo con la politica. Alla paura dei miserabili, rispondiamo con il coraggio della legalità. Cambiare e Vivere Labico e Legalità e Trasparenza hanno condotto una battaglia alla luce del sole senza alzare i toni né ingiuriare chicchessia, pur avendone tutte le ragioni. Evidentemente chi sta dall’altra parte e condivide l’azione di questa maggioranza si sente il terreno franare sotto i piedi e prova a contrattaccare cercando di condurci nel loro terreno fatto di calunnia e di razzismo. Ci saremo aspettati una presa di distanza dal sindaco, dalla giunta e dalla maggioranza dal volantino diffamante, ma l’educazione politica non è nel loro dna. A loro piace così, gli piace sguazzare nell’ingiuria e nella arroganza. Meglio così, delle loro scuse non sappiamo che farcene, non essendo sincere ci darebbero anche fastidio. Noi andremo avanti nella nostra azione sempre più forte e sempre più incisiva. Sveglia labicani, la primavera di liberazione è prossima!

Cambiare e Vivere Labico – Legalità e Trasparenza

Ne abbiamo sentite di cotte e di crude, in questi giorni di panico da bolletta verde, non ultimo che, “il sindaco è stato costretto”. Battuta da commedia pura! Scaricare le responsabilità sugli altri senza assumersene le proprie non paga più, i cittadini hanno capito benissimo cosa è successo, chi è nel giusto e chi è nel torto; chi ha cercato di difendere i cittadini e chi li ha additati. Per contrastare le menzogne e far emergere la verità non c’è che un metodo: affrontare per punti la questione.

Lotta politica e non personale. Galli accusa le opposizioni di aver agito per motivi personali ed elettorali: niente di più falso. In tutti i comuni del mondo, il sindaco è a capo dell’amministrazione e le opposizioni chiamano in causa chi comanda non chi esegue. Fare opposizione non significa prendersela con la persona, ma con il ruolo. Muovere obiezioni al modo di fare politica rientra nel gioco democratico della contrapposizione di vedute. Non è mai un fatto personale ma politico. La verità è che Galli, come sua abitudine, avrebbe voluto una opposizione sottomessa alla sua volontà: impossibile per chi come noi ha una visione diametralmente opposta alla sua. Voler far passare a tutti i costi che le opposizioni ce l’abbiano con Galli non corrisponde al vero, significa molto più semplicemente che l’agire di Galli è contraria al buon senso e agli interessi dei cittadini. Chi la mette sul personale, come ha fatto Galli, è mancante di argomenti e non sa come contrapporsi alle giuste obiezioni dell’opposizione. Lui vorrebbe convertire la lotta politica a un fatto personale, gioco che non fa per noi, perché dal nostro punto di vista sono le soluzioni ad essere diverse. Sono stati il sindaco e la sua giunta ad aver scelto di alzare i toni, al solo scopo di distogliere l’attenzione dal problema vero, facendosi passare per vittime e non per carnefici. Hanno individuato nelle opposizioni i nemici, minacciando, inoltre, di denuncia i cittadini che sui social manifestavano, legittimamente, la loro indignazione. A un primo timido tentativo di chiedere scusa e riconoscere alle opposizioni il contributo alla risoluzione del problema, è seguita la grande ira: Galli e la sua giunta sono partiti al contrattacco con le solite argomentazioni e le solite minacce, fino ad arrivare alla intimidazione velata, cioè, informare che l’amministrazione aveva i dati dei firmatari della petizione e i corrispondenti possibili evasori! Ha provato a giocare sporco, ma non c’è riuscito perché l’indignazione è stata unanime: tutto il paese contro, non una parte. Questo avrebbe dovuto indurlo alla riflessione e alla moderazione, doti che il sindaco di Labico ha mostrato di non possedere, mostrando una rabbia fuori dal comune.

Ruolo delle opposizioni. Come opposizioni abbiamo dimostrato senso delle istituzioni e realismo davanti la gravità della situazione che si è venuta a creare. Gli animi si sono esacerbati quando il sindaco ha accusato le opposizioni di agire per motivi personali ed elettorali. Sostenere tale posizioni, come ha fatto Galli e la sua giunta, è contro il buonsenso, sminuisce le capacità intellettive dei cittadini di cogliere il senso delle proporzioni. Ricordiamo per l’ennesima volta: noi abbiamo fatto la nostra parte, siamo stati propositivi, abbiamo alzato la voce contro la società, ma quando ci siamo trovati davanti a un muro l’atteggiamento è cambiato. Essere accusati ingiustamente non aiuta a rasserenare gli animi. Davanti a un problema così rilevante cosa fa un buon sindaco? Cerca la soluzione migliore e possibilmente anche l’aiuto di tutti, opposizioni comprese, non si blinda nelle proprie convinzioni: così ci si schianta contro un muro; cosa puntualmente avvenuta. Ad esempio, aver prorogato i tempi per le verifiche al 30 giugno, non smuove di un millimetro la validità dei sessanta giorni previsti per muovere ricorso. Il risultato, invece, sarebbe stato centrato con l’annullamento del procedimento, così come abbiamo consigliato noi e come è sembrato per un attimo volesse fare anche lui dopo esserci confrontati. Poi ha cambiato idea e sono stati pubblicati una serie di avvisi che hanno generato ulteriore confusione in un momento in cui ci sarebbe voluta chiarezza e indurre alla calma i cittadini. Noi abbiamo suggerito la soluzione, l’unica possibile, che tutelava sia i cittadini, su cui grava il peso maggiore, sia l’amministrazione, costringendo la società a rimediare alla grande mole di errori riscontrati (lo stiamo vedendo in questi giorni con la quasi totalità di accertamenti ICI/IMU annullate e TARSU/TARI annullate o rettificate), evitando l’umiliazione di perdere giornate di lavoro per presentarsi presso uno sportello che dovrebbe avere chiara la situazione. Cosa altro avremmo dovuto fare? Stare zitti? Aspettare alla finestra che il sistema crollasse? Gioire delle disgrazie dei cittadini? Niente di tutto questo, abbiamo scelto di farci carico delle preoccupazioni dei cittadini, abbiamo deciso di stare dalla parte di chi ha sempre pagato, non da quella degli evasori, informando correttamente e con sollecitudine sulla prassi da seguire.

Lotta all’evasione. Tutti si sono chiesto il motivo per cui il sindaco e la sua giunta decidono di affidarsi a una società di riscossione per recuperare “l’evasione” ma pochi coloro che hanno trovato la risposta corretta. Facendo passare la loro velina informativa, hanno fatto credere che l’operazione è giusta e che i furbi vanno colpiti. Come questione di principio non fa una grinza, è giusto, giustissimo scovare l’evasione e punire i furbi. E’ il principio più importante dell’equità: chi deve è giusto che paghi. Ma a Labico sarà andata veramente così? NO, non è andata così. Per due motivi. E ve lo spieghiamo noi. Primo Il sindaco Alfredo Galli, Giorgio Scaccia, Nadia Ricci, Luciano Galli, Andrea Giordani, stanno lì da svariati lustri, sempre con incarichi determinanti: Alfredo Galli da non meno di 35, sempre con incarichi di potere, vicesindaco, sindaco, vicesindaco, sindaco; Scaccia da sindaco, assessore al bilancio, vicesindaco con delega al bilancio; Ricci da assessore; Luciano Galli da capogruppo; Andrea Giordani, vicesindaco, sindaco, trombato e oggi consigliere semplice e degradato. Non sembra ci sia stato grande ricambio, quindi se c’è evasione oggi loro ne sono i responsabili politici, avendo governato ininterrottamente questo paese da quando contava meno di 2000 anime ad oggi che ne conta 6500 quasi! Ci si chiede, perché non hanno applicato la stessa determinazione a scovare l’evasione dalla prima elezione? Per TARSU E TARI, perché non hanno effettuato le verifiche delle metrature a tempo debito, quando, ad esempio, venivano concessi permessi a costruire come pioggia in autunno? Perché non hanno controllato quelle stesse case che a distanza di decenni sono prive di abitabilità ed il comune non è stato in grado di prendere in carico le opere di urbanizzazione in molti casi, addirittura, mai portate a termine? Si può concludere, senza possibilità di smentita, che gli omessi controlli hanno pregiudicato la lotta vera all’evasione. Questo il primo motivo. Il secondo motivo si chiama DEPURATORE. Questa è la verità nascosta e minimizzata, se non quasi rimossa, quella che fa male e che loro sono determinati a nascondere fino in fondo. Non siamo noi a dirlo ma gli atti che accompagnano il piano di rientro del debito, dove si dichiara che l’amministrazione metterà in atto strumenti per la lotta all’evasione. Ma perché nasconderlo e non dichiararlo palesemente? Semplice, perché per anni hanno sostenuto che i costi non sarebbero pesati sui cittadini. Oggi che il barile è stato raschiato viene fuori la verità: le responsabilità politiche di tutta la vicenda. Chi erano gli esponenti politici di rilievo all’epoca del sequestro dei depuratori, aprile 2012? Chi era sindaco? Giordani. Chi era vicesindaco con delega ai LL.PP.? Alfredo Galli. Chi aveva la delega all’ambiente? Luciano Galli? Chi era assessore al bilancio? Scaccia. Chi era assessore all’istruzione? Ricci. Chi c’è oggi in maggioranza? Loro. Chi avrebbe dovuto verificare attraverso i controlli che tutto era a norma? Chi dettava la linea politica.

Ecco, c’è poco da aggiungere, non si può sfuggire alla verità o si pensa che i cittadini siano veramente ingenui? Per salvarsi loro tirano in ballo le opposizioni e i cittadini: dalle dichiarazioni rilasciate da questi signori – sindaco, giunta e maggioranza – sembra che a favorire l’evasione siamo noi tutti quanti noi. Per chiarezza, noi dell’opposizione siamo stati e lo siamo ancora oggi per la lotta dura all’evasione, perché sottraendosi al pagamento delle imposte non si penalizza il comune, ma i cittadini che si vedono ridurre i diritti.

Probabilmente Galli, con le elezioni alle porte, si stava sfregando le mani al pensiero della manna che gli stava piovendo dal cielo, contando, presumibilmente, sulla “complicità” delle opposizioni: con tutti gli euro entrati avrebbe potuto pianificare lavoretti preelettorali su richiesta, magari l’abbassamento di qualche centesimo di punto del costo dei servizi comunali (dichiarato in più occasioni), un po’ di fumo negli occhi et voilà, il giochetto è fatto, vincitore per altri cinque anni. La rabbia dei cittadini e la ferma, dura e decisa reazione delle opposizioni gli ha reso indigesto il programmino studiato, verosimilmente, a tavolino!

I pifferai. Davanti alle responsabilità di questa maggioranza, come ha reagito il sindaco e la sua giunta? Accusando i cittadini di essere stati preda dei malvagi pifferai, che hanno costretto tutti a firmare inconsapevolmente, consegnato moduli di autotutela sbagliati, essersi prestati alle mire politiche ed elettorali delle opposizioni, alcuni identificati, addirittura, con nome e cognome! Mai dichiarazione è stata più falsa, offensiva, arrogante, fuorviante, disgustosa di questa. Trattare i cittadini come delle stupide marionette nelle mani di ambiziosi senza scrupoli offende l’onore di tutti, di chi subisce quest’onta e di chi la pronuncia. Solo chi è fuori dal tempo si permette di insultare i cittadini. Così come solo chi è fuori dalla logica va in tv a dichiarare, da sindaco, che la colpa è di altri e non la propria, tentando invano di scindere le responsabilità politiche da quelle amministrative e scaricare sull’agnello sacrificale di turno la colpa, facendo irrigidire i conduttori e creando brusio in sala. Queste sparate la dicono lunga sulla lucidità del sindaco travolto dall’ondata di cartelle pazze. Ma si sarà chiesto veramente se la colpa di tutta la vicenda è solo della società? E dov’era quando gli è stato comunicato che stavano per partire ben 9853 avvisi di accertamento? Perché non ha fermato tutto e preteso che si procedesse all’analisi e poi alle correzione degli errori, invece di umiliare gli onesti costretti a rivolgersi a professionisti pagando lauti onorari? Ricordiamo al sindaco che fu lui ad ammettere che i dati forniti potevano contenere degli errori perché gli archivi non erano aggiornati. Ecco, il sindaco tutto questo non se lo ricorda né se lo è chiesto, ha tirato dritto per la sua strada incurante di tutto e di tutti, ostinato. Eppure ci sarebbe voluto poco, bastava prendere atto degli errori e annullare gli accertamenti, così come noi abbiamo suggerito, fino a quando i responsabili, società e responsabile del procedimento, non avessero provveduto a correggere ogni cosa. Invece, siamo rimasti tutti colpiti dall’ostinazione con cui ha continuato a sostenere una situazione insostenibile, ma ancor di più ci ha colpito il gruppetto che gli sta intorno che, sostenendo a parole la lotta delle opposizioni e dei cittadini, nei fatti lo ha incoraggiato ad andare avanti. Ancora più ambigua la posizione dell’assessore Scaccia, non dimentichiamoci assessore al bilancio, da cui dipende l’ufficio che ha avvallato l’intera procedura, non una parola di distinguo, confermando ciò che pensiamo: bravo di chiacchiera meno d’azione. Pessima scelta e pessimi consiglieri!

L’arroganza. Da parte nostra c’è stata determinazione per far cambiare idea a Galli e alla giunta, ma dopo un primo approccio con il sindaco, in cui sembrava voler condividere la nostra posizione, ha cambiato registro e ha mostrato il volto dell’arroganza del potere, scagliandosi con veemenza contro le opposizioni, i cittadini, con chiunque la pensava in modo diverso dal suo, personalizzando lo scontro e alzando i toni. Insomma, ha fatto l’esatto opposto di ciò che fa una persona rimasta sola e che brancola nel buio. Non solo non ha tenuto conto della volontà popolare che gli chiedeva di annullare il provvedimento, ma ha iniziato a dare in pasto al social network comunicati senza capo né coda, redatti senza pensare alle conseguenze che avrebbero prodotto sui cittadini. Un comunicato smentiva l’altro, seminando confusione ed incertezza. All’apice dell’ira, ha ben pensato di rispondere con un atto pubblico in cui negava il Consiglio Comunale chiesto legittimamente dai consiglieri di opposizione per affrontare la discussione nel luogo deputato della politica, creando i presupposti per uno scontro ancora più duro, fino a scagliarsi con rabbia contro i cittadini rei di essere sodali dei consiglieri di opposizione. Di pochi giorni fa, addirittura la negazione della piazza chiesta dalle opposizioni per volantinare un documento in cui si provava a fare luce sulle dinamiche della vicenda. Tutto questo entrava in contrasto con l’ennesimo comunicato del suo gruppo, in cui si chiedeva a parole di abbassare i toni, ma in realtà aizzava i cittadini contro le opposizioni.

Conclusioni. “Abbassare i toni” lo invochiamo noi che da questa vicenda abbiamo imparato che il sindaco di Labico è fuori tempo massimo, ha superato ogni limite ed ogni convenienza sociale. Lui e il suo gruppo si sono chiusi nelle stanze del comune, ricordando quel famoso soldato giapponese, che nascosto nella foresta e fuori dal mondo, inconsapevole del fatto che la guerra fosse finita, continuava a combattere con il nemico immaginario. Ecco, oggi Galli è così, nella sua foresta con le sue residue truppe combatte una guerra che ha già perso e se ne accorgerà da qui a qualche mese, quando i cittadini oramai esasperati dalla sua presenza gli daranno il benservito a colpi di matita sulle schede elettorali. Da questa vicenda abbiamo imparato che gli unici ad essere stati colpiti sono stati i cittadini onesti, coloro che hanno sempre pagato con puntualità. I veri evasori, a causa della grande confusione che regna sovrana, rischiano di trarne ancora una volta benefici e sfuggire ai loro doveri di contribuenti. Ecco, questi sono coloro che andrebbero scovati e sanzionati pesantemente, ma il sindaco è troppo presa dalla guerra immaginaria contro le opposizioni e i cittadini per accorgersene. Il furore che lo avvolge un risultato comunque lo ha raggiunto: umiliare gli onesti e la storia di Labico, un sindaco così mancava negli annali labicani, ora c’è.

CAMBIARE E VIVERE LABICO

Lista Civica – LEGALITA’ e TRASPARENZA

Buongiorno regione

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: Mi ha contattato la signora Livolsi, della redazione di Buongiorno Regione, informandomi che domattina, 11 febbraio, alle ore 7,30, andrà in onda su Rai Tre il servizio sulle “cartelle pazze”, o come dico io “stupide”. Per cui, facciamo girare la notizia e condividiamo sui nostri profili il post in modo che tutti possano vedere il servizio.

Intanto, informo che ieri, insieme a Nello, ci siamo recati in comune e abbiamo protocollato le 1506 firme raccolte in piazza, non 1300 come ha dichiarato il sindaco in tv. Abbiamo chiesto del sindaco, reduce dalla non bella figura in televisione, ma ci è stato comunicato che non era in sede, per cui le abbiamo lasciate al protocollo. Ci sarebbe piaciuto consegnarle nelle sue mani per misurare la gravezza della situazione che si è venuta a creare. Avremo modo di dimostrarglielo in altre sedi. Nel pomeriggio pubblicheremo il testo che ha accompagnato la consegna delle firme.

Per ora grazie e avanti tutta.

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