Strana la politica labicana: comune oramai allo stremo, cittadini vessati in tutti i modi con le imposte locali, servizi a ranghi ridotti, piano di rientro dal debito del depuratore che paralizzerà Labico per i prossimi dieci anni – un debito non causato dai cittadini ma dall’incapacità amministrativa e politica di questa maggioranza. Eppure, malgrado ciò, c’è chi trova il coraggio e il tempo di dire che non è vero. Allora, trovo normale sgomberare un po’ di false verità invitandovi a ricordarvene al momento opportuno. Il bilancio all’amministrazione lo facciamo noi, raccontandovi la verità e non le loro favole frutto di parole misere e ingannevoli.
Al momento opportuno ricordatevi che, il bugiardino, ovvero la voce del padrone denominato Labico News, distribuito recentemente come regalo natalizio, non è a costo zero, bensì è stato pagato con i soldi dei cittadini, e in un momento di grave prelievo fiscale anche questa somma pesa, e anche tanto, soprattutto se rapportata al fatto, ad esempio, che la scuola media da molto tempo non riesce a fornire neanche le fotocopie agli alunni perché non ci sono soldi per cambiare il toner. Così come nelle altre scuole. Ma ciò non toglie che per loro i soldi ci sono sempre!
Al momento opportuno ricordatevi che, questa amministrazione non ha mai cercato il dialogo con le opposizioni, anzi, ha sempre cercato di frenare l’azione dirompente del nostro gruppo, arrivando a querelare me – come nel passato Tullio Berlenghi – perché troppo avvezzo a dire e scrivere la verità, pensando di mettere paura alla voce contro, a chi non ha intenzione di indietreggiare neanche di un millimetro, anzi, pronto a rilanciare e a far emergere la verità in ogni occasione. Un’amministrazione che impiega più di due anni per eleggere le commissioni comunali previste dallo Statuto come la giudicate voi? E come giudicate se le stesse commissioni una volta elette non vengono convocate? E come la mettete se gli ordini del giorno da me presentati vengono votati e mai tradotti in atti deliberativi? E come la mettete se della mia proposta di realizzare una cooperativa di giovani che si occupi della raccolta differenziata – togliendola a Lazio Ambiente, facendo risparmiare ai cittadini un bel gruzzoletto – non se ne sa più nulla? E della proposta del PiediBus con l’obiettivo di suscitare nei bambini l’amore per il proprio paese e infondere coraggio nell’affrontare la realtà che li circonda?
Al momento opportuno ricordatevi che, a distanza di due anni Labico è paralizzato, non c’è un atto di questa amministrazione che abbia prodotto un solo effetto benefico sulla popolazione. A mo’ di esempio, ricordo che il sindaco aveva giurato, ancor prima dell’insediamento, che mai e poi mai avrebbe aumentato le imposte comunali. Credo che siano sotto gli occhi di tutti gli aumenti vertiginosi delle tariffe comunali, i cui effetti devastanti si produrranno anche per gli anni a venire.
Al momento opportuno ricordatevi che, le associazioni, citate a sproposito dal sindaco nel suo editoriale, sono state ridimensionate nella loro attività, a vantaggio del comitato pro Labico, che per le sue manifestazioni attinge a piene mani alla disponibilità del bilancio comunale e delle attività commerciali e associative, le quali, malgrado l’ostilità del sindaco, continuano ad offrire la loro proposta culturale. Vi ricordate dell’associazione che voleva promuovere la nocciola labicana a cui fu impedito di svolgere la manifestazione dopo l’esposizione anche economica da parte dei soci con relative querele di parte? Vi ricordate di Asperu Sordo che ha sollevato più di una volta la questione dell’abbandono di spazi cari ai labicani e che si sono ritrovati soli e ripudiati? Vi ricordate il fiorire di associazioni labicane che oggi per l’abbandono dell’a mministrazione non espletano più nessuna attività ludica?
Al momento opportuno ricordatevi che, l’equità fiscale invocata e predicata dal sindaco e dal vice sindaco non esiste. In consiglio comunale, l’opposizione per venire incontro alle esigenze delle classi meno abbienti, ha presentato più di un emendamento e più di un ordine del giorno per prevedere sgravi a chi ne aveva diritto, cosa, per altro, che tutti i comuni hanno fatto. Ebbene, tutto ciò è stato annullato dai voti contrari e compatti di questa maggioranza, penalizzando più del dovuto i bisognosi che non hanno i mezzi per fare fronte alle imposte comunali. Loro sostengono che le tasse non sono aumentate e che i cittadini non pagano nulla! Vogliamo parlare dell’aumento dello scuolabus? e dei buoni pasto? e della spazzatura? e dell’acqua? e della chiusura della biblioteca? e dell’ICI sui terreni edificabili? e dove sono i 200.000 euro per il minor costo del servizio spazzamento delle strade? e i 100.000 euro in più del costo del servizio idrico integrato? e i 76.000 euro per il raggiungimento obiettivi? e i 10.000 euro della biblioteca? e la possibile svendita degli immobili comunali (Palazzo Giuliani e Palazzo ex Eca)? e i 2.000.000 di euro di mutuo contratto per l’anticipo di cassa? e i quasi 4.000.000 di euro di debito dei depuratori? Soldi, non bruscolini! E dei servizi sociali con relativa chiusura del consultorio e del centro vaccinale, generosamente regalato al centro anziani? e dell’incapacità di individuare un luogo idoneo per ubicare eventualmente un nuovo consultorio e centro vaccinale? Fatti, non chiacchiere!
Al momento opportuno ricordatevi che, la decantata lista delle opere pubbliche è stata deliberata dalla precedente amministrazione e non da questa. Vogliamo parlare della scuola che continua a cadere a pezzi o degli interminabili lavori al plesso delle elementari che rappresentano un autentico pericolo per i bambini che là studiano, come opportunamente hanno fatto notare le mamme, tanto da costringere il sindaco a una girandola di comunicati, atti e contro atti fino alla chiusura della scuola per due giorni? o della dislocazione ad minchiam delle classi nei vari plessi? o della continua elemosina che ripetutamente si chiede alla regione per sistemare alla carlona una classe formata da bambini che ogni anno restano fuori, senza programmare invece una realtà consolidata? o dell’incapacità di usare le due aule della scuola dell’infanzia? o del tanto decantato progetto Eiffel? o dell’adeguamento dei depuratori? O dei lavori infiniti al marciapiede di via Roma? O dell’irrealizzabile caserma dei carabinieri? o dell’abbandono dei parchi, ancor di più il parco Tulli? o dello scacazzato parco della moralità? o del cimitero abbandonato? o dei dossi sempre promessi e mai realizzati? o della sicurezza di via Casilina? o del continuo blocco dei lavori del Palazzo ex Eca? O dell’abbandono del centro storico? o del ghetto in cui si vorrebbe relegare l’idea della nuova scuola? o del mercato contadino che è durato lo spazio di un mattino, mai sostenuto e incoraggiato dall’amministrazione malgrado le sollecitazioni del gestore de I Cerchi e mie? o dell’incompiuta via Leonardo da Vinci? E chi più ne ha più ne metta!
Al momento opportuno ricordatevi che, il tanto decantato piano regolatore è svanito nel nulla, sparito, disperso, scomparso, defunto, morto, estinto! Ci hanno costruito intorno una fortuna di consenso! Ora i cittadini si trovano ad essere cornuti e gabbati. Era stato promesso benessere e ricchezza dai terreni edificabili e ora si trovano anche con il portafoglio vuoto, perché oltre al danno la beffa: hanno pagato l’ICI su terreni che non saranno edificabili. Sconvolto tutto il loro assetto urbanistico! E non finisce qui! Ancora più poveri: il vecchio piano defunto ci è costato fior di quattrini, intanto si accingono a dare l’incarico ad altro tecnico che dovrà essere nuovamente pagato. Chi pagherà il danno alla collettività? Chi risarcirà le tasche dei labicani? O vogliamo parlare delle lottizzazioni? o delle opere di urbanizzazione? o del recupero del centro storico, che vede sorgere dal nulla garitte neanche fossimo in tempo di guerra? o delle fidejussioni che non ci sono? o delle società che hanno costruito a piacimento e poi si sono sciolte come neve al sole? o dei certificati di abitabilità?
Al momento opportuno ricordatevi che, la tanto decantata raccolta differenziata funziona solo per senso di responsabilità dei cittadini. Il ribrezzo invece lo si prova nei confronti di chi continua a seminare lungo il territorio labicano rifiuti vari e speciali, come l’eternit, a cui l’amministrazione non riesce a fare fronte anche per incapacità. Da tempo propongo un sistema di videosorveglianza dei punti strategici del paese in modo da avere l’intero territorio sotto controllo. Ma la maggioranza si dimostra sorda anche in questo. Così come si è dimostrata miope nell’aver ceduto a Lazio Ambiente quella che un tempo è stata l’isola ecologica di Labico, al Pantano. Ancor più miope “regalare” 24.000 euro a un privato per lo smaltimento delle falciature quando si sarebbe potuto farlo a costo zero con un accordo di servizio con Lazio Ambiente stesso, a scomputo del
regalo dell’isola ecologica. L’efficacia della raccolta differenziata si misura anche con le pesate della differenziata (carta, cartone, vetro, plastica, alluminio), questa sì vera trasparenza. Dove sono quelle degli anni precedenti? Dove sono i conti chiesti e mai avuti degli anni passati? A quanto ammonta lo sconto per il nostro comune? Quanto verrà scomputato ai cittadini?
Al momento opportuno ricordatevi che, la povertà culturale del nostro comune si misura anche con ciò che “culturalmente” propongono al nostro paese. Al di là della festa di San Rocco, mi dite una manifestazione degna di nota organizzata dal comune? Niente, il baratro più totale. Panorama culturale pari a zero. E’ l’unico paese del circondario che non ha una visione d’insieme di “bene culturale”. Il paese è talmente spoglio che già alle otto di sera sembra calato il coprifuoco: piazza inesorabilmente vuota. E per i nuovi labicani? Il nulla, non un solo progetto di inserimento effettivo. Certo, questa situazione è loro congeniale: meno ci incontriamo e meglio è, per loro. I cittadini non si incontrano e non parlano, non si confrontano e questo rafforza il loro potere contrattuale in periodo elettorale. Un motivo in più per dargli il benservito.
Al momento opportuno ricordatevi che, malgrado le dichiarazioni del consigliere di Colle Spina, il quartiere vive una delle sue peggiori stagioni: invasa dal cemento, dal silenzio di questa maggioranza e dalle ville bi-tri-quater-penta-esa-eptafamigliari non ha altra prospettiva che quella del quartiere dormitorio. Non è stato compiuto un solo passo che porti alla cessione degli standard e sciogliere il consorzio che si dimostra sempre più un orpello decorativo di nessuna utilità. Amichevolmente, consiglio al presidente di rassegnare le dimissioni ed impegnarsi nella lotta per la piena emancipazione del quartiere e non invece limitarsi a gestire la normale amministrazione, non essendo riuscito neppure a far votare i bilancio degli ultimi anni. L’unico atto concreto del quartiere è frutto di un gruppo di residenti che ha lottato per avere il mercato settimanale e uscire dall’isolamento indotto dalla malapolitica. Senza voler assumermi paternità, ma mi piace ricordare che l’ordine del giorno che vincolava la maggioranza a istituire il mercato è stato mio a nome del gruppo e dei cittadini di Colle Spina. Poi più nulla. Ecco, questa è la realtà del quartiere, che invece di crescere, a causa della lacunosa gestione, diviene sempre più degradato.
Al momento opportuno ricordatevi di tutto questo. Guardate intorno a voi, fate un’analisi seria della situazione, confrontate con quello che avviene negli altri comuni, confrontate imposte, servizi e vivacità. Paragonate lo stato di abbandono del nostro comune. Guardate a cosa fanno gli altri, guardate ai lavori pubblici, alla vivacità culturale, alla rinascita dei centri storici, alla partecipazione dei cittadini, alla disponibilità umana degli altri amministratori, guardate alla capacità di condurre la macchina amministrativa. E poi chiedetevi: ma a Labico, c’è tutto questo? Gli altri comuni vivono una situazione deficitaria come la nostra? Pagano per gli errori commessi da altri? Crescono o arretrano? Compito di ogni buona amministrazione è la crescita generalizzata, cioè di tutti. In questo paese si sono arricchiti in pochi e sempre gli stessi, coloro che hanno abusato della pazienza di tutta la cittadinanza. E’ il momento di dire BASTA. Di porre un freno all’ingordigia dei pochi guardando a tutti. Per fare questo è necessario sbarazzarsi di modi antichi e barocchi di fare politica. Avere il coraggio di liberare il paese da chi da decenni ha abusato della nostra pazienza. Fa parte del gioco democratico allontanare miseramente chi ha ridotto il paese così, per guardare avanti con fiducia senza abbandonarsi alla sconforto. Ci sono fior di potenzialità nel nostro comune che attendono di fare la propria parte per la crescita collettiva. La stagnazione pluridecennale ha bisogno di una sana bonifica: mai più amministratori così, ma più un sindaco che si barrica nel comune ed esce solo per le feste comandate con la sua bella fascia tricolore. Apriamo simbolicamente le finestre del palazzo comunale e facciamo entrare aria nuova, prima che la muffa ci faccia ammalare definitivamente. Labico ha bisogno d’altro, ha bisogno dell’altra Labico.
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