Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

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Metti l’asfalto … togli l’asfalto, … metti l’asfalto … togli l’asfalto …

Prendo a prestito un commento ironico di un mio amico per parlare di scuola e fare un po’ di chiarezza. Si rende necessario farlo, visto che abbiamo portato allo scoperto l’amministrazione a rispondere, almeno in questa fase, seppure con le mezze verità.

I lavori al plesso delle scuole del primo ciclo sono durate una eternità, lamentando noi, e con noi i genitori, la dilatazione dei lavori di adeguamento. Quest’anno, a settembre, in fretta e furia hanno fatto entrare i ragazzi nelle nuove aule. Felici noi e con noi i genitori, anche se qualche riserva l’abbiamo mostrata subito, ad esempio sul collaudo del soppalco: ci hanno risposto che era tutto a posto, invece non lo era per niente, perché hanno dovuto adeguare la struttura ancorandola meglio. Quindi piccola bugia, perdonabile! Conseguentemente, hanno asfaltato il cortile interno, fuori ogni logica e ogni buonsenso! Gli uffici, allora c’era ancora l’arch. Lupi, ci hanno risposto in modo sibilino: nessuno sapeva di chi fosse la responsabilità. L’architetto per uscire dall’impasse si è assunto la responsabilità, cosa a cui non ha creduto nessuno, forse neppure il buon Lupi. Le scuse furono le più assurde: ce lo ha chiesto il dirigente; è più economico perché non è prevista manutenzione; è meno pericoloso; ecc. ecc. Noi abbiamo rilevato che l’asfalto non si addice ad una scuola, soprattutto abbiamo trovato assurda la sostituzione del prato con il catrame, anche solo per una questione estetica, oltre che ambientale. La maggioranza e l’assessore hanno mantenuto il punto, accusandoci di fare sciacallaggio e di prendere a pretesto ogni cosa pur di fare consenso (neanche fossimo loro!!!!). Addirittura, con il solito post anonimo di Rinnovare per Labico – che nel 90% dei casi non firma mai e quindi non si sa chi sia l’interlocutore – accusarono la cittadina che per prima pubblicò la foto sui social di essersi trasformata in “direttore del cantiere”. Da lì a qualche giorno la natura fece il suo corso e cominciò a “fiorire” l’asfalto: l’erba più forte della testa dura di chi aveva deciso per l’asfalto, cominciò a fare capolino, aumentando sempre più. Ricordo bene che Danilo Giovannoli, in un post sul suo profilo, promise che in caso di vittoria alle elezioni amministrative l’asfalto lo avremmo tolto noi il giorno dopo l’insediamento, proprio come segno di discontinuità rispetto a questa amministrazione. Da allora più nulla.

All’improvviso, venerdì, ecco i mezzi meccanici che iniziano i lavori di rimozione. Naturalmente come è mio costume mi sono prima informato, ho scattato qualche foto e le ho pubblicato sul mio profilo facebook. Ho rintracciato una determina dirigenziale di novembre che elencava dei lavori a scuola e ho citato anche quella. E’ stata una piccola bugia che mi serviva per stanare l’amministrazione! Ci sono caduti dentro con tutte le scarpe! Era ciò che volevo, facendo immediatamente centro: Nadia, persona perbene, ma assessore un po’ lacunosa, pur di assaporare il gusto di darmi del bugiardo, mi ha rimproverato, con espressioni abbastanza educate, ma molto colorite, di non aver detto le verità! E’ vero, non è esattamente la verità, la verità è molto più grave. E ora elenco tutte le mancate verità:

  • Questi lavori sono frutto di una determina dirigenziale, in fase di approvazione, di 40.000 euro circa, che con la scusa dei miglioramenti da apportare ai lavori già fatti inserisce anche la rimozione dell’asfalto, non previsto nell’appalto originario. O meglio, si preferisce far credere che i lavori non costino nulla, ma in realtà costano eccome. Nessuno lavora per la gloria, soprattutto se utilizza mezzi meccanici importanti.
  • I lavori interessano anche il tetto della scuola. Domanda: ma se la scuola è stata appena consegnata – in realtà il cantiere non è ancora chiuso – perché c’è già la necessità di migliorare ciò che in teoria dovrebbe già “essere migliore”?
  • Ancora, se il cantiere ufficialmente, così come mi è stato riferito, non è stato ancora consegnato, come mai gli alunni sono stati già collocati nelle varie aule? Dovesse essere questa una bugia, con quale determina sono stati autorizzati ad entrare all’interno del cortile della scuola con mezzi meccanici?
  • Mi è stato detto che i lavori verranno fatti i giorni in cui la scuola è chiusa, si presume venerdì pomeriggio, sabato e domenica, per non disturbare le lezioni. Domanda: Ma se c’era la necessità di portare a termine questi lavori, non potevano concluderli e poi consegnare la scuola?
  • Se l’asfalto era la migliore soluzione – sbandierato anche in modo piuttosto arrogante nei giorni di polemica – perché si sta ripristinando il prato?
  • Se, come dicono loro, è la società ad avere la responsabilità della rimozione del prato sostituito dal catrame – lavori eseguiti, a loro dire, spontaneamente, senza che l’amministrazione ne fosse informata – perché si è atteso così tanto per ripristinare ciò che era previsto nel computo metrico originario? Da allora sono passati sei mesi e nel frattempo la natura ha fatto il suo corso facendo saltare lo strato di catrame, lo avevamo detto noi, i genitori e il personale scolastico.
  • Se una società non esegue i lavori a regola d’arte previsti dall’appalto, l’amministrazione ha il dovere di intervenire immediatamente, chiamando a giudizio la società. Non aspettare sei mesi! C’è la documentazione di contestazione dei lavori fatti senza l’autorizzazione dell’amministrazione? A me è stato riferito di no. Spero, naturalmente, che si siano sbagliati e che la contestazione alla società ci sia. Ma un dubbio mi sorge: nessuna società modifica di sua sponte i lavori previsti da un appalto senza che ci sia l’assenso di chi deve controllare, si rischia di non prendersi a carico gli interventi fatti! Chi è che mente?

Mi fermo qui. Questa è la dimostrazione che qualcosa non va. Io credo che sarebbe stato molto più semplice scusarsi con i cittadini per quell’asfalto bituminoso, ne avremmo preso atto e tutto sarebbe finito lì: la società avrebbe rifatto subito i lavori di ripristino del prato e avremmo risparmiato qualcosa, magari destinandolo alle attività didattiche. Invece, il loro modo di fare urta la sensibilità dei cittadini, ancor di più dei genitori dei bambini che frequentano la scuola. Voler per forza trovare sempre un altro responsabile è veramente insopportabile, anche perché sia l’educazione che il rispetto implicano in qualche caso l’umiltà di dire: HO SBAGLIATO. ABBIAMO SBAGLIATO. Niente di più umano.

Termino, non voglio giudicare e non voglio emanare sentenze, a me interessa che i cittadini vengano rispettati, sempre, in ogni circostanza. E’ a loro che noi dobbiamo la deferenza. Fare l’amministratore è un incarico rivolto al bene comune, alla collettività, alla gestione parsimoniosa delle risorse collettive. Per cui, dire scusa davanti all’errore – magari in buona fede – è una gran bella cosa. Io mi scuso per questo post che non avrei mai voluto scrivere, ma le circostanze e la cocciutaggine mi hanno assecondato a farlo. Chiedo umilmente scusa a tutti.

Una toppa è per sempre

foto strada fioramontiSiamo alle solite, ma una considerazione la faccio: vale la pena pagare tutti questi funzionari se non sono in grado neppure di applicare le regole minime di rispetto per i cittadini? Di chi sono le responsabilità, della politica o degli amministrativi che non controllano? Perché se un consigliere rappresenta una questione questa passa nel dimenticatoio? Io ho fatto presente questo problema più di una volta, per cui, NESSUNO PUO’ DIRE DI NON SAPERE, CHI LO AFFERMA E’ COMPLICE.

Sindaco Comune di Labico

Assessore all’Urbanistica

Responsabile Urbanistica

Responsabile LL.PP

Comando Polizia Municipale

Sede

Labico, 10 giugno 2015

Oggetto: Ripristino manto stradale via Fioramonti

Ancora una volta mi trovo costretto a segnalare aspetti della vita collettiva che vanno in direzione opposta a quella del diritto e del buonsenso. Avevo sollecitato l’intervento in via Fioramonti per riparare l’ennesima perdita delle condotte idriche nel tratto finale della strada, oggetto di numerosi altri interventi. Avevo avuto modo di segnalare, ai destinatari della presente, che i lavori di asfaltatura precedenti erano stati eseguiti in modo difforme al diritto e al regolamento, a tal guisa, basti recarsi sul posto per rendersi conto di persona che ciò che affermo nella presente missiva corrisponde al vero e che non è frutto della fantasia dello scrivente.

Al di là del ritardo nell’intervento, con sommo rammarico, constato che le mie sollecitazioni non sono servite a nulla, anzi risultano totalmente ignorate. Non hanno sortito gli effetti sperati, malgrado avessi messo a conoscenza gli uffici e lo stesso consiglio comunale. Anzi appuro che nulla è cambiato e che a seguito dell’intervento dei giorni scorsi, nel tratto di strada indicato, si è provveduto a rattoppare il manto stradale alla buona, aggiungendo un’ulteriore “macchia di catrame” alle altre macchie, già deformate.

Tale constatazione vale anche per altri lavori avvenuti nel territorio comunale: imprese che intervengono per qualche riparazione o qualche allaccio e poi eseguono i lavori di ripristino del manto stradale senza nessun criterio e logica, facendo diventare le strade, anche quelle di più recente asfaltatura, delle piste ad ostacoli che necessitano nel breve tempo di interventi aggiuntivi.

Voglio augurarmi che il lavoro in oggetto sia provvisorio e che gli uffici, dopo aver verificato la veridicità di quanto asserito alla presente, si preoccuperanno quanto prima di invitare la società che ha eseguito la riparazione a ripristinare il manto stradale a regola d’arte, come prevede la legge, il regolamento edilizio e il buonsenso.

Come ho più volte asserito negli incontri istituzionali, noi amministriamo per conto dei cittadini il bilancio comunale, cioè i loro/nostri soldi, e se ciò che abbiamo in custodia non lo rendiamo remunerativo abbiamo fallito tutti. Se i lavori vengono eseguiti male si dovrà nuovamente procedere a un ulteriore intervento, sprecando il doppio di quanto è il costo effettivo.

Alla luce di queste considerazioni, chiedo con fermezza che si applichino le leggi dello Stato, atte alla salvaguardia della legalità e del diritto dei cittadini, invocando un intervento deciso presso gli uffici competenti affinché si rispettino le regole basilari del vivere civile, applicando tale principio basilare ad ogni aspetto della vita politica e amministrativa. Ciò vale per tutti, perché non si possono chiedere doveri ai cittadini e poi calpestare con estrema facilità i diritti riconosciuti. Credo che vada invertita la tendenza in atto, quella di permettere una certa faciloneria negli interventi potendo contare nelle complicità di chi deve controllare e si gira dalla parte opposta e nella impunità a causa del medesimo comportamento. Il principio del controllo deve valere per tutti, per i cittadini, gli amministratori, gli amministrativi, ma soprattutto per le imprese che svolgono lavori per conto della pubblica amministrazione e per questo vengono lautamente remunerati con i soldi della collettività.

Resto in attesa di un riscontro alla presente, augurandomi che gli intestatari provvedano nel più breve tempo possibile a fare i dovuti accertamenti e provvedere a ristabilire le regole del buon vivere civile, chiedendo fin d’ora gli atti che accertino gli avvenuti controlli da parte degli uffici interessati.

Distinti saluti

Il consigliere comunale

Maurizio Spezzano

E’ la scuola, bellezza!

scuola media labico

Questa lettera l’ho protocollata oggi. Purtroppo, ho potuto constatare di persona lo stato dei riscaldamenti presso il plesso delle scuola medie: c’è un intero piano freddo, con l’assurdo di una classe, la III B, il cui riscaldamento non è mai partito dal giorno di accensione. Domanda: è così difficile provvedere a sistemare la valvola diffettosa? Possibile che per tutto si trovano i fondi e per la scuola mai? Possibile che a un mese dall’accensione dei riscaldamenti non si sia trovato un tecnico libero per riparare il guasto?

Io continuo a restare allibito e con me tutti coloro che vogliono cambiare e si imbattono in un muro di indifferenza. Mi auguro che là dove non arrivo io ci arrivino i genitori indignati degli alunni.

 

Al sindaco

Comune di Labico

Al Responsabile Ufficio tecnico

Al capo Dipartimento LL.PP.

p/c

Comando Polizia Municipale

Oggetto: Riscaldamento Scuola Media – Labico

Con la presente per comunicare che ho avuto modo di recarmi in data odierna presso il plesso scolastico delle medie di Labico e ho constatato di persona che l’impianto di riscaldamento del primo piano, là dove sono ubicate le classi della sez. B, non sono funzionanti o funzionano male o funzionano ad intermittenza. In modo particolare ho constatato, e poi confermato dai docenti e dagli alunni, che l’impianto della classe III B non è mai entrato in funzione, rendendo impossibile fare lezione in modo idoneo, perché i ragazzi, a ragione, si lamentano delle basse temperature, peggiorate quando le giornate sono prive di sole.

Mi è stato anche riferito che la classe destinata alla I B è chiusa da tempo per cause che non mi hanno saputo spiegare, ma che da ciò che mi è stato riferito dovrebbe trattarsi di un inconveniente risolvibile con un piccolo intervento. Lo stesso dicasi della classe destinata alla II B che, a detta degli alunni e dei docenti, presenta infiltrazioni d’acqua piovana dal tetto, causando oltre all’umidità, lo stacco di intonaci.

Ora è chiaro che tale situazione non può perdurare oltre in quanto ostacola il regolare svolgimento delle lezioni, presentando un ambiente ostile alla fruibilità degli spazi scolastici e al giusto stato d’animo per fare lezione in modo adeguato. Mi auguro che si ponga mano ai lavoro necessari per far cessare questa eterna precarietà delle strutture scolastiche, il cui ambiente deve essere il più confortevole possibile affinché gli alunni, i docenti e il personale tutto della scuola svolga al meglio le proprie mansioni.

Si resta in attesa di un sollecito riscontro alla presente.

Labico, 18 dicembre 2014

Il Consigliere Comunale

Maurizio Spezzano

Berlusconi ai servizi sociali

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Questa richiesta l’ho protocollata oggi. Mi pare una richiesta sensata. Oramai la nostra amministrazione è diventata una barzelletta, per cui io gli offro su un piatto d’argento, e aggratise, la possibilità di sputtanarsi definitivamente.

E’ legittimo che il condannato Berlusconi, avendo scampato la prigione, serva almeno alla collettività. E quale posto migliore del cimitero come luogo di lavoro? Il personaggio è finito per cui mi sembra che sia la collocazione lavorativa migliore. I benpensanti, sono sicuro, si scandalizzeranno per la proposto, noi invece no. Ci sono tutte le condizioni per averlo tra di noi, soprattutto presso il nostro comune che ha una cronica carenza di organico e un altissimo senso del ridicolo. La sua presenza gioverebbe alla messa in ordine del cimitero che versa in una condizione pietosa, essendo rimaste inascoltate le proteste dei cittadini e le interrogazioni del sottoscritto. E poi, vedi se con una botta di culo non ci regala i quattro e passa milioni per appianare il debito dei depuratori!

Ecco, questa è stata la motivazione, ora a voi l’ardua sentenza, da parte nostra “una risata lo seppellirà”.

Maurizio Spezzano

Al Sindaco

Comune di Labico

Oggetto: Affidamento ai servizi sociali di Silvio Berlusconi

Egregio signor Sindaco,

come Lei ben sa, il nostro comune lamenta la mancanza di organico in tutti i settori amministrativi e operativi, per cui questa deficienza si ripercuote nei servizi destinati ai cittadini, e in molti casi non è garantita la fruibilità del necessario. Mi viene da pensare in modo particolare alle condizioni in cui versa il nostro cimitero che sembra un campo abbandonato. Eppure, a ben vedere è lì che si mantiene salda la memoria storica della nostra comunità. Malgrado le mie interrogazioni e le lagnanze dei cittadini le cose non sono cambiate e l’abbandono aggrava ogni giorno di più le condizioni minime ed indispensabili di fruibilità.

Prendendo spunto da questa situazione, mi permetto di suggerirle una soluzione seppure parziale e temporanea del problema: si potrebbe contattare la segreteria del signor Silvio Berlusconi – condannato in via definitiva per reati fiscali alla pena detentiva di anni uno, visto che gli altri sono stati condonati, da scontare agli arresti domiciliari o in alternava affidato in prova ai servizi sociali – sottolineando la disponibilità del nostro comune ad accogliere il condannato impiegandolo nella manutenzione del cimitero, così da poter egli annoverare tra i suoi molteplici titoli – presidente imprenditore, presidente ferroviere, presidente operaio, presidente giardiniere ed molto altro ancora – anche quello di presidente necroforo.

La sua presenza e quella della sua scorta risolleverebbe in un batter d’occhi l’economia del paese, se è vero che un chilo di fagiolini per la sua parca mensa veniva pagato 80 euro. Ciò ci spinge ad ipotizzare che dall’alto della sua generosità potrebbe regalarci i quattro milioni mancanti per coprire il buco dei depuratori, e se ci scappa la mancetta anche i buchi qui e lì accumulati nel tempo. Inoltre, nel suo nuovo e azzeccatissimo incarico di necroforo potrebbe allietare e alleviare con le sue barzellette il dolore dei tanti che si recano al cimitero per depositare un fiore sulla tomba dei propri cari.

Se la richiesta è partita dal sindaco di Colleferro non vedo il motivo per cui non dovremmo farlo anche noi, che in fatto di generosità verso gli amici non siamo secondi a nessuno.

Lei ci pensi, ma non perda tempo a cincischiare, perché la mobilitazione degli amici verso il condannato rischia di farci saltare questa grandissima opportunità di svolta per il nostro comune.

Certo che prenderà a cuore questa mia richiesta, La saluto cordialmente.

Labico, 10 ottobre 2013

Il consigliere comunale

Maurizio Spezzano

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