Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

Osservazioni ragionate al progetto del campo di calcio

Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di ieri, martedì 15 marzo 2017, c’era anche quello relativo all’Apposizione dei vincoli espropriativi dei lotti individuati nella variante al PRG come zona sportiva. Io e il consigliere Nello Tulli abbiamo ribadito con forza che il nuovo campo sportivo è necessario e va, senza ombra di dubbio, realizzato. Ciò non significa che questi debba essere realizzato in modo approssimativo, ma deve avere la giusta collocazione, i giusti equilibri all’interno della zona prescelta, facilmente raggiungibile, ma soprattutto, guardando al futuro, efficiente e modificabile. Elementi questi che nella cartografia allegata all’atto sono lacunosi o mancanti. Noi, con elementi inconfutabili alla mano, abbiamo fatto notare le criticità presenti nell’atto. Le nostre ragioni, seppure all’atto del voto sono non siano state accolte, hanno trovato in alcuni consiglieri di maggioranza e nel sindaco  un parziale accoglimento, segno che non era pretestuosa la nostra posizione, ma abbiamo dimostrato capacità amministrativa e politica. Peccato che ancora una volta si sia persa una occasione per lavorare insieme al bene di Labico. Se avrete l’accortezza di leggere il documento che segue, non potrete che condividere le nostre ragioni. Certo, alcuni punti sono un po’ tecnici, ma il linguaggio adoperato è il più semplice possibile e serve a mettere in risalto le criticità. Ci auguriamo che all’atto pratico se ne tengo conto, così come ci è stato assicurato, in modo che Labico possa dotarsi di un campo di calcio il più moderno e usufruibile possibile da parte di tutte le realtà sportive del nostro comune. Per completezza di informazione, all’atto del voto, per marcare la nostra posizione non abbiamo votato contro né ci siamo astenuti, abbiamo preferito uscire dall’aula per lanciare un messaggio. Alla maggioranza la capacità di cogliere il significato.

I consiglieri comunale, Maurizio Spezzano e Nello Tulli, ribadiscono con forza e determinazione la volontà di addivenire a una soluzione condivisa del problema legato agli impianti sportivi di nuova realizzazione, collaborando, nel rispetto delle posizioni, con chiunque manifesta la volontà di dotare il nostro comune di impianti nuovi e funzionanti al servizio delle collettività, primo fra tutti un nuovo campo di calcio, la cui attività sportiva agonistica e non agonistica riveste una importanza fondamentale per lo sviluppo psicofisico dei ragazzi.

Tale opera, più volte invocata dai gruppi di minoranza e dalle società che agiscono nel territorio, è necessaria per il normale svolgersi delle attività sportive nel nostro comune. La nostra cittadina risulta essere carente in strutture sportive all’avanguardia, soprattutto se si guarda al settore calcio. Infatti, l’attuale e unico campo a disposizione delle società non risponde del tutto ai criteri previsti dalla normativa sportiva vigente, così come più volte manifestato sia da chi svolge attività agonistica, sia dagli organi federali, che hanno indicato in più occasioni le criticità da sanare.

E’ necessario, quindi, provvedere affinché questo gap sia colmato nel più breve tempo possibile per permettere ai vari soggetti che si occupano di sport di tentare un salto di qualità sia nell’utilizzo che nella gestione.

Dallo studio degli atti allegati al dispositivo di deliberazione e del progetto preliminare emergono elementi che rendono tale opera lacunosa nella sostanza e nella forma, come si cercherà di sintetizzare nei punti elencati, figlia più di necessità elettorale legata al consenso che non piuttosto al bisogno di fornire realmente la nostra comunità di un impianto all’avanguardia. Se il progetto preliminare dovesse essere votato nella veste che si propone in Consiglio, si rischierebbe di fare un danno non solo allo sport, ma alle stesse casse comunali, già deficitarie, e ai cittadini che contribuiscono con le imposte al corretto funzionamento dell’Ente pubblico. Il progetto preliminare proposto in questa sede presenta criticità serie per una molteplicità di fattori che risaltano immediatamente all’occhio anche dei non esperti di urbanistica o edilizia sportiva. Molte di queste si sarebbero potute risolvere se si fosse ottemperato al principio basilare di tutte le democrazie: la partecipazione degli attori sportivi e dei soggetti interessati, primo fra tutti la società sportiva di calcio che milita con onore in seconda categoria. Di sicuro i consigli tecnici avrebbero fornito gli strumenti di conoscenza adeguati per la realizzazione di un impianto ottimale, al passo con le realtà che circondano il nostro paese.

Tra le criticità maggiormente incisive, sia dal punto di vista politico/sociale sia da quello tecnico, che i consiglieri di minoranza hanno riscontrato, si possono elencare i seguenti:

  • Mancato coinvolgimento delle associazioni sportive. Tale lacuna si sarebbe potuta risolvere con una conferenza dei servizi – prevista nei casi in cui le deliberazioni incidono pesantemente sul bilancio dell’Ente o sulla trasformazione del territorio – elemento indispensabile per addivenire a una soluzione condivisa e responsabile. Fare in fretta non sempre è la migliore soluzione per risolvere i problemi.
  • Mancato coinvolgimento delle opposizioni. Mai i consiglieri di minoranza sono stati invitati a partecipare ad incontri con le parti interessate (progettisti e tecnici), né mai il sindaco e l’assessore competente hanno mostrato la sia pur minima apertura verso i rappresentanti della maggioranza dei cittadini. Ancora una volta, lo Statuto Comunale risulta essere calpestato e gli spazi di democrazia e confronto retrocessi a orpelli decorativi; infatti, ancora una volta e nei momenti decisivi, le Commissioni competenti non vengono convocate come invece è prassi e norma.
  • Progetto tenuto quasi segreto e fatto in fretta e furia in vista della scadenza naturale del mandato amministrativo. Dopo quattro anni di inerzia totale, paralizzante per le sorti della nostra comunità, si prevede di stravolgere l’assetto urbanistico al solo fine di approvare un atto che non avrà ricadute immediate sul territorio se non il consenso elettorale che potrebbe scaturire da tale decisione, né darà frutti nell’immediato essendo l’iter abbastanza lungo e i lavori previsti non presumono nel breve periodo nessun inizio.
  • Lascito pesante in eredità della probabile futura amministrazione di un’opera che incide profondamente sul bilancio dell’Ente. La prassi amministrativa corrente non prevede che le amministrazioni in scadenza di mandato, due mesi e mezzo, decidano in solitaria l’assetto urbanistico e di bilancio in modo così invasivo, compromettendo il rapporto fiduciario con la cittadinanza chiamata ad esprimersi con le elezioni amministrative. I quasi due milioni di euro con accensione di mutuo presso il Credito Sportivo risultano deleteri per le casse del comune, già pesantemente provato per i debiti accertati derivanti dalla vicenda dei depuratori. I nuovi amministratori si troveranno a gestire scelte urbanistiche e finanziarie non concordate, che rischiano, se fatte in tal modo, di realizzare un’opera sicuramente migliorabile nei suoi aspetti determinanti, ma difficilmente modificabili a lavori avviati.
  • Apposizione del vincolo espropriativo solo su una parte dei lotti destinati ad accogliere la zona sportiva. Tale scelta risulta essere penalizzante sia per i proprietari dei lotti rimasti esclusi sia per la validità del progetto stesso che nasce monco, inficiando gli standard previsti dalla stessa variante al PRG adottato dieci anni orsono e non ancora approvato. La Regione, infatti, potrebbe anche revocare questi standard non trovandoli confacenti al PRG stesso, arrecando danno ai proprietari delle particelle interessate.
  • Progetto preliminare lacunoso in più parti. Soprattutto nella parte realizzativa non vi è certezza che dei due campi di calcetto possano essere costruiti, così come la club house, la copertura delle tribune, ecc. Scorporando una parte dei lavori a data da destinarsi rafforza l’ipotesi che sia stato solo un valido pretesto elettorale e nulla più.
  • La totale mancanza di viabilità. Dal progetto presentato la viabilità non è segnata oppure risulta lacunosa. Ad oggi viene indicato un percorso veicolare impossibile da realizzare. Infatti, la particella che da progetto dovrebbe assolvere a tale funzione non è indicata tra quelle oggetto di apposizione del vincolo espropriativo. In più, l’ulteriore viabilità indicata è collocata all’interno di due lotti attigui destinati ad espansione urbanistica.
  • Viabilità “riferita” incompatibile con il Piano di Emergenza Comunale. Tale incompatibilità è data dal fatto che il percorso indicato attraversa la zona prospicente l’ingresso del palazzetto dello sport, indicato nel PEC come centro operativo in caso di calamità naturali. La realizzazione di un impianto sportivo comunale deve essere necessariamente coordinata con la strategia di prevenzione per la riduzione dei danni derivanti da eventi antropici o da calamità naturali. Il combinato disposto dell’art. 108 del D.Lgs. n. 112 del 1998, recante “Funzioni conferite alle Regioni ed agli Enti locali” che affida all’amministrazione comunale la predisposizione di piani comunali e/o intercomunali di emergenza, e della legge n. 225 del 1992, “Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile”, come modificata dal decreto-legge n. 59 del 2012, che, al comma 3- bis dell’articolo 15, stabilisce che ciascun Comune deve dotarsi di un “Piano di emergenza comunale”, impone agli enti locali di pianificare con molta attenzione i nuovi interventi sul territorio, per i quali si ritiene opportuno predisporre il tempestivo e pressoché contestuale adeguamento del citato piano piano di emergenza comunale;
  • Direzione del campo da gioco nel lato corto del perimetro previsto per la realizzazione. Tale soluzione risulta essere incongruente rispetto alla massa di lotti prevista dall’apposizione del vincolo espropriativo. Infanti, tali lotti sono collocati in senso verticale rispetto la Casilina, mentre la collocazione del campo da gioco è collocato in senso orizzontale, senza possibilità di ulteriore ampliamento anche in funzione degli altri servizi da realizzare. Inoltre, dalle misure effettuate, la lunghezza del campo di calcio, copre per intero la larghezze dell’area oggetto all’apposizione prevista, con un residuo di cinque metri circa per lato dell’area eventualmente espropriata.
  • Inserimento della zona sportiva all’interno di aree previste di espansione urbanistica. Tale scelta condiziona due ordini di fattore: a) riperpetuare l’errore del vecchio campo sportivo, inserito in un contesto fortemente antropizzato, privo di servizi e di viabilità; b) zona di espansione urbanistica a ridosso della zona sportiva, con tutte le penalizzazioni del caso che potrebbero venire ai futuri residenti. In tal modo, pur essendo oggi all’apparenza campagna, nei fatti il campo sportivo viene inglobato in una zona che funziona da tappo verso l’esterno e circondato da zone di futura antropizzazione.
  • Incongruenze cartografiche. Dal confronto delle planimetrie allegate, risulta chiara l’incongruenza della viabilità: in un primo caso viene indicata, successivamente il percorso sparisce dalla planimetria, senza che se ne colga la ratio di tale scelta.

Queste in sintesi le criticità che emergono dallo studio degli atti. In virtù di tali osservazioni, i consiglieri di minoranza auspicano che il sindaco, la giunta e i consiglieri di maggioranza, riflettano senza preconcetti e avviino uno studio serio sulla fattibilità di tale opera. Si rischia di commettere lo stesso errore già decisivo per le sorti del vecchio campo sportivo. Noi crediamo che il campo di calcio vada fatto ma nel rispetto delle previsioni future e non solo per dare sfogo ad attese di natura elettorale e di consenso. Costruire un impianto sportivo importante necessita di analisi seria e rigorosa, sia dal pinto di vista della fattibilità che della fruibilità. A noi sembra che manchino entrambe, per cui auspichiamo un ripensamento e un approfondimento degli atti con l’aiuto degli attori attivi presso le associazioni sportive di Labico. La conferenza dei servizi invocata dai consiglieri di minoranza è la soluzione migliore per addivenire alla realizzazione di un impianto che i cittadini aspettano da anni. Condividere un’opera così importante è il segnale che si va nella giusta direzione, allontanando il sospetto che ancora una volta la decisione piova dall’alto senza possibilità di migliorie che invece dovrebbero essere doverose.

I Consiglieri Comunali

Maurizio Spezzano e Nello Tulli

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