Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

Archivio per il tag “lettera”

La scuola è di tutti

Al sindaco

Comune di Labico

e p/c

Ai coniugi Gusai

Dirigente Scolastico IC “L. da Vinci”

Presidente Consiglio di Istituto IC “L. da Vinci”

Al personale docente e non docente dell’IC “L. da Vinci”

Ai genitori degli alunni IC “L. da Vinci”

 

OGGETTO: MANCATA COMUNICAZIONE INVITO OPEN DAY E CONCERTO

Egregio signor Sindaco,

Avevamo pensato di scrivere una lunga lettera in cui facevamo il punto di tutte le volte che ai consiglieri di opposizione non sono state recapitate le comunicazioni o gli inviti da parte dei cittadini o delle istituzioni. Ma non ne vale la pena, conosciamo molto bene il suo modo di intendere le istituzioni e l’uso che ne fa. Per cui ci limitiamo a rammaricarci e a censurare il comportamento di chi è venuto meno ai propri doveri di neutrale amministratore.

wp_20170202_002Agli scriventi risulta che il personale dell’IC “L. da Vinci” di Labico – in occasione dell’Open Day e del concerto in onore dei coniugi Gusai, che generosamente hanno destinato alla scuola somme e macchine importanti per la crescita dei nostri ragazzi – aveva predisposto un invito, rivolto a tutti i consiglieri comunale, per assistere all’evento organizzato per lunedì 30 gennaio. Gli inviti sono stati consegnati a qualcuno dell’amministrazione che si era impegnato a recapitarli a tutti. Almeno questi erano gli accordi. Sta di fatto che questi inviti non sono mai stati recapitati ai destinatari o, almeno, non sono mai stati recapitati agli scriventi. Di converso, gli esponenti di giunta erano presenti al gran completo, in prima linea, a prendersi meriti che non hanno, né hanno mai avuto.

Questo gesto, che ad alcuni può sembrare insignificante, la dice lunga sui comportamenti di chi attua simile politica istituzionale. Se i rapporti politici qualcuno può intenderli compromessi, a causa di tali comportamenti, deve essere sempre fatto salvo il rispetto personale. La politica è fatta anche di scontri, a volte duri, ma questi non devono mai sconfinare nell’oltraggio o nell’ostracismo gratuito, anche perché il rispetto della persona resta centrale nella vita di chi rappresenta le istituzioni, qualsiasi sia il ruolo che svolge.

Ancora una volta Lei, o chi per Lei, ha fatto un torto difficilmente recuperabile agli occhi dei quasi due terzi di cittadini che noi rappresentiamo. Il mancato invito a noi corrisponde a un mancato invito alla stragrande maggioranza di labicani. Né potremo mai accettare la solita scusa a Lei avvezza, cioè “Io non ne sapevo nulla!” Nel nostro comune non c’è foglia che si muova se Lei non ordina o predispone. Non Le sfugge mai niente, ma davanti alle proprie responsabilità, anche le più palesi, nega ogni addebito. Lei ha sempre fatto così. La sua visione accentratrice offusca anche i rapporti umani. Ci consola l’idea che da qui a qualche mese i cittadini saranno chiamati a votare e a scegliere una nuova amministrazione e di sicuro non sarà Lei a prevalere.

wp_20170202_003Naturalmente, noi ci scusiamo con chi aveva lavorato affinché i rappresentanti dei cittadini fossero presenti e gioissero per la bella iniziativa; ci scusiamo con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola che lavorano tutti i giorni, pur tra mille difficoltà e pochi mezzi, per far crescere i nostri ragazzi; ci scusiamo con il presidente del Consiglio di Istituto e tutti i genitori i quali, magari, avranno pensato a uno sgarbo da parte nostra, ben conoscendo però l’impegno che sempre abbiamo dimostrato per la qualità scolastica, intesa come struttura e come luogo di crescita e aggregazione; ci scusiamo, in modo particolare, con i coniugi Gusai, che hanno dimostrato una sensibilità e una generosità difficilmente riscontrabile in questi tempi così difficili, e il fatto stesso che il loro pensiero sia stato per la scuola non può che riempirci di gioia e impegnarci affinché l’istruzione abbia le attenzioni che si merita.

Chiudiamo qui questa triste vicenda di trascuratezza e mancato rispetto nei nostri confronti, se un torto è stato commesso non lo è stato per noi, ma per l’intera collettività che ha visto privati i rappresentati dei cittadini a presenziare a un’iniziativa fondamentale per la crescita della nostra comunità.

Distinti saluti

Labico, 2 febbraio 2017

I Consiglieri comunali

Maurizio Spezzano

Nello Tulli

LA CAMPAGNA ELETTORALE E’ GIA’ INIZIATA

equilibristaNe ho viste tante nella mia militanza politica, ma un comitato festeggiamenti che si comporta da partito politico e se la prende con i cittadini non mi era mai capitato prima. Poteva capitare solo a Labico, il luogo deputato alla confusione dei ruoli: sindaco oppositore e comitato festeggiamenti san Rocco partito politico. Alla lettura del comunicato del sindaco e dell’assessora e poi alla contestuale apparizione del manifesto del comitato san Rocco lo stupore è stato alto: passi il ruolo di oppositore del sindaco che risponde con comunicati stampa alla pur minima critica di chicchessia; passi l’assessore che pretende le scuse da un gruppo di giovani volenterosi; passi la menzogna che diventa verità e la verità menzogna; ma un comitato che gestisce soldi pubblici, che si comporta da privato partito politico e se la prende con i cittadini – gli stessi che con le tasse gli permettono di fare la festa – questa è veramente assurda e poco credibile. Una volta letto, pensavo di stare su scherzi a parte! Tutto vero. Non solo lo sproloquio del comunicato, hanno fatto le cose in grande, addirittura un manifesto affisso per le strade di Labico.

Da una prima lettura è emerso chiaramente che l’autore del manifesto è lo stesso che ha vergato il comunicato del sindaco e dell’assessora. C’erano scritte le stesse identiche cose, soprattutto avevano in serbo parole per lo stesso bersaglio: il consigliere Spezzano è latitante e non può parlare perché non ha partecipato. Questo il succo del delirio parolaio del comunicato e del manifesto.

Non una parola sulle critiche da me espresse in merito ai festeggiamenti laici per la festa di san Rocco. Io, per dire, non ho criticato il toupet del sindaco o l’abbigliamento dei membri del comitato san Rocco, non l’avrei mai fatto, non mi appartiene per cultura; ho voluto mettere l’accento, invece, sul danno arrecato ai commercianti e ai labicani dallo spostamento della festa dalla piazza al parco Tulli. Ho ribadito che compito della festa padronale è quella di ridare vita al paese, di attrarre persone del circondario, riaprire le cantine, aiutare i commercianti del posto, ma soprattutto di riscoprire il paese nella sua anima valorizzando le sue tradizioni. Tutto ruota intorno a questi concetti. Invece da noi si è voluto dare una impronta del tutto diversa: svuotare il centro e far chiudere i negozi che intorno alla piazza orbitano, spostando il tutto lontano dal cuore pulsante di ogni comunità. La cosa più grave è che questo venga fatto con i soldi dei cittadini, infatti il comitato riceverà un contributo di 7.500 euro, che sono soldi della comunità, non del comitato o del sindaco.

Per tutta risposta, il sindaco, l’assessore e i membri del comitato san Rocco, invece di rispondere con giuste motivazioni alle mie sollecitazioni – sì, perché quando le ho espresso, a luglio, non erano critiche , ma sollecitazioni a rivedere una decisione ancora da prendere – hanno sindacato sulla mia vita privata, mettendo in piazza ciò che faccio durante le mie ferie e dove le faccio e per quanto tempo, giocando sul termine “latitanza” che di solito viene attribuita ai malfattori. Ho poco da aggiungere! Per me parla l’impegno che metto a disposizione di Labico per 365 giorni all’anno, feste comprese, quelle del manipolo facente capo al comitato qualche giorno, neanche con grandi risultati, se è vero quanto mi è stato riportato sui livelli di partecipazione nei giorni di sabato e domenica di San Rocco, gli unici due giorni di festa veri dedicate al patrono; infatti, la festa della pizza per i miei canoni di festività patronale corrispondono a una festa tra privati cittadini.

Come cittadino e consigliere comunale, le domande al comitato semmai le faccio io: dove sono costoro nei restanti 363 di non festa? Cosa hanno prodotto per Labico? Cosa hanno rischiato di proprio per far crescere la comunità? Quali sono le innovazioni di idee e di sprono che mettono in campo per salvaguardare i diritti dei cittadini? La verità è una: questo più che un comitato festeggiamenti è un comitato politico, di nomina politica di questa maggioranza, la stessa che sta affossando il paese e che aumenta a dismisura ogni anno di più le imposte comunali; questa amministrazione è la stessa che sta affossando il paese per l’incapacità di gestire un danno causato dall’incuria e dal poco amore per il paese; questa è la maggioranza che ha consumato il suolo labicano a furia di costruire a dismisura; questa è la maggioranza che ha ridotto i servizi al minimo; questa è la maggioranza che non porta a conclusione i lavori intrapresi (vedi la piazza, la scuola, i marciapiedi, il comune, ecc.); questa è la stessa maggioranza che non convoca consigli comunali o li convoca quando è sicura che io non possa esserci; questa è la maggioranza che ha fatto della mediocrità gestionale la propria virtù; questa è la maggioranza che tartassa i cittadini con le imposte più alte del circondario; questa è l’amministrazione che affossa le associazioni; questa è l’amministrazione che penalizza i commercianti avvallando scelte di un comitato di nomina politica.

Il sindaco e i suoi assessori, invece di perdere tempo per rispondere ai giusti rilievi che vengono mossi dai cittadini e dall’opposizione, rispondessero piuttosto alle decine di interrogazioni che ancora giacciono insolute presso gli uffici comunali, ad iniziare dalle problematiche urbanistiche; rispondessero al grido di allarme sociale che viene dalle famiglie che non ce la fanno più a pagare tasse e imposte gravose per chiunque. Un sindaco che sia un sindaco risponde con gli atti e non con i comunicati a volte volgari e a doppio senso, come quello del mese di luglio emesso in risposta ai rilievi, giusti, giustissimi di Benedetto Paris, roba che rasenta la volgarità mascherata da falso umorismo. Mentre il comitato, invece di attaccare i cittadini e i rappresentanti dei cittadini, seppur mai citati ma chiaramente identificabili, accettino le critiche e i rilievi mossi, perché i bruscolini (soldi) che gestiscono sono dei cittadini, per cui chi critica ha sempre ragione. Chi accetta incarichi metta nel conto le critiche, o qualcuno pensa che la critica corrisponda al delitto di lesa maestà? o costoro pensano di essere immuni da errori e sviste?

Potrei continuare a iosa, gli esempi non mancano. Mi conforta l’idea che i cittadini abbiano finalmente capito, si sono resi conto da soli che questa maggioranza è perniciosa per la crescita della comunità. Mandare avanti questo comitato come se fosse un partito politico, provocando la reazione di chi quotidianamente fa il proprio dovere, è l’ennesimo errore fatale fatto da chi non ha più nulla da dire, che ha fatto il suo tempo e il suo percorso. Lo abbiamo capito tutti, con questa uscita hanno voluto dare una accelerata alla campagna elettorale oramai alle porte. Ci sarà da divertirsi, i cittadini non vedono l’ora di potersi esprimere e il verdetto sarà duro, molto duro e chi subentrerà farà tabula rasa di questi comportamenti ostili, non verso i singoli, ma verso tutta la comunità. Labico è un paese che va reinventato, mettendo in discussione gruppi di potere che osteggiano la crescita e lo sviluppo dell’economia e della partecipazione. Per cui, preparate le valigie, lo sfratto esecutivo sta per essere inviato.

Ai miei concittadini

Immagine

Care/i concittadine/i,

mi permetto di scrivere questa seconda lettera rinnovando l’invito a sostenermi con un voto di preferenza in queste imminenti elezioni regionali. Come sapete, sono candidato con la lista RIVOLUZIONE CIVILE e l’indicazione del mio nome ha lo scopo di valorizzare il nostro territorio e dare continuità all’azione politica che da anni affronto con impegno e caparbietà.

Negli ultimi undici anni, da quando vivo a Labico, mi sono sempre impegnato per la crescita della nostra comunità e l’ho fatto con spirito costruttivo. Sono sempre stato in prima linea nella difesa dei diritti di tutti e ci sono sempre stato quando c’era da rivendicare giustizia sociale e migliori servizi, battersi per il territorio, impedire la costruzione dell’inceneritore, reclamare una scuola moderna, combattere le ingiustizie, difendere il nostro territorio dalle speculazioni di palazzinari senza scrupoli.

Ho lavorato con passione e per tutti. Ho combattuto le prepotenze e le angherie, ho difeso il benessere collettivo. Mi sono battuto con veemenza sia in Consiglio Comunale sia nelle piazze, quando c’è stato bisogno. Di sicuro nell’impeto avrò fatto degli errori, ma sempre in buonafede.

In questa tornata elettorale sono l’unico candidato di Labico, un motivo in più per valorizzare il nostro territorio. Anche lo schieramento credo conti poco in questa occasione. Perché allora votare altri, magari di Ciampino, Palestrina, Valmontone, Marino, Roma, che chiedono i nostri voti per poi sparire e rifarsi vivi nella successiva tornata elettorale? Perché sostenere qualcuno che non ha neppure messo piede a Labico durante la campagna elettorale e quindi è difficile immaginare che potrebbe esserci una volta eletto in consiglio regionale? Perché votare candidati che fanno comodo solo a chi li sostiene non certo ai cittadini che li votano?

Io abito a Labico e vivo questo paese tutti i giorni della settimana; sono a disposizione di chi ha bisogno anche solo di un consiglio e non mi sottraggo mai alla responsabilità del mio ruolo. Per queste ragioni mi rivolgo alla mia comunità tutta: un voto sul mio nome è un voto per Labico, la sua storia e le sue esigenze. In Regione sarei in grado di mostrare la stessa determinazione che ho mostrato nel corso della mia attività di consigliere comunale. Sono un uomo libero, svincolato da condizionamenti o pressioni di parte. L’obiettivo della politica che da sempre porto avanti è il bene comune e in nome di questo ho sempre combattuto le arroganze e le prepotenze, con lealtà e coraggio. Esprimere, in questa tornata elettorale, una preferenza per la mia candidatura sarà, quindi, un’occasione importante per valorizzare fino in fondo le risorse di Labico, perché significa portare nella sede deputata, direttamente e senza intermediari, i nostri problemi e le nostre istanze, a cui dare risposte concrete.

Per queste ragioni, vi chiedo un voto di preferenza, barrando il simbolo di RIVOLUZIONE CIVILE e scrivendo nell’apposito spazio SPEZZANO, affinché io possa continuare le battaglie che interessano il nostro territorio in una sede più appropriata, la Regione Lazio.

Vi ricordo che per la Regione è possibile anche il voto disgiunto.

Vi ringrazio di cuore e spero di poterci incontrare presto per continuare insieme la battaglia per rendere migliore il nostro presente, garantendo un futuro ai nostri figli.

Un caro saluto

Labico, 19 febbraio 2013

Maurizio Spezzano

Lettera ai cittadini

Immagine

Care cittadine, cari cittadini,

ho accettato la proposta di candidarmi come consigliere alla Regione Lazio nella lista “Rivoluzione Civile”. Il mio primo pensiero, al momento della proposta, è andato all’impegno e alle battaglie che da diversi anni sto portando avanti nel territorio di Labico. Un impegno che vede un’ampia e generosa partecipazione delle molte persone che vorrebbero un’amministrazione comunale più responsabile e attenta alle esigenze dei cittadini. Temevo che questa scelta potesse essere letta come una rinuncia o, quantomeno, un rallentamento della mia azione politica e amministrativa su Labico. Prima di decidere mi sono consultato con il gruppo che mi ha sostenuto alle ultime elezioni e la risposta è stata convinta e unanime: la mia – eventuale – presenza in Regione potrebbe rafforzare, e non indebolire, la mia battaglia per migliorare la situazione a Labico. Ovviamente in un ruolo differente e con un ampliamento dell’ambito di intervento. Ma questo non solo non mi spaventa, ma lo considero un elemento di sfida e di responsabilità in più. Del resto non ho mai inteso la politica come una visione particolaristica e delimitata.

Il mio progetto politico è un progetto che si basa sull’affermazione di principi importanti – quali l’affermazione dei diritti sociali, dei diritti dei lavoratori, della salvaguardia e rispetto del territorio e dell’ambiente, della corretta pianificazione urbanistica, di una vera garanzia del diritto allo studio, di un’assistenza sanitaria efficiente e capillare – che prescindono dall’ambito territoriale. Anzi, la loro difesa in un’istituzione che governa l’intero territorio regionale, ne aumenterebbe il valore e renderebbe più agevole la loro affermazione.

Credo sia un’occasione importante. Forse è la prima volta che c’è una possibilità concreta che un cittadino labicano possa far parte del consiglio regionale del Lazio. Un’istituzione, purtroppo svilita da scandali e soprusi, ma che riveste invece un ruolo determinante per la qualità delle nostre vite.

Ho accettato, quindi, di candidarmi e mettere a disposizione le mie competenze e la mia esperienza, all’interno della lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, che ha scelto come presidente il giornalista Sandro Ruotolo, perché sono convinto che l’unico modo per invertire davvero la rotta è quello di modificare dal profondo gli assetti del Governo regionale.

Vi scrivo, quindi, per chiedervi la vostra fiducia. Perché solo insieme possiamo cambiare le cose e perché la Regione non è una realtà così lontana dalla nostra. Incidendo sulla regione, riusciremo a migliorare anche il nostro paese.

Il vostro voto, prima di ogni altra cosa, è libero e su questa libertà ho basato da sempre il mio modo di fare attività politica. Per questo vi chiedo, non un voto utile, ma un voto libero, che spero dia fiducia al mio lavoro e al nuovo progetto di Antonio Ingroia.

Per la regione Lazio e per l’Italia, tutta.

Un caro saluto,

Maurizio Spezzano

Navigazione articolo