Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

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L’umiliazione degli onesti

Questo che leggerete è il volantino che come opposizioni volevamo diffondere domenica in piazza e che il sindaco ha ben pensato di negarci. Avremmo potuto farlo ugualmente, non avendo bisogno di nessuna autorizzazione per volantinare un documento politico dei gruppi, ma noi rispettiamo le regole e l’educazione politica, cosa che non si può dire di questa maggioranza e di questo gruppo che pubblica ingiurie anonime impunemente firmate Rinnovare per Labico. Noi alle ingiurie, alle calunnie e alle diffamazioni rispondiamo con la politica. Alla paura dei miserabili, rispondiamo con il coraggio della legalità. Cambiare e Vivere Labico e Legalità e Trasparenza hanno condotto una battaglia alla luce del sole senza alzare i toni né ingiuriare chicchessia, pur avendone tutte le ragioni. Evidentemente chi sta dall’altra parte e condivide l’azione di questa maggioranza si sente il terreno franare sotto i piedi e prova a contrattaccare cercando di condurci nel loro terreno fatto di calunnia e di razzismo. Ci saremo aspettati una presa di distanza dal sindaco, dalla giunta e dalla maggioranza dal volantino diffamante, ma l’educazione politica non è nel loro dna. A loro piace così, gli piace sguazzare nell’ingiuria e nella arroganza. Meglio così, delle loro scuse non sappiamo che farcene, non essendo sincere ci darebbero anche fastidio. Noi andremo avanti nella nostra azione sempre più forte e sempre più incisiva. Sveglia labicani, la primavera di liberazione è prossima!

Cambiare e Vivere Labico – Legalità e Trasparenza

Ne abbiamo sentite di cotte e di crude, in questi giorni di panico da bolletta verde, non ultimo che, “il sindaco è stato costretto”. Battuta da commedia pura! Scaricare le responsabilità sugli altri senza assumersene le proprie non paga più, i cittadini hanno capito benissimo cosa è successo, chi è nel giusto e chi è nel torto; chi ha cercato di difendere i cittadini e chi li ha additati. Per contrastare le menzogne e far emergere la verità non c’è che un metodo: affrontare per punti la questione.

Lotta politica e non personale. Galli accusa le opposizioni di aver agito per motivi personali ed elettorali: niente di più falso. In tutti i comuni del mondo, il sindaco è a capo dell’amministrazione e le opposizioni chiamano in causa chi comanda non chi esegue. Fare opposizione non significa prendersela con la persona, ma con il ruolo. Muovere obiezioni al modo di fare politica rientra nel gioco democratico della contrapposizione di vedute. Non è mai un fatto personale ma politico. La verità è che Galli, come sua abitudine, avrebbe voluto una opposizione sottomessa alla sua volontà: impossibile per chi come noi ha una visione diametralmente opposta alla sua. Voler far passare a tutti i costi che le opposizioni ce l’abbiano con Galli non corrisponde al vero, significa molto più semplicemente che l’agire di Galli è contraria al buon senso e agli interessi dei cittadini. Chi la mette sul personale, come ha fatto Galli, è mancante di argomenti e non sa come contrapporsi alle giuste obiezioni dell’opposizione. Lui vorrebbe convertire la lotta politica a un fatto personale, gioco che non fa per noi, perché dal nostro punto di vista sono le soluzioni ad essere diverse. Sono stati il sindaco e la sua giunta ad aver scelto di alzare i toni, al solo scopo di distogliere l’attenzione dal problema vero, facendosi passare per vittime e non per carnefici. Hanno individuato nelle opposizioni i nemici, minacciando, inoltre, di denuncia i cittadini che sui social manifestavano, legittimamente, la loro indignazione. A un primo timido tentativo di chiedere scusa e riconoscere alle opposizioni il contributo alla risoluzione del problema, è seguita la grande ira: Galli e la sua giunta sono partiti al contrattacco con le solite argomentazioni e le solite minacce, fino ad arrivare alla intimidazione velata, cioè, informare che l’amministrazione aveva i dati dei firmatari della petizione e i corrispondenti possibili evasori! Ha provato a giocare sporco, ma non c’è riuscito perché l’indignazione è stata unanime: tutto il paese contro, non una parte. Questo avrebbe dovuto indurlo alla riflessione e alla moderazione, doti che il sindaco di Labico ha mostrato di non possedere, mostrando una rabbia fuori dal comune.

Ruolo delle opposizioni. Come opposizioni abbiamo dimostrato senso delle istituzioni e realismo davanti la gravità della situazione che si è venuta a creare. Gli animi si sono esacerbati quando il sindaco ha accusato le opposizioni di agire per motivi personali ed elettorali. Sostenere tale posizioni, come ha fatto Galli e la sua giunta, è contro il buonsenso, sminuisce le capacità intellettive dei cittadini di cogliere il senso delle proporzioni. Ricordiamo per l’ennesima volta: noi abbiamo fatto la nostra parte, siamo stati propositivi, abbiamo alzato la voce contro la società, ma quando ci siamo trovati davanti a un muro l’atteggiamento è cambiato. Essere accusati ingiustamente non aiuta a rasserenare gli animi. Davanti a un problema così rilevante cosa fa un buon sindaco? Cerca la soluzione migliore e possibilmente anche l’aiuto di tutti, opposizioni comprese, non si blinda nelle proprie convinzioni: così ci si schianta contro un muro; cosa puntualmente avvenuta. Ad esempio, aver prorogato i tempi per le verifiche al 30 giugno, non smuove di un millimetro la validità dei sessanta giorni previsti per muovere ricorso. Il risultato, invece, sarebbe stato centrato con l’annullamento del procedimento, così come abbiamo consigliato noi e come è sembrato per un attimo volesse fare anche lui dopo esserci confrontati. Poi ha cambiato idea e sono stati pubblicati una serie di avvisi che hanno generato ulteriore confusione in un momento in cui ci sarebbe voluta chiarezza e indurre alla calma i cittadini. Noi abbiamo suggerito la soluzione, l’unica possibile, che tutelava sia i cittadini, su cui grava il peso maggiore, sia l’amministrazione, costringendo la società a rimediare alla grande mole di errori riscontrati (lo stiamo vedendo in questi giorni con la quasi totalità di accertamenti ICI/IMU annullate e TARSU/TARI annullate o rettificate), evitando l’umiliazione di perdere giornate di lavoro per presentarsi presso uno sportello che dovrebbe avere chiara la situazione. Cosa altro avremmo dovuto fare? Stare zitti? Aspettare alla finestra che il sistema crollasse? Gioire delle disgrazie dei cittadini? Niente di tutto questo, abbiamo scelto di farci carico delle preoccupazioni dei cittadini, abbiamo deciso di stare dalla parte di chi ha sempre pagato, non da quella degli evasori, informando correttamente e con sollecitudine sulla prassi da seguire.

Lotta all’evasione. Tutti si sono chiesto il motivo per cui il sindaco e la sua giunta decidono di affidarsi a una società di riscossione per recuperare “l’evasione” ma pochi coloro che hanno trovato la risposta corretta. Facendo passare la loro velina informativa, hanno fatto credere che l’operazione è giusta e che i furbi vanno colpiti. Come questione di principio non fa una grinza, è giusto, giustissimo scovare l’evasione e punire i furbi. E’ il principio più importante dell’equità: chi deve è giusto che paghi. Ma a Labico sarà andata veramente così? NO, non è andata così. Per due motivi. E ve lo spieghiamo noi. Primo Il sindaco Alfredo Galli, Giorgio Scaccia, Nadia Ricci, Luciano Galli, Andrea Giordani, stanno lì da svariati lustri, sempre con incarichi determinanti: Alfredo Galli da non meno di 35, sempre con incarichi di potere, vicesindaco, sindaco, vicesindaco, sindaco; Scaccia da sindaco, assessore al bilancio, vicesindaco con delega al bilancio; Ricci da assessore; Luciano Galli da capogruppo; Andrea Giordani, vicesindaco, sindaco, trombato e oggi consigliere semplice e degradato. Non sembra ci sia stato grande ricambio, quindi se c’è evasione oggi loro ne sono i responsabili politici, avendo governato ininterrottamente questo paese da quando contava meno di 2000 anime ad oggi che ne conta 6500 quasi! Ci si chiede, perché non hanno applicato la stessa determinazione a scovare l’evasione dalla prima elezione? Per TARSU E TARI, perché non hanno effettuato le verifiche delle metrature a tempo debito, quando, ad esempio, venivano concessi permessi a costruire come pioggia in autunno? Perché non hanno controllato quelle stesse case che a distanza di decenni sono prive di abitabilità ed il comune non è stato in grado di prendere in carico le opere di urbanizzazione in molti casi, addirittura, mai portate a termine? Si può concludere, senza possibilità di smentita, che gli omessi controlli hanno pregiudicato la lotta vera all’evasione. Questo il primo motivo. Il secondo motivo si chiama DEPURATORE. Questa è la verità nascosta e minimizzata, se non quasi rimossa, quella che fa male e che loro sono determinati a nascondere fino in fondo. Non siamo noi a dirlo ma gli atti che accompagnano il piano di rientro del debito, dove si dichiara che l’amministrazione metterà in atto strumenti per la lotta all’evasione. Ma perché nasconderlo e non dichiararlo palesemente? Semplice, perché per anni hanno sostenuto che i costi non sarebbero pesati sui cittadini. Oggi che il barile è stato raschiato viene fuori la verità: le responsabilità politiche di tutta la vicenda. Chi erano gli esponenti politici di rilievo all’epoca del sequestro dei depuratori, aprile 2012? Chi era sindaco? Giordani. Chi era vicesindaco con delega ai LL.PP.? Alfredo Galli. Chi aveva la delega all’ambiente? Luciano Galli? Chi era assessore al bilancio? Scaccia. Chi era assessore all’istruzione? Ricci. Chi c’è oggi in maggioranza? Loro. Chi avrebbe dovuto verificare attraverso i controlli che tutto era a norma? Chi dettava la linea politica.

Ecco, c’è poco da aggiungere, non si può sfuggire alla verità o si pensa che i cittadini siano veramente ingenui? Per salvarsi loro tirano in ballo le opposizioni e i cittadini: dalle dichiarazioni rilasciate da questi signori – sindaco, giunta e maggioranza – sembra che a favorire l’evasione siamo noi tutti quanti noi. Per chiarezza, noi dell’opposizione siamo stati e lo siamo ancora oggi per la lotta dura all’evasione, perché sottraendosi al pagamento delle imposte non si penalizza il comune, ma i cittadini che si vedono ridurre i diritti.

Probabilmente Galli, con le elezioni alle porte, si stava sfregando le mani al pensiero della manna che gli stava piovendo dal cielo, contando, presumibilmente, sulla “complicità” delle opposizioni: con tutti gli euro entrati avrebbe potuto pianificare lavoretti preelettorali su richiesta, magari l’abbassamento di qualche centesimo di punto del costo dei servizi comunali (dichiarato in più occasioni), un po’ di fumo negli occhi et voilà, il giochetto è fatto, vincitore per altri cinque anni. La rabbia dei cittadini e la ferma, dura e decisa reazione delle opposizioni gli ha reso indigesto il programmino studiato, verosimilmente, a tavolino!

I pifferai. Davanti alle responsabilità di questa maggioranza, come ha reagito il sindaco e la sua giunta? Accusando i cittadini di essere stati preda dei malvagi pifferai, che hanno costretto tutti a firmare inconsapevolmente, consegnato moduli di autotutela sbagliati, essersi prestati alle mire politiche ed elettorali delle opposizioni, alcuni identificati, addirittura, con nome e cognome! Mai dichiarazione è stata più falsa, offensiva, arrogante, fuorviante, disgustosa di questa. Trattare i cittadini come delle stupide marionette nelle mani di ambiziosi senza scrupoli offende l’onore di tutti, di chi subisce quest’onta e di chi la pronuncia. Solo chi è fuori dal tempo si permette di insultare i cittadini. Così come solo chi è fuori dalla logica va in tv a dichiarare, da sindaco, che la colpa è di altri e non la propria, tentando invano di scindere le responsabilità politiche da quelle amministrative e scaricare sull’agnello sacrificale di turno la colpa, facendo irrigidire i conduttori e creando brusio in sala. Queste sparate la dicono lunga sulla lucidità del sindaco travolto dall’ondata di cartelle pazze. Ma si sarà chiesto veramente se la colpa di tutta la vicenda è solo della società? E dov’era quando gli è stato comunicato che stavano per partire ben 9853 avvisi di accertamento? Perché non ha fermato tutto e preteso che si procedesse all’analisi e poi alle correzione degli errori, invece di umiliare gli onesti costretti a rivolgersi a professionisti pagando lauti onorari? Ricordiamo al sindaco che fu lui ad ammettere che i dati forniti potevano contenere degli errori perché gli archivi non erano aggiornati. Ecco, il sindaco tutto questo non se lo ricorda né se lo è chiesto, ha tirato dritto per la sua strada incurante di tutto e di tutti, ostinato. Eppure ci sarebbe voluto poco, bastava prendere atto degli errori e annullare gli accertamenti, così come noi abbiamo suggerito, fino a quando i responsabili, società e responsabile del procedimento, non avessero provveduto a correggere ogni cosa. Invece, siamo rimasti tutti colpiti dall’ostinazione con cui ha continuato a sostenere una situazione insostenibile, ma ancor di più ci ha colpito il gruppetto che gli sta intorno che, sostenendo a parole la lotta delle opposizioni e dei cittadini, nei fatti lo ha incoraggiato ad andare avanti. Ancora più ambigua la posizione dell’assessore Scaccia, non dimentichiamoci assessore al bilancio, da cui dipende l’ufficio che ha avvallato l’intera procedura, non una parola di distinguo, confermando ciò che pensiamo: bravo di chiacchiera meno d’azione. Pessima scelta e pessimi consiglieri!

L’arroganza. Da parte nostra c’è stata determinazione per far cambiare idea a Galli e alla giunta, ma dopo un primo approccio con il sindaco, in cui sembrava voler condividere la nostra posizione, ha cambiato registro e ha mostrato il volto dell’arroganza del potere, scagliandosi con veemenza contro le opposizioni, i cittadini, con chiunque la pensava in modo diverso dal suo, personalizzando lo scontro e alzando i toni. Insomma, ha fatto l’esatto opposto di ciò che fa una persona rimasta sola e che brancola nel buio. Non solo non ha tenuto conto della volontà popolare che gli chiedeva di annullare il provvedimento, ma ha iniziato a dare in pasto al social network comunicati senza capo né coda, redatti senza pensare alle conseguenze che avrebbero prodotto sui cittadini. Un comunicato smentiva l’altro, seminando confusione ed incertezza. All’apice dell’ira, ha ben pensato di rispondere con un atto pubblico in cui negava il Consiglio Comunale chiesto legittimamente dai consiglieri di opposizione per affrontare la discussione nel luogo deputato della politica, creando i presupposti per uno scontro ancora più duro, fino a scagliarsi con rabbia contro i cittadini rei di essere sodali dei consiglieri di opposizione. Di pochi giorni fa, addirittura la negazione della piazza chiesta dalle opposizioni per volantinare un documento in cui si provava a fare luce sulle dinamiche della vicenda. Tutto questo entrava in contrasto con l’ennesimo comunicato del suo gruppo, in cui si chiedeva a parole di abbassare i toni, ma in realtà aizzava i cittadini contro le opposizioni.

Conclusioni. “Abbassare i toni” lo invochiamo noi che da questa vicenda abbiamo imparato che il sindaco di Labico è fuori tempo massimo, ha superato ogni limite ed ogni convenienza sociale. Lui e il suo gruppo si sono chiusi nelle stanze del comune, ricordando quel famoso soldato giapponese, che nascosto nella foresta e fuori dal mondo, inconsapevole del fatto che la guerra fosse finita, continuava a combattere con il nemico immaginario. Ecco, oggi Galli è così, nella sua foresta con le sue residue truppe combatte una guerra che ha già perso e se ne accorgerà da qui a qualche mese, quando i cittadini oramai esasperati dalla sua presenza gli daranno il benservito a colpi di matita sulle schede elettorali. Da questa vicenda abbiamo imparato che gli unici ad essere stati colpiti sono stati i cittadini onesti, coloro che hanno sempre pagato con puntualità. I veri evasori, a causa della grande confusione che regna sovrana, rischiano di trarne ancora una volta benefici e sfuggire ai loro doveri di contribuenti. Ecco, questi sono coloro che andrebbero scovati e sanzionati pesantemente, ma il sindaco è troppo presa dalla guerra immaginaria contro le opposizioni e i cittadini per accorgersene. Il furore che lo avvolge un risultato comunque lo ha raggiunto: umiliare gli onesti e la storia di Labico, un sindaco così mancava negli annali labicani, ora c’è.

CAMBIARE E VIVERE LABICO

Lista Civica – LEGALITA’ e TRASPARENZA

Il sindaco scappa

Non è mai successo che un sindaco rifiuti di confrontarsi nelle sedi deputate, nel nostro caso parliamo del Consiglio Comunale. Eppure è così: il sindaco di Labico, Alfredo Galli, ha paura del confronto e con artificiosi contorcimenti linguistici, senza il supporto di nessuna norma, non convoca il Consiglio Comunale come legittimamente chiesto dai consiglieri di opposizione il 25 gennaio 2016. Non solo, a dare forza alla richiesta ci avevano pensato i cittadini con ben 1506 firme, depositate il 9 febbraio 2016, che chiedevano l’annullamento del procedimento e l’avvio della discussione in Consiglio Comunale.

Il sindaco – con il suo comportamento e contraddicendo il dettato legislativo che regolamenta la vita politica dei comuni – fa venire meno il suo ruolo di garante della legalità e dei diritti dei cittadini. Secondo noi, la fuga dal confronto non annulla il problema, semmai lo aggrava sempre di più; infatti, in altri comuni e davanti a problemi ancor più gravi i sindaci si sono comportati in ben altro modo. Evidentemente, Alfredo Galli ignora la prassi che vuole sempre il Consiglio Comunale al centro della vita politica di un comune. Nessun sindaco è mai sfuggito alla sue responsabilità di fronte ai cittadini, indubbiamente quello di Labico ha una visione distorta del significato di democrazia. Fuggire e non sostenere il confronto la dice lunga sulla sua capacità politica.

Ha ragione Tullio Berlenghi: questo sindaco ha perso la serenità, per cui, non essendo più nelle condizioni di poter garantire la governabilità e il libero confronto delle idee, sarebbe opportuno che rassegnasse le dimissioni, ne va del bene del nostro paese. Sarebbe il modo giusto per riportare serenità e dare una guida autorevole al nostro comune.

manifesto sindaco

Buongiorno Regione

Ecco il link per vedere la trasmissione andata in onda questa mattina, Buongiorno Regione. La signora Livolsi ha montato veramente un bel servizio.

Come sempre, appena il sindaco di Labico ha un microfono sotto mano attribuisce responsabilità agli altri. Naturalmente lui non sa nulla, mai nulla, peccato che invece sappia chi ha firmato e chi tra questi ha debiti con la P.A.

Per fortuna si sta smascherando da solo e i cittadini si stanno facendo l’idea giusta di chi ci amministra.

Cliccando in basso è possibile collegarsi al sito della Rai e vedere la trasmissione di questa mattina.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ff2a6083-e1d6-4b3f-9a6a-830f185e09e6.html

Risposta alla risposta

Mai successo prima! Neanche il tempo di protocollare l’interrogazione, et voilà, è arrivata la risposta. Non vi nascondo la meraviglia, ma leggendola non sapevo se arrabbiarmi o riderci sopra. Di sicuro è una risposta collerica, più di pancia che di testa, infarcite anche di disprezzo verso ciò che i consiglieri di minoranza stanno facendo per i cittadini, e sottolineo, per i cittadini. Siamo stati gli unici che hanno provato a tranquillizzarli e non a fomentarli; la lotta politica si fa anche nelle piazze, e questo al sindaco Galli non piace, così come non piace ai suoi assessori, così come non piace ai suoi consiglieri. Forse il sindaco pretendeva che l’opposizione – che ha denunciato immediatamente dopo il sequestro del depuratore ciò che sarebbe avvenuto – si chinasse alla sua volontà. Non solo non è successo, ma insieme abbiamo trovato il modo di lavorare per i cittadini, abbiamo concordato ogni azione. E continueremo a farlo, seriamente e scrupolosamente, così come è stato fino ad ora, e lo sarà fino alla conclusione di questa vicenda.

Per cui mi indignano le dichiarazioni del sindaco in risposta alla nostra interrogazione, mi indignano prima di tutto come cittadino, mi indignano come tartassato, mi indignano come destinatario di cartelle errate – ferendomi nell’ onestà – mi indignano come consigliere comunale scrupoloso. Abbiamo mantenuto toni bassi, abbiamo chiesto la collaborazione degli uffici per capire qual era il corto circuito generatore di tale caos. Raccolte le informazioni, le abbiamo confrontate con quelle dei tecnici che si sono messi a disposizione per darci una mano. Da qui è nata l’unica proposta serie che si potesse mettere in campo, cioè la richiesta di annullamento del procedimento e la convocazione di un consiglio comunale straordinario. Ad oggi, continua a sfuggirci il motivo per cui il sindaco si ostina a non attuare l’annullamento in autotutela. Eppure, la casistica parla chiara: la pubblica amministrazione quando deve tutelare i cittadini, prende atto dell’accaduto, e in virtù delle norme che lo regolano, attua l’annullamento in esercizio del potere in autotutela del procedimento e prosegue ad esperire le correzioni del caso.

Questo è ciò che abbiamo chiesto di fare al sindaco di Labico. Questo è ciò che ha fatto il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto nel mese di gennaio 2016, attraverso il responsabile del procedimento. Invece, da noi, prima ha minacciato querele, poi una serie di avvisi senza capo né coda, poi le scuse e l’ammissione di colpa, poi dichiarazioni che entravano in contrasto con ciò che effettivamente succedeva negli uffici, altri avvisi che invitavano alla calma e l’accusa all’opposizione di strumentalizzare la vicenda “a fini politici ed elettorali”, mentre le case dei labicani continuavano ad essere invase da altre cartelle ancora.

Che fa l’opposizione? Invitata, partecipa alla commissione tributi con l’obiettivo di capire ciò che è successo. Invece, trovandosi davanti un muro, – e addirittura all’ingresso in sala essere definiti “consiglieri mal consigliati” – reagisce come può e affronta a muso duro la riunione, da cui emergono pochissime cose, ma il dato più importante è che i due terzi delle cartelle ICI/IMU vengono annullate perché “inesatte”, mentre le TARSU/TARI vengono rettificate in parte. Dati forniti dalla stessa società. E si scopre anche, dopo mia domanda formulata al Direttore Tecnico della società, che la stessa aveva informato gli uffici sul numero di cartelle generate dal sistema. Poi più nulla. Siamo usciti dalla riunione senza aver compreso di chi fossero le responsabilità, perché né la società, né il comune hanno ammesso di aver sbagliato, se di errore si tratta.

Da qui in poi è storia di questi giorni, prima Striscia la notizia, poi la raccolta firme (a proposito, siamo a circa 1200), la distribuzione del modulo per l’autotutela, la presentazione dell’interrogazione. E ancora una volta, il sindaco cosa fa? Infarcisce la risposta all’interrogazione scaricando su di noi la colpa, sostenendo che “l’interrogazione […] presentata sia strumentale e inopportuna, confermando […] la mancanza assoluta di collaborazione, […] che ha lasciato il posto ad una vera e propria campagna denigratoria del tutto infondata, strumentale a fini chiaramente politici ed elettorali”. Che il sindaco accusi l’opposizione, che fa il proprio lavoro, ci può stare, ma sostenere con disinvoltura che il tutto ha il sapore della strumentalizzazione elettorale mi indigna moltissimo. Possibile che non si sia accorto di nulla? Ma le voci indignate e di preoccupazione che arrivano dai cittadini, li sente o da dentro la macchina certi “fastidiosi rumori” non sono percettibili? Lo invito ad entrare nelle case, come stiamo facendo noi in questi giorni di forte preoccupazione, e percepire lo stato di tensione continua che hanno i cittadini. Ma si sarà chiesto perché in sette ore abbiamo raccolto quasi 1200 firme? Tutti strumentalizzati da noi? Tutti plagiati dall’opposizione brutta e cattiva o tutti vittime della malapolitica perpetrata negli ultimi vent’anni? Indignati perché abbiamo distribuito il modulo per l’autotutela o perché sono accusati ingiustamente di aver evaso le imposte? Arrabbiati perché abbiamo chiamato Striscia o perché dovrebbero ri-pagare ciò che hanno già pagato? Sono convinto che i cittadini siano arrabbiati, e molto, con chi amministra e dichiara che tutto questo è necessario “per ridurre le tasse”. E’ un ossimoro, la figura retorica della contraddizione

Abbiamo mantenuto una calma olimpica fino ad oggi, non abbiamo alzato i toni e sfido il sindaco a trovare un solo atto dell’opposizione in cui possa emergere questo sospetto. Ma è chiaro, non possiamo passare per fessi, no, quello no. Continueremo in questa azione, ce lo chiedono i cittadini. Il nostro impegno è per evitare “l’andando fallendo … “ del nostro comune. Il problema nasce con il sequestro del depuratore, lo ha ammesso lo stesso sindaco a Striscia, forse involontariamente o forse inconsciamente, e l’inconscio, si sa, a volte gioca brutti scherzi.

Richiesta convocazione consiglio comunale straordinario

La richiesta dell’annullamento in autotutela di tutte le cartelle esattoriali è l’unico atto che permette ai cittadini di salvare la propria onorabilità ed evitare ulteriori conseguenze. Restiamo fermi su questa posizione perché le notifiche continuano a piovere sulla testa dei cittadini come se nulla fosse. Per dare maggiore forza a tutto questo, abbiamo chiesto al sindaco, in data odierna, di convocare con urgenza un consiglio comunale aperto (il testo lo leggerete alla fine di questa breve presentazione) con lo scopo di confrontarci e fare chiarezza su ciò che sta avvenendo. Crediamo che sia un atto dovuto verso i contribuenti che rifiutano etichetta di “evasori”, titolo che non si confà alla stragrande maggioranza dei cittadini labicani.

Inoltre, abbiamo deciso di convocare una manifestazione e una raccolta di firme per sostenere questa posizione. Per cui, sabato 30 gennaio, dalle ore 16,30 alle 19,30, e domenica 31 gennaio, dalle 9,00 alle 13,00, e ancora, sabato 6 febbraio e domenica 7 febbraio, negli stessi orari della settimana precedente, saremo in piazza ai Giardinetti per dare concretezza alla nostra azione in favore dei cittadini e non per bassa lega politica come qualcuno vuole far credere, né per il consenso elettorale come viene sbandierato, senza rendersi conto che tali dichiarazioni stonano con ciò che sta avvenendo in paese. Nessuno vuole speculare, semmai difendere gli interessi reali di chi ingiustamente è stato colpito da questa marea verde che non accenna a diminuire. Piuttosto dei proclami – che non servono in questa fase e che rischiano di generare confusione da chi la confusione l’ha seminata a piene mani in tutti questi anni – ci saremmo aspettati una presa di posizione seria: annullare con decisione tutti gli atti fin qui inviati e azzerare i tempi di scadenza delle cartelle per non aggiungere altre paure e altre ansie. Le corrette amministrazioni sanno decidere in favore dei cittadini e non favoleggiare sulla pelle dei contribuenti!

 I consiglieri comunali              Maurizio Spezzano    e    Nello Tulli

 

Oggetto: Richiesta convocazione consiglio comunale straordinario

Considerato che a seguito di appalto è stata data in gestione alla società A e G spa l’accertamento e la riscossione dei tributi comunali ICI, IMU, TARSU, TARI E TASI per cinque anni;

Considerato che a seguito del procedimento di verifica e ignorando i motivi che ne sono alla base, nei giorni scorsi l’intera popolazione labicana è stato oggetto di recapito di cartelle tributarie errate sia nel contenuto che negli importi;

Accertato che l’amministrazione non ha preso nessun provvedimento in merito se non un avviso ai cittadini che non risolve il grave problema che si è venuto a creare, né lenisce il disagio che ha generato nei contribuenti onesti il recapito di tali cartelle;

Considerata la gravità dell’accaduto e il generale senso di smarrimento che ha colpito la stragrande maggioranza dei cittadini, tanto da spingere organi di stampa ad interessarsi di questa anomala problematica;

Tenuto conto che i consiglieri comunali firmatari della presente richiesta hanno chiesto al sindaco di sospendere in autotutela la validità e la decorrenza delle cartelle tributarie, onde evitare che alla scadenza dei tempi previsti si ricorra all’aggravio della sanzione venendo meno i tempi di verifica degli errori;

Sentite le richieste provenienti da più settori della popolazione che chiedono a gran voce chiarezza e trasparenza nella gestione di tale situazione;

Chiediamo, ai sensi del comma 4 dell’articolo 28 dello Statuto del Comune, la convocazione del Consiglio Comunale. Si ricorda, inoltre, che a norma dell’art. 6, comma 1 del Regolamento Comunale ricorrono le condizioni per la convocazione urgente; che a norma dell’art. 8 del citato Regolamento l’iscrizione di proposte dell’ordine del giorno spetta anche ai Consiglieri comunale (comma 1) e che il Presidente è tenuto all’iscrizione dei punti all’ordine del giorno se questi vengono chiesti da un quinto dei Consiglieri Comunale (comma 2). Infine, si fa presente che, ai sensi del comma del citato articolo 28 dello Statuto del Comune, la convocazione del Consiglio deve prevedere la data della seconda convocazione qualora la prima dovesse andare deserta;

L’ordine del giorno che si propone per il Consiglio Comunale è il seguente:

  • Comunicazione del Sindaco e dell’Assessore al Bilancio in merito alle cause, alla gestione e alla soluzione del problema cartelle esattoriali e conseguente dibattito consigliare.

Si chiede che siano presenti, come previsto dall’art. 23 del Regolamento Comunale, i dirigenti della società A e G spa, che ha in affido la gestione del servizio riscossione ed accertamento, e il Responsabile del Dipartimento II.

Si fa presente che, come stabilito dal Testo Unico degli Enti Locali, la riunione deve tenersi entro 20 (venti) giorni dalla data della richiesta pervenuta, ma che – in considerazione della grave urgenza della situazione – si ritiene necessario provvedere in tempi strettissimi a dare riscontro alla presente richiesta e a convocare il consiglio alla prima data utile.

Distinti saluti.

Labico, 25 gennaio 2016

I consiglieri comunali

Maurizio Spezzano

Nello Tulli

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