Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

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CHE STA SUCCEDENDO A LABICO?

Succedono strane cose a Labico, alcune apparentemente incomprensibili, altre comprensibilissime e nascondono la fame di interessi che circonda il nostro paese.

Succede, ad esempio, che le elezioni si avvicinano e la nostra amministrazione inizia la politica del recupero consensi. Qual è lo strumento migliore per confondere le carte se non utilizzare i soldi del comune per fare campagna elettorale? Sembra il gioco delle tre carte: ti illudono con una vincita pianificata e poi ti svuotano il portafogli. Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma lo fanno tutti”! Vero, anzi verissimo. A Labico, ad esempio, lo abbiamo visto fare nel 2007 e nel 2012 e ci accingiamo a vederlo anche nel 2017, anzi, in questo caso non solo sono partiti in grandissimo anticipo, addirittura un anno prima del canonico inizio, ma in modo massiccio! Nei dieci mesi restanti, da qui alle elezioni, hanno la necessità di recuperare tutte le chiacchiere e distintivo previste dal programma elettorale del 2012 e tutte le corbellerie fatti in questi quattro anni. Chiacchiere madornali, programmi mai attuati, anzi in molti contesti addirittura peggiorati: lottizzazioni, servizi, tasse, rapporti con i cittadini, depuratori, debiti, scuola, trasporti, Colle Spina. C’è da aggiungere altro? Gli unici che vivono altrove senza accorgersene sono loro. O meglio, se ne sono accorti benissimo e sono partiti al contrattacco!

Labico, credo, sia l’unico caso al mondo in cui la maggioranza attacca in modo sfrontato e arrogante chiunque provi a contestare l’agire amministrativo e politico di questa maggioranza, scambiando la LEGITTIMA CRITICA in attacco personale, confondendo, come è loro abitudine, il pubblico con il privato o viceversa e il ruolo, maggioranza con opposizione. Mi viene in mente il gran proliferare di comunicati di contrattacco dell’ultimo periodo, in cui mostrano di aver cambiato strategia, mettendo in atto una sorta di difesa cautelativa, uno stillicidio di attacchi a chiunque azzardi a dire la propria, dimenticandosi del gioco democratico delle parti, in cui chi amministra la cosa pubblica è soggetto e oggetto, per legge democratica, di critica.

Ciò che stupisce è la indelicatezza e il linguaggio aggressivo e offensivo non consoni a chi esercita funzioni pubbliche. Ancor più grave, come a ragione faceva notare Tullio Berlenghi, che si usano strumenti non adatti a tali sfoghi da crocicchio: il sito istituzionale del nostro comune. Anzi, si è pensato, addirittura, di spendere soldi pubblici, nostri, per stampare manifesti di parte (si guardi alla velina sul bilancio).

Sul linguaggio indecoroso e minaccioso mi vengono in mente due esempi. Il primo in piena crisi da bolletta verde e mi vede coinvolto in prima persona: avendo smarrito la bussola del raziocinio, si è pensato di attaccarmi in modo rude e velenoso, non sull’aspetto politico – cosa più che legittima – ma su quello personale, definendomi “frustrato”, mettendo in dubbio le mie qualità di docente, arrivando addirittura a offendere la mia regione di appartenenza e il mio comune di provenienza, invitandomi a cambiare paese. Tradotto si potrebbe interpretare così: levati dai coglioni e tornatene in Calabria, sempre se ti vogliano (chiedo scusa per la volgarità, rischio di mettermi a loro pari!). Il secondo esempio è di qualche giorno fa, in cui, rispondendo a una critica legittima di Paris, si arriva alla minaccia bella e buona. Cito testuale “… il signor Paris si scava da solo la fossa …”. Si scava da solo la fossa! E che linguaggio è questo? Chi è questo pirata della penna che usa tal smodata forma di usare la lingua per tentare di ridurre al silenzio chi mette in risalto strafalcioni amministrativi a danno dei cittadini? Quale ratio spinge il sindaco a far pubblicare il comunicato di un anonimo estensore di sproloqui sul sito istituzionale del comune? Si sarà posto l’amletico dubbio del “chi ha scritto?” il signore del castello di Lugnano? Neanche il coraggio di firmarsi! O, probabilmente, il mandante di tale minaccia è proprio lui, visto che non ne ha preso le distanze. Ciò che colpisce è l’aggressività di bassa lega che si scorge in ogni parola, maiuscole incluse, una rabbia livorosa che non trova giustificazione in chi dovrebbe interpretare il proprio ruolo in ben altro modo. Che dovremmo dire noi cittadini, che parole dovremmo usare nei loro confronti dopo il colossale danno dei depuratori? E dopo gli esagerati accertamenti fiscali? E sugli esosi costi dei servizi sempre più carenti ma sempre più gravosi? E sulle inconcluse lottizzazioni che gridano vendetta e che lasciano i cittadini in quelle perenni condizioni di precarietà? E gli abitanti di Colle Spina sempre illusi da promesse elettorali e poi sistematicamente abbandonati al loro destino?

E’ frustrante avere a che fare con gente così. Ora sì frustrante, atteggiamento nobile di chi si vergogna per loro non avendo il coraggio di farlo da sé. Non getto la spugna per rispetto di chi ha aspettato anni per vedere finalmente un po’ di luce. L’uscita da questo incubo è imminente, i cittadini, finalmente si sono accorti di tutto ciò che è successo in questi anni. Sono venuti al pettine tutti i nodi irrisolti e ingarbugliati che questa maggioranza ha creato.

Come si può giudicare l’atteggiamento di non curanza che si ha verso i cittadini che lamentano disagi e che né il sindaco, né l’assessore all’urbanistica, né l’ufficio tecnico risolvono di loro sponte se non sollecitati dall’opposizione? Come si classificano i lavori di riparazione di un collettore fognario a Santa Maria eseguiti solo perché il sottoscritto è stato costretto ad allegare in consiglio comunale ben 12 foto, a pubblicare un video sui social network e a minacciare una denuncia presso le autorità competenti per veder risolto un problema che pendeva sui residenti di quel quartiere da anni, oggetto di denuncia nelle sedi proprie da parte dell’opposizione dal 2007, quando si segnalava in continuazione lo stato di precarietà dei servizi di quella lottizzazione non rispondente ai criteri deliberati dal consiglio comunale? Domanda lunga ma necessaria! Infatti, sta ancora lì, inconclusa, non presa in carico dal comune, senza l’asfalto e con le fogne in perenne stato di precarietà. Tutto questo non sarebbe successo se le fidejussioni fossero state svincolate solo alla conclusione delle opere di lottizzazione. Non hanno mai fatto autocritica e assunto le responsabilità su questa situazione che interessa più della metà del paese! Ebbene, sulle fogne segnalate sono intervenuti, dopo anni di segnalazioni, ma, probabilmente, solo perché la perdita dei consensi è così catastrofica che pensano di portarsi a casa qualche sorriso di circostanza prima della mazzata finale che pioverà sul loro capo a maggio prossimo. Non si chiama forse “campagna elettorale” questo intervento tardivo?

Termina qui la prima puntata di riflessione sullo stato di agitazione della maggioranza, che indigna, fa rabbia, perché obbliga anche gli spiriti tolleranti, che non sono io, a prendere parte alla contesa e augurarsi che maggio arrivi il prima possibile e faccia tabula rasa di questo modo di amministrare e di concepire il ruolo politico di indirizzo.

Invito i cittadini, tutti i cittadini, a cominciare a fare le dovute analisi sulla situazione labicana, a non dare credito e ascolto a coloro che già cominciano ad entrare nelle case provando a ritrovare una verginità politica che non possono avere, a proporre candidature per una lista, espressione di questa maggioranza, già agonizzante. Le responsabilità di tutto ciò che è successo a Labico hanno nome e cognome, in molti casi hanno anche una parentela e tanti interessi. Attenti al falso, comincia a circolarne parecchio, soprattutto ad opera dei soliti servitori che pensano di sfamarsi con le briciole.

Il sindaco scappa

Non è mai successo che un sindaco rifiuti di confrontarsi nelle sedi deputate, nel nostro caso parliamo del Consiglio Comunale. Eppure è così: il sindaco di Labico, Alfredo Galli, ha paura del confronto e con artificiosi contorcimenti linguistici, senza il supporto di nessuna norma, non convoca il Consiglio Comunale come legittimamente chiesto dai consiglieri di opposizione il 25 gennaio 2016. Non solo, a dare forza alla richiesta ci avevano pensato i cittadini con ben 1506 firme, depositate il 9 febbraio 2016, che chiedevano l’annullamento del procedimento e l’avvio della discussione in Consiglio Comunale.

Il sindaco – con il suo comportamento e contraddicendo il dettato legislativo che regolamenta la vita politica dei comuni – fa venire meno il suo ruolo di garante della legalità e dei diritti dei cittadini. Secondo noi, la fuga dal confronto non annulla il problema, semmai lo aggrava sempre di più; infatti, in altri comuni e davanti a problemi ancor più gravi i sindaci si sono comportati in ben altro modo. Evidentemente, Alfredo Galli ignora la prassi che vuole sempre il Consiglio Comunale al centro della vita politica di un comune. Nessun sindaco è mai sfuggito alla sue responsabilità di fronte ai cittadini, indubbiamente quello di Labico ha una visione distorta del significato di democrazia. Fuggire e non sostenere il confronto la dice lunga sulla sua capacità politica.

Ha ragione Tullio Berlenghi: questo sindaco ha perso la serenità, per cui, non essendo più nelle condizioni di poter garantire la governabilità e il libero confronto delle idee, sarebbe opportuno che rassegnasse le dimissioni, ne va del bene del nostro paese. Sarebbe il modo giusto per riportare serenità e dare una guida autorevole al nostro comune.

manifesto sindaco

Resoconto consiglio comunale 30/11/2015

ARCOBALENO5Il consiglio comunale di lunedì 30 novembre è stato ricco di contenuti, ben 12 punti all’ordine del giorno, si spaziava dai regolamenti, ben 6, all’assestamento di bilancio, fino al bilancio dell’ASSC. Nell’occasione abbiamo avuto il ritorno in consiglio del ghibellin fuggiasco, il già sindaco Giordani che ha dichiarato di non essere al corrente dei contenuti delle delibere perché l’ordine del giorno gli è stato recapitato con estremo ritardo. Prendiamo per buona questa giustificazione e andiamo avanti! Credo sia stato uno dei pochi consigli in cui siano mancati i battibecchi che da sempre hanno caratterizzato il confronto politico in tale sede. La maggioranza, venendo meno all’ostilità manifestata nelle altre occasioni, si è comportata in modo meno arrogante, votando proposte venute dalle opposizioni, pur nei limiti delle interpretazioni. Veniamo nel dettaglio.

Punto 1. Approvazione verbali seduta precedente. Poco da dire, approvati. Io astenuto perché assente la seduta precedente.

Punto 2. Regolamento servizio idrico integrato. Qui c’è stato molto da dire perché gran parte delle disfunzioni amministrative dell’ultima consigliatura sono tutte qui. Si è molto dibattuto, da parte delle opposizioni, sul costo del servizio e sul piano di rientro del debito accumulato con la vicenda depuratori. Ad oggi, l’amministrazione non è ancora in grado di determinare con efficacia le tariffe 2015. Infatti, ancora non sono arrivate le bollette perché pende sul nostro comune la spade di Damocle dell’authority del servizio idrico, in merito agli aumenti smisurati dell’ultimo quadriennio. Tutte le tariffe dal 2012 ad oggi sono sub judice, non esclusa la possibilità che il comune debba tornare indietro ai cittadini quanto indebitamente riscosso. Comunque, l’opposizione ha fatto la sua parte, facendo emergere più di una contraddizione, dai costi all’efficacia del servizio. Ad esempio, ho messo in risalto la mancanza di potenza in alcune ore della giornata e, in modo particolare nei giorni festivi; l’alta percentuale di cloro, il cui odore in alcuni casi è intollerabile; l’alta percentuale di calcare (in merito a ciò è stato chiesto un intervento che pare si potrebbe fare con poche migliaia di euro. Aspetteremo!); si è molto discusso sulle varie tipologie di allaccio; i dati sui controlli periodici da parte degli enti competenti; ecc. Messo ai voti, l’atto è passato con i voti di maggioranza (5), 3 gli astenuti (io, Tulli e Giordani).

Punto 3. Regolamento adozione aree pubbliche. Su questo punto c’è stato il massimo della convergenza. Affidare ai cittadini l’adozione di spazi pubblici è una prassi consolidata in molti comuni. Se ben fatto, ma soprattutto, se verificata periodicamente l’attività dei volontari potrebbe trarne giovamento il decoro urbano. L’auspicio è che tutte le aree siano adottate e non solo quelle visibili o collocate negli spazi centrali. Si guardi anche ai quartieri interni e agli spazi periferici. A favore 7, astenuti 1 (Tulli).

Punto 4. Regolamento compostaggio. Anche questo regolamento ha avuto un buon gradimento. Migliorato dalle osservazioni da me espresse e che la maggioranza ha fatto proprie. Ad esempio, si potrà derogare alla distanza dei 3 metri dal confine purché ci sia il consenso dei confinati; le compostiere potranno essere autoprodotte, non costituendo motivo di esclusione dalla domanda di partecipazione; potranno aderire anche coloro che, pur non avendo un giardino minimo di 40 mq, hanno però un lotto di proprietà nel territorio comunale adatto al compostaggio. Approfittando di questo punto, ho ricordato anche l’ordine del giorno da me presentato lo scorso anno che prevedeva la gestione del differenziato da una cooperativa di giovani. Se dovesse andare in porto tale possibilità, cioè staccare il differenziato dalla raccolta di Lazio Ambiente, comporterebbe un notevole risparmio per le casse del comune. Proverò ad insistere ancora, augurandomi di trovare interlocutori volenterosi. Il punto è stato votato all’unanimità, incluse le modifiche da me proposte.

Punto 5. Regolamento PUA. L’anello spinoso di tutta la mattinata. Anticipo che ero l’unico ad aver studiato con attenzione il punto, nessuno dei presenti conosceva il contenuto del regolamento proposto. L’urbanistica a Labico ha sempre rappresentato un problema, anzi, il problema. Ho sollevato dubbi sull’intero impianto, che ridimensiona totalmente il ruolo del consiglio comunale e dei consiglieri sulla materia urbanistica specifica. Soprattutto, ho contestato l’uso smodato di questi strumenti eccezionali il cui unico compito è urbanizzare senza controllo, tant’è che si parla solo di residenza e mai di azienda vera e propria. Si ha l’impressione che l’azienda sia una copertura per costruire e rubare terra all’agricoltura e alla collettività, in barba agli strumenti ordinari di assetto del territorio. Comunque, le mie argomentazioni hanno convinto il sindaco a ritirare il punto e discuterne con attenzione prima in commissione. Sia detto per inciso, il disastro che sto denunciando da dodici anni è figlia di omessi controlli, di furbate, di complicità a livello politico ed amministrativo. Comprare case senza abitabilità, quartieri con opere di urbanizzazione mai portate a termine, società sciolte come neve al sole, e tanto altro ancora, dovrebbe servire all’amministrazione per correre ai ripari e mostrare maggiore cautela verso questi strumenti eccezionali. Punto ritirato

Punto 6. Accordo per la costituzione di una centrale unica di committenza. Ritirato per mancanza di documentazione (almeno così mi è parso)

Punto 7. Assestamento di bilancio. Questo punto, tecnico, in realtà è frutto di valutazioni politiche. Sta di fatto che l’assestamento ha comportato scelte precise: a fronte di un ulteriore trasferimento dalla stato per 125.616,88 Euro, che ha comportato uno scostamento in aumento, vi è stata una diminuzione di 78.334,54 Euro di minori entrate per la scelta obbligata che ha dovuto fare la maggioranza per mitigare in parte l’obbligo di rivedere le tariffe idriche. La situazione è la seguente: nel bilancio di previsione 2015, si era scelto di applicare le tariffe del 2014, ma in fase di assestamento si è deciso di tornare alle tariffe del 2013, che serviranno a determinare le tariffe per gli utenti per il 2015. Avete capito qualcosa? Io poco, se non che si brancola nel buio, in attesa che l’autorità faccia chiarezza e dica con precisione se le tariffe siano legittime o meno e se i cittadini avranno diritto al rimborso oppure no. Usando una massima non nostra si potrebbe dichiarare che: la confusione è tanta sotto il cielo di Labico. Per cui la situazione è ottima. Il resto della cifra trova destinazioni note e meno note. Note le spese minori, meno note le spese maggiori, come ad esempio l’aumento di ben 27.125,29 Euro per il personale, ma si ignora chi, o almeno fino ad oggi non ho avuto la possibilità di sapere quale ufficio ne ha beneficiato. Questo era solo per fare un esempio. E’ chiaro che davanti al baratro del quasi dissesto in cui si trova il comune di Labico, io avrei fatto scelte diverse, avrei privilegiato altri capitoli di spesa. Poi ci sono voci che si susseguono, spostamenti di poche migliaia di euro, ma che insieme danno un totale significativo. Al momento del voto l’esito è stato il seguente: a favore 6 (tutta la maggioranza); contrari 1 (Tulli); astenuti 1 (io!!!! Chiedo scusa ai cittadini perché in realtà dovevo votare contro, ma al momento del voto stavo prendendo appunti e mi sono distratto. Ancora scuse).

Punto 8. Ratifica delibera di giunta 59/2015. Poco da dire, è una delibera tecnica legata al bilancio di previsione. Approvata con i voti di maggioranza (6). Io contro e Tulli astenuto.

Punto 9. Convenzione per la gestione associata di alcuni servizi sociali. Ritirato

Punto 10. ASSC: bilancio consuntivo 2014, bilancio preventivo 2015, bilancio pluriennale 2015/2017 e piano programma. Era presente in fase di discussione il direttore generale dell’ASSC, Antonio Filonardi, a cui abbiamo rivolto più di qualche critica “politica” sulla gestione dei servizi resi al comune di Labico. Ho ribadito le critiche che da sempre ho mosso a questo “carrozzone”: non mi piace, trovo che sia inutile e che risponda più alle esigenze della politica che alla gestione dei servizi. Questi concetti li ho ribaditi anche lunedì, senza ipocrisie e falsi moderatismi. A favore 6 (la maggioranza), contro 2 (io e Tulli).

Punto 11. Regolamento Baratto amministrativo. Vado orgoglioso di questa delibera. L’avevo in serbo da un po’, l’ho custodita e migliorata nel tempo. Certo, non penso di essere l’unico ad averla fatta approvare, moltissimi comuni lo hanno già fatto, altri lo hanno respinto, secondo me più per ragioni politiche che amministrative. Diciamo che Labico sta nel mezzo: approvata ma con il rischio che sia svuotata. In pratica questo regolamento prevede la possibilità per i morosi virtuosi (non è un ossimoro!) di pagare le imposte al comune con piccoli lavori di pubblica utilità anziché in denaro. E’ rivolto a tutti coloro che sono onesti e che vogliono onorare il debito con la comunità ma che a causa di molteplici fattori economici non possono: disoccupati, cassintegrati, monoreddito, licenziati, famiglie con problematiche serie, ecc. Insomma, tutela le fasce deboli della popolazione. Il tutto quantificato in base a parametri standard. Chi vorrà aderire dovrà presentare apposita domanda al comune, che provvederà a stilare una graduatoria in base al reddito. Sarà compito della Giunta stabilire la somma da destinare per tale progetto. Nella delibera approvata, ho previsto per il 2016 una cifra pari a 5.000 Euro. Ciò significa che una ventina di persone potranno usufruire di questa possibilità. E’ poco, ma intanto si parte così, nel tempo si potrà fare meglio e di più. Da parte mia il sasso è stato lanciato, sta a chi amministra cogliere e dare gambe a questo progetto previsto dalla legge. La maggioranza ha previsto un periodo di studio, per cui la delibera non parte prima di giugno 2016. Messa ai voti è passata all’unanimità (erano già usciti Scaccia e Giordani), per cui i votanti sono stati 6.

Punto 12. Regolamento utilizzo prodotti fitosanitari. Anche questa delibera è stata presentata da me. Regolarizza l’uso dei fitosanitari in agricoltura. Trovo molto importante che i comuni nel proprio territorio valorizzino l’agricoltura biologica e limitino l’uso di pesticidi, responsabili di migliaia di casi di tumore. Non per niente i maggiori organismi internazionali hanno classificato il principio attivo del glifosate come altamente cancerogeno. In commissione la maggioranza si era dimostrata d’accordo per l’approvazione, sta di fatto che prima che iniziasse la discussione, altri due consiglieri, Galli L. e Paoletti, hanno abbandonato i lavori, per cui è venuto a mancare il numero legale e il punto è stato ritirato. La speranza è che al prossimo consiglio venga riproposto e approvato.

Credo di aver sintetizzato fedelmente circa 6 ore di consiglio comunale. La conferma di quanto ho scritto potete averla ascoltando la registrazione audio dei lavori del consiglio comunale. Emerge chiaramente dalle proposte migliorative rappresentate in consiglio che l’opposizione ha tutte le qualità per governare questo paese, ma soprattutto farlo bene e nell’interesse della comunità. C’è poco da aggiungere, dispiace solo che la maggioranza non abbia mai dato ascolto a quanto veniva proposto da noi, sarebbe stata un’ottima occasione per mitigare la batosta che pende su tutti noi per le vicende legate al depuratore. Il banco di prova saranno le tariffe idriche che dovranno essere determinate in base alle indicazioni che darà l’autorità, il quale ha diffidato il comune dal procedere con ulteriori aumenti. La situazione economica del comune è pessima, lo si vede bene leggendo i numeri del bilancio e dai lavori lasciati a metà, oppure facendo un giro per il paese, dipende ora dalla svolta che si vuole imprimere per voltare pagina e non penalizzare oltre i cittadini che hanno già pagato salato, e continuano a pagare, gli errori commessi da chi ha amministrato questo paese. I cittadini, come spesso scrivo, saranno buoni giudici, avranno in mano una matita che segnerà le sorti di chi vorrà assumersi l’onere di amministrarlo. Io mi auguro che scelgano il meglio, soprattutto scelgano chi ha un progetto serio per voltare pagina.

Amministrazione virtuosa

ARCOBALENO5Oggi ho protocollato due importanti proposte di delibere, che spero il consiglio approvi nella prossima seduta che si svolgerà, presumibilmente, il 30 novembre.

Sono due regolamenti che interessano aspetti importanti:

il primo, Regolamento per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari sul territorio comunale di Labico e le distanze da mantenere da strade, edifici ed attività, cerca di disciplinare nel nostro territorio l’uso dei fitofarmaci per l’agricoltura, la cui limitazione è consigliata dall’Unione Europea e che il nostro Paese ha fatto propria. Ciò determinerebbe la regolamentazione dell’uso anche presso il territorio comunale, a favore dell’agricoltura biologica, alla salvaguardia dell’ambiente, ma, soprattutto, alla salvaguardia della salute. Infatti, questo diserbante, il glifosate (principio attivo principale della maggioranza dei diserbanti chimici) è fortemente cancerogeno e responsabile dell’insorgenza di numerosi tipi di tumori. E’ stato bandito già da qualche anno in molti Paesi europei, mentre altri sono in procinto di farlo. Viene considerato responsabile dell’inquinamento delle falde acquifere ed è molto pericoloso per gli stessi operatori che lo usano; è responsabile di un gran numero di tumori che interessano anche i bambini.

il secondo, Regolamento di aiuto alle fasce deboli per il pagamento di tributi comunali con la forma del baratto amministrativo ai sensi dell’art. 24 della L. 164 del 2014, è rivolto ai morosi virtuosi, cioè a coloro che, attraversando un momento di difficoltà economica, possono avere la possibilità di avere uno sconto sulle imposte comunale in cambio di piccoli lavori per la comunità. E’ una norma prevista dalla legge di stabilità ed è stata recentemente introdotto in molti comuni che vogliono tutelare le fasce deboli della popolazione attraverso il baratto amministrativo. Trovo questa possibilità, anche se non risolutiva dei problemi del reddito, molto utile per le famiglie in momentanea difficoltà economica dovuta alla perdita del lavoro o a una limitazione delle entrate, ma che, da buoni cittadini, intendono ugualmente assolvere al dovere di pagare le imposte. Baratto, appunto, perché l’equivalente del debito viene convertito in lavoro sociale da svolgere d’accordo con il comune. Il vantaggio non riguarderebbe solo l’amministrazione e il cittadino che fa uso di questo strumento, ma l’intera comunità che ha la possibilità di avere parchi ordinati, strade curate, fontane funzionanti, erba tagliata, cunette pulite, servizi che molte volte lo stesso comune non è in grado di svolgere, sia per la carenza di personale che per carenza di fondi che il governo centrale non eroga più ai comuni.

Spero di essermi fatto interprete della volontà generale, indipendentemente dall’appartenenza di schieramento. In tal modo pensiamo, come gruppo di Legalità e Trasparenza e come singoli, di dare un contributo migliorativo alla vita sociale del nostro paese. Secondo la nostra visione, l’amministrazione ha il compito di migliorare la qualità della vita e di aiutare i bisognosi, queste proposte di regolamento vanno in questa direzione, puntando a far crescere tutti e a dimostrare che la buona politica esiste ancora e fa il proprio lavoro, non per scopi personali ma guardando alla collettività. Noi continueremo a spingerci oltre, augurandoci che la maggioranza e le opposizioni sappiano cogliere le novità che queste proposte mettono in campo. Il banco di prova per dare una svolta sarà il prossimo consiglio comunale: attendiamo di misurare la volontà della maggioranza di venire incontro ai cittadini tartassati dalle imposte locali che continuano a crescere e a pesare sulle famiglie. Noi continueremo comunque a fare la nostra parte, così come è stato in questi tre anni e mezzo. Nel nostro piccolo, proviamo a fare fatti e non parole, ciò che i cittadini chiedono alla politica.

Un grazie di cuore mio personale a chi, messo al corrente di questa iniziativa, si è prodigato a condividere obiettivi e finalità, ben conscio che i benefici sarebbero stati di tutta la popolazione. Grazie ancora.

Di seguito, il testo di accompagno della proposta di delibera indirizzata al sindaco e ai consiglieri; il regolamento sull’uso dei fitosanitari e il regolamento del baratto amministrativo.

lettera accompagno delibere

regolamento comunale prodotti fitosanitari

regolamento baratto amministrativo comune di labico

LA CAMPAGNA ELETTORALE E’ GIA’ INIZIATA

equilibristaNe ho viste tante nella mia militanza politica, ma un comitato festeggiamenti che si comporta da partito politico e se la prende con i cittadini non mi era mai capitato prima. Poteva capitare solo a Labico, il luogo deputato alla confusione dei ruoli: sindaco oppositore e comitato festeggiamenti san Rocco partito politico. Alla lettura del comunicato del sindaco e dell’assessora e poi alla contestuale apparizione del manifesto del comitato san Rocco lo stupore è stato alto: passi il ruolo di oppositore del sindaco che risponde con comunicati stampa alla pur minima critica di chicchessia; passi l’assessore che pretende le scuse da un gruppo di giovani volenterosi; passi la menzogna che diventa verità e la verità menzogna; ma un comitato che gestisce soldi pubblici, che si comporta da privato partito politico e se la prende con i cittadini – gli stessi che con le tasse gli permettono di fare la festa – questa è veramente assurda e poco credibile. Una volta letto, pensavo di stare su scherzi a parte! Tutto vero. Non solo lo sproloquio del comunicato, hanno fatto le cose in grande, addirittura un manifesto affisso per le strade di Labico.

Da una prima lettura è emerso chiaramente che l’autore del manifesto è lo stesso che ha vergato il comunicato del sindaco e dell’assessora. C’erano scritte le stesse identiche cose, soprattutto avevano in serbo parole per lo stesso bersaglio: il consigliere Spezzano è latitante e non può parlare perché non ha partecipato. Questo il succo del delirio parolaio del comunicato e del manifesto.

Non una parola sulle critiche da me espresse in merito ai festeggiamenti laici per la festa di san Rocco. Io, per dire, non ho criticato il toupet del sindaco o l’abbigliamento dei membri del comitato san Rocco, non l’avrei mai fatto, non mi appartiene per cultura; ho voluto mettere l’accento, invece, sul danno arrecato ai commercianti e ai labicani dallo spostamento della festa dalla piazza al parco Tulli. Ho ribadito che compito della festa padronale è quella di ridare vita al paese, di attrarre persone del circondario, riaprire le cantine, aiutare i commercianti del posto, ma soprattutto di riscoprire il paese nella sua anima valorizzando le sue tradizioni. Tutto ruota intorno a questi concetti. Invece da noi si è voluto dare una impronta del tutto diversa: svuotare il centro e far chiudere i negozi che intorno alla piazza orbitano, spostando il tutto lontano dal cuore pulsante di ogni comunità. La cosa più grave è che questo venga fatto con i soldi dei cittadini, infatti il comitato riceverà un contributo di 7.500 euro, che sono soldi della comunità, non del comitato o del sindaco.

Per tutta risposta, il sindaco, l’assessore e i membri del comitato san Rocco, invece di rispondere con giuste motivazioni alle mie sollecitazioni – sì, perché quando le ho espresso, a luglio, non erano critiche , ma sollecitazioni a rivedere una decisione ancora da prendere – hanno sindacato sulla mia vita privata, mettendo in piazza ciò che faccio durante le mie ferie e dove le faccio e per quanto tempo, giocando sul termine “latitanza” che di solito viene attribuita ai malfattori. Ho poco da aggiungere! Per me parla l’impegno che metto a disposizione di Labico per 365 giorni all’anno, feste comprese, quelle del manipolo facente capo al comitato qualche giorno, neanche con grandi risultati, se è vero quanto mi è stato riportato sui livelli di partecipazione nei giorni di sabato e domenica di San Rocco, gli unici due giorni di festa veri dedicate al patrono; infatti, la festa della pizza per i miei canoni di festività patronale corrispondono a una festa tra privati cittadini.

Come cittadino e consigliere comunale, le domande al comitato semmai le faccio io: dove sono costoro nei restanti 363 di non festa? Cosa hanno prodotto per Labico? Cosa hanno rischiato di proprio per far crescere la comunità? Quali sono le innovazioni di idee e di sprono che mettono in campo per salvaguardare i diritti dei cittadini? La verità è una: questo più che un comitato festeggiamenti è un comitato politico, di nomina politica di questa maggioranza, la stessa che sta affossando il paese e che aumenta a dismisura ogni anno di più le imposte comunali; questa amministrazione è la stessa che sta affossando il paese per l’incapacità di gestire un danno causato dall’incuria e dal poco amore per il paese; questa è la maggioranza che ha consumato il suolo labicano a furia di costruire a dismisura; questa è la maggioranza che ha ridotto i servizi al minimo; questa è la maggioranza che non porta a conclusione i lavori intrapresi (vedi la piazza, la scuola, i marciapiedi, il comune, ecc.); questa è la stessa maggioranza che non convoca consigli comunali o li convoca quando è sicura che io non possa esserci; questa è la maggioranza che ha fatto della mediocrità gestionale la propria virtù; questa è la maggioranza che tartassa i cittadini con le imposte più alte del circondario; questa è l’amministrazione che affossa le associazioni; questa è l’amministrazione che penalizza i commercianti avvallando scelte di un comitato di nomina politica.

Il sindaco e i suoi assessori, invece di perdere tempo per rispondere ai giusti rilievi che vengono mossi dai cittadini e dall’opposizione, rispondessero piuttosto alle decine di interrogazioni che ancora giacciono insolute presso gli uffici comunali, ad iniziare dalle problematiche urbanistiche; rispondessero al grido di allarme sociale che viene dalle famiglie che non ce la fanno più a pagare tasse e imposte gravose per chiunque. Un sindaco che sia un sindaco risponde con gli atti e non con i comunicati a volte volgari e a doppio senso, come quello del mese di luglio emesso in risposta ai rilievi, giusti, giustissimi di Benedetto Paris, roba che rasenta la volgarità mascherata da falso umorismo. Mentre il comitato, invece di attaccare i cittadini e i rappresentanti dei cittadini, seppur mai citati ma chiaramente identificabili, accettino le critiche e i rilievi mossi, perché i bruscolini (soldi) che gestiscono sono dei cittadini, per cui chi critica ha sempre ragione. Chi accetta incarichi metta nel conto le critiche, o qualcuno pensa che la critica corrisponda al delitto di lesa maestà? o costoro pensano di essere immuni da errori e sviste?

Potrei continuare a iosa, gli esempi non mancano. Mi conforta l’idea che i cittadini abbiano finalmente capito, si sono resi conto da soli che questa maggioranza è perniciosa per la crescita della comunità. Mandare avanti questo comitato come se fosse un partito politico, provocando la reazione di chi quotidianamente fa il proprio dovere, è l’ennesimo errore fatale fatto da chi non ha più nulla da dire, che ha fatto il suo tempo e il suo percorso. Lo abbiamo capito tutti, con questa uscita hanno voluto dare una accelerata alla campagna elettorale oramai alle porte. Ci sarà da divertirsi, i cittadini non vedono l’ora di potersi esprimere e il verdetto sarà duro, molto duro e chi subentrerà farà tabula rasa di questi comportamenti ostili, non verso i singoli, ma verso tutta la comunità. Labico è un paese che va reinventato, mettendo in discussione gruppi di potere che osteggiano la crescita e lo sviluppo dell’economia e della partecipazione. Per cui, preparate le valigie, lo sfratto esecutivo sta per essere inviato.

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