Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

Archivio per il tag “interrogazioni”

Movimenti dinamici

Ancora una volta tocca occuparmi di urbanistica o materia affine. Ho verificato che da un po’ di tempo c’è un certo dinamismo intorno all’urbanistica, potrebbero essere gli ultimi colpi di coda di chi sa che la cuccagna sta per terminare o un progetto ben definito di chi si crede invincibile e imbattibile. Sta di fatto che tutto questo è sospetto, che non significa illegale, di sicuro è il termometro di quello che succederà da qui al mese di maggio, quando, finalmente, saremo chiamati ad esprimerci e scegliere gli amministratori futuri del nostro paese. Come abbiamo affermato da almeno dieci anni, l’urbanistica è il nervo scoperto di questo comune, girano intorno ad essa troppi interessi, non sempre chiari e non sempre a norma. Il nostro compito sarà quello di ripristinare le regole della legalità, di rimettere in moto le giuste procedure e riconoscere i diritti di chi li ha in virtù di legge e non di favore.

La comunicazione/interrogazione che ho inviato al comune in data odierna mette il dito sulla piaga: si stanno eseguendo lavori, ma è difficile risalire a chi e perché e come li fa. Ciò non significa che non si possano fare, ma essa vanno eseguiti nel solco delle norme che regolano l’assetto urbanistico. Si muove terra? Bene, bisogna che ci siano le autorizzazioni. Ci sono? Bene, perché allora non c’è un cartello che lo affermi così come dice la legge? Non ci sono? Male, bisogna provvedere. Ecco, questo è lo spirito che intendiamo ripristinare: diritto a chi ce l’ha, perseguire chi ne abusa. Non è difficile capirlo. Noi aspettiamo fiduciosi, di certo anticipo che sarà compito della nuova amministrazione ripristinare le regola del gioco. Noi vogliamo giocare pulito, ma per farlo abbiamo bisogno del sostegno di chi rispetta la legalità, non di opportunisti o ricollocazioni da ultima spiaggia. Abbiamo bisogno del sostegno di chi come noi vuole mettere al centro di tutto l’armonia con le istituzioni senza prevaricazioni o favoritismi. I cittadini dovranno valutare il lavoro fatto e giudicare l’operato di chi ha amministrato e di chi si mette in gioco perché vuole amministrare con lo spirito giusto, nel solco della legalità e della trasparenza. Il resto verrà da sé.

Questa è la comunicazione di oggi. Buona lettura. Chi vuole lo condivida sul proprio profilo. Grazie e ricordate che solo uniti si vince.

Al Sindaco

All’Ass.Urbanistica

Al Comandante Polizia Municipale

Al Resp. Dipartimento Urbanistica

OGGETTO: Segnalazione lavori di sbancamento

Con la presente, il sottoscritto consigliere comunale, Maurizio Spezzano, segnala che in via della Stradella, fianco supermercato CTS, da circa una ventina di giorni/un mese, è in corso movimentazione terra senza che all’esterno, come da normativa, ci sia nessun cartello che indichi i termini dei lavori, né fornisca informazioni sui lavori che si stanno effettuando per poter risalire al titolare o al responsabile di tale attività.

Inoltre, la terra mossa viene depositata sul lotto frontale, stessa strada e stessa altezza, attualmente recintato con dei faldoni in lamiera, dove in passato, come si ricorderà, era presente un avvallamento. Anche in questo caso, allo scrivente non risulta che tale attività possa essere messa in atto dovessero mancare le dovute autorizzazioni.

Lo scrivente dichiara, inoltre, che in data odierna, 12/12/2016, alle ore 13:00, si è recato presso gli uffici comunali competenti per reperire informazioni circa i lavori segnalati, facendo presente le problematiche connesse. Gli impiegati presenti, hanno dichiarato che loro sono all’oscuro di tutto e che ignorano se anche il Responsabile del Dipartimento, ing. Marco Callori, non in servizio in data odierna, sia a conoscenza dell’attività segnalata; fanno presente, inoltre, che sono impossibilitati ad accedere alle pratiche per verificare se ci sono le autorizzazioni richieste.

In virtù della premessa, lo scrivente chiede di:

  1. verificare se ad oggi sosta state rilasciate le autorizzazioni del caso;
  2. effettuare sopralluoghi nei siti indicati;
  3. verificare se sono state alterate le linee di livello sia dello sbancamento del primo sito che di riempimento nel secondo;
  4. rilasciare copia delle dichiarazioni eventualmente redatte dai dipartimenti interessati dalla presente comunicazione, quelle dell’Assessore all’Urbanistica e quelle del Sindaco, ricostruendo fatti e circostanze che hanno determinato tali lavori;
  5. individuare eventuali responsabili, qualora ci fossero responsabilità, e perseguirli in forza delle norme previste;
  6. convocare una commissione ad hoc che discuta di urbanistica;
  7. riferire in Consiglio Comunale prevedendo un apposito punto all’ordine del giorno.

In virtù di quanto in premessa, si chiede di verificare nel più breve tempo possibile – attraverso apposito sopralluogo – se quanto segnalato corrisponda al vero e in caso di accertata violazioni ripristinare le regole della legalità. Nel caso in cui, invece, ci siano tutte le dichiarazioni e autorizzazioni previste, si chiede di verificare i motivi della mancata pubblicità dell’eventuale autorizzazione, così come prevede la norma.

Si resta in attesa di un riscontro alla presente nel tempo necessario per le verifiche e si inviano distinti saluti.

Labico, 12 dicembre 2016.

Il consigliere comunale

Maurizio Spezzano

Permesso senza permesso?

Lo avevo detto e ho insistito. Il 25 ottobre ho presentato  una interrogazione su un permesso a costruire a Colle Spina che, secondo me, presentava più di un dubbio; il 28 sindaco e assessore mi rispondono sostenendo che tutto era regolare, ma la loro risposta non mi è parsa per nulla convincente; il 2 dicembre in Consiglio Comunale ripropongo la questione e sindaco e assessore scaricano le responsabilità sul tecnico, sostenendo che non è loro compito controllare. Per nulla soddisfatto, mercoledì 7 dicembre ripresento un’altra interrogazione, aggiungendo nuovi elementi che potrete trovare nell’interrogazione stessa. Ribadisco il nocciolo della questione: a mio giudizio, e da quel che ho capito anche della norma, quel permesso a costruire non poteva essere concesso perché interessa dei lotti vincolati a standard urbanistici previsti dal Piano Particolareggiato di Colle Spina e confermati nel PRG adottato. Non sono previste deroghe e a tal proposito la stessa Regione Lazio ha chiarito meglio ogni aspetto della vicenda. Che fare? Io insisto nel mantenere fermo il punto chiedendo all’amministrazione di fare chiarezza e verificare che tutto sia a norma, che anche il Consorzio Colle Spina, territorio interessato dal permesso a costruire, faccia la sua parte per evitare che anche altri standard possano fare la stessa fine. Trovo singolare che gli uffici non abbiano fatto con rigore le verifiche del caso, così come invece ho fatto io, e che il sindaco e l’assessore si limitino a rispondere evasivamente alla prima interrogazione e ancor più evasivamente in Consiglio Comunale. Ripeto, che fare? Non ho intenzione di subire ragioni che non comprendo, per cui insisterò fino a che l’intera vicenda non sarà chiarita. Per evitare incomprensioni o equivoci, l’interrogazione è stata inviata per giusta conoscenza anche al comandante della polizia municipale e al responsabile del Dipartimento Urbanistica.

Qui trovate allegata sia la prima interrogazione che la risposta del sindaco e dell’assessore.

Al sindaco di Labico con richiesta di risposta scritta e iscrizione del punto all’odg. del prossimo Consiglio Comunale.

Il sottoscritto consigliere comunale interroga il sindaco, premesso che:

  • in data 25/10/2016 prot. 8443 lo scrivente ha presentato interrogazione inerente il permesso a costruire n° 5/2016, che a detta dell’interrogante presentava anomalie di sostanza e di merito, mancando, presumibilmente, dei presupposti per il rilascio
  • in data 28/10/2016 prot. 8566 il sindaco in persona e l’assessore all’urbanistica rispondevano all’interrogazione in cui, oltre a minimizzare il tutto, rivendicavano come lecito il premesso a costruire, sostenendo che esso “è conforme alla normativa vigente, sia con riguardo alla legislazione statale e regionale che rispetto agli strumenti urbanistici vigenti, generali, particolari e attuativi”, accusando il sottoscritto, tra le altre cose, di “una certa superficialità e arroganza alle quali tuttavia siamo ormai abituati e di cui pertanto non possiamo meravigliarci in alcun modo”.
  • in data 2/12/2016, in occasione del Consiglio Comunale, il sottoscritto, ha sollevato nuovamente la questione, come da registrazione audio del consiglio comunale, in quanto le risposte avute all’interrogazione non erano state reputate esaustive dallo scrivente;
  • in tale occasione, sia il sindaco che l’assessore interrogati, al di là del timido tentativo di difendersi dalle argomentazioni del sottoscritto, pur ribadendo “la non competenza” sul caso, hanno ribadito la legittimità del permesso a costruire in questione, cercando però di sviare l’attenzione su altro argomento oggetto dell’interrogazione, senza entrare nel merito dei quesiti posti dall’interrogante;
  • nella medesima occasione, il sindaco ha scaricato la responsabilità del rilascio del permesso a costruire sul responsabile del dipartimento, non più operativo presso il comune e non più interpellabile dal sottoscritto;
  • il sottoscritto ha ricordato che è compito della politica, nella fattispecie il sindaco e l’assessore, verificare che l’operatività degli uffici preposti rispondano a criteri di legalità e trasparenza, inclusi i controlli previsti e necessari in tutti i settori, a maggior ragione in urbanistica, oggetto a Labico di interessamento nel tempo da parte degli organi politici che hanno rivendicato e rivendicano con forza maggiore chiarezza e maggiori controlli;
  • dagli atti sembra emergere che il richiedente del permesso a costruire, presumibilmente, non aveva titolo a presentare a proprio nome la richiesta in quanto tecnico e non proprietario o impresa di costruzione;
  • il Piano Casa, utilizzato come pretesto per la richiesta del permesso a costruire, non è applicabile per i lotti in questione, indicati nel P.P (e successivamente nel PRG adottato dal Comune ma non approvato dalla Regione Lazio), “Attrezzature collettive pubbliche” (Capo III), più specificatamente come aree destinate ad “Attrezzature di interesse comune” (art. 43), classificando dette aree come AC (attrezzature civiche);
  • Con la deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n° 50 del 15 marzo 2013, si integra il punto 4.6 della DGR n° 20/2012, a seguire al comma 5, aggiungendo il seguente periodo: “Resta pertanto stabilito che in presenza di vincoli conformativi relativi a strumenti urbanistici vigenti o adottati trova applicazione, a tempo indeterminato, l’art. 2, co. 2, lett. F, della L.R. 21/2009 e ss.mm.ii, cosicché tali previsioni urbanistiche sono da ritenersi ostative al rilascio di titoli edilizi in applicazione del Piano Casa”.
  • da una verifica da me effettuata nulla risulta al Consorzio Colle Spina del rilascio del permesso in questione, malgrado all’art. 19 della Convenzione stipulata tra il Consorzio e il Comune stesso si conviene quanto segue: “Il Comune in accordo con il Consorzio stabilisce di dover subordinare il rilascio delle concessioni edilizie ai singoli consorziati solo laddove i medesimi abbiano ottemperato a tutti gli oneri consortili derivanti dalla presente convenzione”.

PER TUTTI QUESTI MOTIVI SI CHIEDE DI SAPERE

  1. se le argomentazioni istruite dallo scrivente sono sufficienti per intraprendere azioni di verifica degli atti e delle procedure previste in questi casi, cosa che si sarebbe già dovuta effettuare d’ufficio una volta presentata la prima interrogazione
  2. se non sia il caso di sospendere il permesso a costruire in questione in atto di autotutela, rimarcando ancora una volta che gli standard urbanistici sono parte integrante del P.P e del PRG adottato, pertanto non modificabili con atto amministrativo;
  3. come intende proseguire nell’applicazione della corretta interpretazione del cosiddetto Piano Casa più volte rivisto dagli stessi legislatori;
  4. se non sia il caso di convocare la commissione urbanistica per discutere di questa tematica e delle problematiche ad essa connesse.

Labico, 7 dicembre 2016

Si prega voler inviare copia della presente interrogazione anche

Al comandante della polizia municipale

Sede

Al responsabile del Dipartimento urbanistica

Sede

Consigliere comunale

MAURIZIO SPEZZANO

Una interrogazione è per sempre

Giusto per non far cadere nel dimenticatoio l’ennesimo atto probabilmente dubbio, rilasciato dai solerti funzionari del nostro comune, ho presentato giusta interrogazione con lo scopo di provare a fare chiarezza. Voglio sperare che l’amministrazione comunale abbia la solerzia di rispondermi nei dovuti modi e nei dovuti luoghi, augurandomi che le risposte non siano evasive, come spesso, anzi, spessissimo capita quando c’è da difendere interessi superiori alla comprensione dell’ingenuo cittadino. Non so come andrà a finire la vicenda, certo, anche questo è un modo per far risaltare sempre più il problema labicano che si trascina da parecchi lustri: l’urbanistica. L’amministrazione, con il testa il sindaco e l’assessore, non possono fare finta di non saperlo. Così fosse sarebbe opportuno “farli” dimettere in tronco, perché l’assetto del territorio è superiore alle loro ambizioni.

Costruire è un diritto, di chi ce l’ha! Costruire su lotti vincolati non credo sia un diritto, soprattutto se questi lotti sono parte integrante di standard urbanistici vincolanti. Mi auguro che in questa battaglia i cittadini di Colle Spina siano parte integrante e che rivendichino con forza i loro diritti.

INTERROGAZIONE

Al Sindaco di Labico – e per quanto di loro competenza, all’assessore all’urbanistica e al responsabile dell’ufficio tecnico – con richiesta di risposta urgente e contestuale iscrizione del punto all’odg del prossimo Consiglio Comunale utile (Statuto Comunale, art. 32, commi 1 e 2)

Il sottoscritto consigliere comunale interroga il sindaco, premesso che:

  • il sottoscritto, dopo aver effettuato un accesso agli atti, ha constatato che il comune di Labico ha rilasciato un permesso a costruire – n. 5/2016 – che presenta anomalie sostanziali;
  • tralasciando le altre problematiche, oggetto di valutazioni approfondite da parte dello scrivente e che saranno oggetto di eventuali ulteriori interventi nelle sedi opportune, tale permesso consente di costruire su lotti vincolati a servizi comuni nel quartiere di Colle Spina;
  • tali lotti sono stati identificati, sia dal Piano Particolareggiato che dal Piano Regolatore Generale, approvato dal consiglio comunale nel 2007, come standard urbanistici, per i quali i consorziati già stanno pagando le quote per riscattarli;
  • a rafforzare ancora di più la convinzione che qualche anormalità negli atti e nella procedura è avvenuta, è intervenuto un atto di sequestro da parte del comandante della polizia municipale;
  • con tempismo inopportuno, pochi giorni dopo l’atto di sequestro, la Giunta Municipale ha approvato un atto finalizzato ad individuare una nuova figura apicale attinta dalla pianta organica del comune di Artena, che avrà le stesse mansioni dirigenziali dell’attuale comandante della polizia municipale; dalla lettura dell’atto non è chiaro se l’amministrazione comunale intenda affiancare l’attuale comandante o revocarne la funzione;
  • riservandomi, fin d’ora, di attivare tutti i passi necessari al fine di fare chiarezza sulla regolarità e legittimità degli atti e delle procedure avviate dall’amministrazione;

 SI CHIEDE DI SAPERE

  •  se il sindaco, l’assessore, il responsabile dell’ufficio tecnico e gli uffici preposti fossero a conoscenza dell’episodio esposto in premessa relativo al permesso di costruire in apparente violazione degli strumenti urbanistici e i passi compiuti, per quanto di loro specifica competenza, in merito a tale vicenda;
  • se non sia il caso di revocare immediatamente tale permesso a costruire o sospenderlo, non essendoci, probabilmente, le condizioni per concederlo;
  • se non sia il caso di valutare attentamente l’operato degli uffici e, conseguentemente, assumere i provvedimenti del caso;
  • se non sia il caso di riferire in consiglio comunale sulle varie fasi della vicenda e chiarire i passaggi che risultano essere poco comprensibili allo scrivente;
  • se non sia invece il caso di iniziare una vera politica urbanistica che salvaguardi i diritti reali dei cittadini, iniziando dalle lottizzazioni mai sanate;
  • se non sia il caso di rivocare la delibera di giunta n° 46 che sovrappone a un nostro capo dipartimento un altro che andrà a rivestire le stesse mansioni, moltiplicando le spese che il comune di Labico non può assolutamente permettersi;
  • se non sia il caso di iniziare una vera politica di occupazione per il nostro comune, rafforzando in modo particolare il ruolo della vigilanza e della tutela del territorio, non dirottando dirigenti da altri comuni, ma attingendo a figure idonee a salvaguardia della sicurezza dei cittadini.

Labico 25 ottobre 2016

Il consigliere comunale

Maurizio Spezzano

San Rocco e la piazza

festa di piazzaVisto il malumore che ha causato la voce che vuole parte dei festeggiamenti in onore di San Rocco al parco Tulli, ho protocollato questa richiesta al sindaco che spero accolga e faccia sue le motivazioni, che non sono solo dei commercianti ma di tutti i labicani. La festa padronale ha senso se la comunità è investita dalla gioia della partecipazione e non piuttosto dalle esigenze di fare cassa, così come emerge dalle dichiarazioni di alcuni esponenti del comitato stesso.

Al Sindaco

Comune di Labico

Oggetto: Festeggiamenti in onore di San Rocco 2015

Egregio signor sindaco,

vengo a sapere indirettamente che il Comitato organizzatore dei festeggiamenti in onore di San Rocca sia intenzionato a replicare l’iniziativa dello scorso anno, spostare cioè per qualche giorno la festa presso il parco Tulli. Nulla da obiettare sulla legittimità di tale scelta, resta però il rammarico di vedere la festa principale del paese lontano dal cuore pulsante di Labico. Guardando più nel dettaglio, e Lei vorrà convenire con me, i commercianti del centro storico hanno subito un vero danno economico dal protrarsi dei lavori in piazza del Mercato, per cui, il momento che avrebbe potuto parzialmente risarcirli, cioè la festa di San Rocco, li penalizza ancora di più. Mi sento di giustificare la loro rabbia, perché sono i primi a pagare il prezzo più salato nel caso in cui lo spostamento dovesse avvenire. In tutti i comuni le feste padronali si celebrano in centro, in prossimità della piazza principale, proprio per ridare lustro a tutto il paese e riunire la comunità nel momento in cui si rinsaldano vincoli atavici. Spostare questo momento si scontra con i vincoli solidaristici che sono proprio dei piccoli centri come il nostro, rischiando di ignorare la storia stessa.

Io credo che questa scelta vada contro gli interessi che lo stesso comitato vuole rappresentare e che è nello spirito della festa, cioè dare vita a una manifestazione coinvolgente, che aiuti l’economia locale, rianimi il centro del paese, vivacizzi le vie del centro storico – vero cuore del paese – attrezzando spazi di socializzazione. Elementi questi che il comitato sembra spostare su un piano secondario rispetto all’esigenza primaria di fare cassa con le serate al parco. Né serve a giustificare la scelta con l’opportunità di dichiarare che lo spostamento è dovuto a ragioni di sicurezza. Mi permetto di contraddire questa dichiarazione, citando a proposito l’esempio della serata “Labico sotto le stelle”, organizzata dall’AGEL, che ha avuto un grande successo e una partecipazione eccezionale, il tutto nella sicurezza più assoluta. Se l’ostacolo è questo, io credo che l’amministrazione sarà in grado di venire incontro alle esigenze del comitato festeggiamenti e autorizzare, nel caso, l’istituzione dell’isola pedonale in tutto il centro storico nel periodo della manifestazione, mettendo in sicurezza la zona interessata. Credo, inoltre, che nessuno dei residenti possa ostacolare tale scelta, perché essa rappresenterebbe un’ottima occasione di ridare vivacità al centro storico.

Per cui, senza volermi dilungare ulteriormente, chiedo a Lei di intervenire presso il Comitato organizzazione per scongiurare la scelta di spostare la festa. In quanto primo cittadino, ha il dovere di tutelare i commercianti e fare in modo che la festa sia un momento di “festa” per tutti, soprattutto per coloro che hanno subito non pochi danni economici dai lavori della piazza la cui durata è stata superiore al previsto.

Mi pregio di ricordarLe, inoltre, che sarebbe il caso di far ripristinare il decoro urbano in piazza del Mercato, non solo per ridare dignità al luogo, ma anche per recuperare alla collettività uno spazio centrale che potrebbe tornare utile per organizzare manifestazioni ludiche atte a vivacizzare l’estate labicana. Il mantenimento di quel cantiere rappresenta veramente uno schiaffo a tutti noi. Le esigenze del cantiere, in questo momento fermo, sono secondarie rispetto al decoro urbano.

Spero che la presente missiva venga girata anche al comitato organizzatore.

Nel salutarLa cordialmente resto in attesa di un riscontro alla presente.

Labico, 1 luglio 2015

Consigliere comunale

Maurizio Spezzano

Una scuola a pezzi

attenzione-bambiniSono anni che provo a sensibilizzare amministrazione e cittadini sul problema della scuola, ma senza grandi risultati. La scuola nel nostro comune torna protagonista solo se succede qualcosa, poi il nulla. Anche in questa settimana ne sono successe di cose, tutte riguardanti l’ennesimo rattoppo nel plesso del primo ciclo. Lavoratori del cantiere e bambini che studiano hanno poco da spartire: i lavoratori hanno le loro necessità, i bambini altre ancora, diverse da quelle di chi ristruttura. Trovo inammissibile che si eseguano lavori così invasivi con piccoli utenti nei plessi. Qui non si parla di una semplice tinteggiatura o del rifacimento di un bagno, ma di un ampliamento importante, incompatibile con l’esercizio scolastico. Per cui, da profano e uomo di scuola, secondo me questi lavori andavano eseguiti in un altro momento, quando la didattica è bloccata nel periodo estivo, allungabile per qualche settimana all’inizio dell’anno scolastico, qualora i lavori non fossero portati a termine. Trovo poco razionale che si facciano adesso con il brutto tempo e nel pieno della stagione didattica. Infatti, da ciò che mi è stato riferito, il dirigente scolastico, a seguito del giusto allarme dei genitori, ha deciso la turnazione. Anche questa scelta non mi vede d’accordo. Il turno pomeridiano penalizza sia i bambini che le famiglie: intanto perché la soglia di attenzione dei bambini è diversa e poi perché sconvolge la vita stessa delle famiglie, dovendo riorganizzare tempi e modi per accudire i piccoli. C’è poi il costo aggiuntivo degli scuolabus, la mensa scolastica. Chi paga?

Le colpe dell’amministrazione sono evidenti: il problema scuola non è di oggi, ma viene da lontano, da quando si è deciso di procedere per ampliamenti, senza mettere mano alla vera soluzione, cioè la costruzione di un plesso nuovo che accolga l’intera popolazione scolastica, o almeno i cicli più importanti. Ancora, è colpevole delle scelte effettuate, così come è colpevole se veramente i bambini saranno costretti alla turnazione delle aule. Il patrimonio immobiliare del comune è sufficiente a garantire per qualche settimana una soluzione alternativa, usando locali propri: le due aule della scuola dell’infanzia, Palazzo Giuliani, il centro anziani, su richiesta anche la sala delle suore.

Accanirsi contro questa amministrazione comunale è come volersi rifare su un malato terminale: sono fuori dalla realtà, hanno perso il contatto con la realtà, chiusi nel loro bunker contano i giorni che li separano della cacciata definitiva, quando il popolo con lo strumento della democrazia farà di loro scempio di voti e preferenze. I cittadini hanno buona memoria e sanno bene a chi imputare le colpe. Noi li sosterremo sempre perché le loro battaglie sono le nostre, per una Labico diversa, anzi, per l’altra Labico, fatta di onestà e laboriosità.

Maurizio Spezzano

Interrogazione urgentissima

Al sindaco di Labico con richiesta di risposta scritta e iscrizione del punto all’odg. del prossimo Consiglio Comunale.

Il sottoscritto consigliere comunale interroga il sindaco, premesso che:

  • in più occasioni il gruppo consigliare Legalità e Trasparenza ha interrogato il sindaco sui problemi relativi alla scuola; lo stesso è stato fatto nei consigli comunali, ma sia il sindaco che l’assessore competente hanno sempre evitato di dare risposte esaurienti, mentre alle interrogazioni scritte sindaco non ha mai trovato il tempo per rispondere, contravvenendo ai dispositivi statutari;
  • da anni, oramai, i lavori presso il plesso delle scuole del primo ciclo languono, con sommo disagio per gli alunni e per il personale della scuola, che vedono restringere gli spazi sempre più, costringendo i docenti a lavorare con un cantiere in corso e gli alunni costretti a muoversi in spazi non sicuri;
  • recentemente, alcuni genitori hanno sollevato il problema della sicurezza del cantiere, avendo constatato il distacco di intonaci dal soffitto corrispondente il cantiere;
  • avendo interessato l’amministrazione di questo problema, sembra che gli uffici abbiano tranquillizzato i genitori circa il distacco dell’intonaco, attribuendo ai lavoratori la responsabilità della caduta a seguito di una ricognizione necessaria all’espletamento dei lavori stessi;
  • per tutta risposta il sindaco e l’assessore all’istruzione, anziché prendersi parte delle responsabilità sulle lungaggini lavorative e sul disagio del perenne cantiere, hanno minacciato i genitori di ricorrere alle vie legali contro i genitori e il responsabile della sicurezza, per procurato allarme;
  • pare che ieri, a causa di infiltrazioni d’acqua proprio dal punto del distacco dell’intonaco, sia saltato l’impianto elettrico e termico nell’ala ove si svolgono i lavori, e, sempre a detta dei genitori, i lavori di ripristino parziale dell’impianto siano stati effettuati da personale non abilitato, non appartenenti neanche alla ditta che sta realizzando i lavori;
  • in data odierna, dal soffitto del cantiere le infiltrazioni d’acqua avevano il carattere quasi “torrenziale”, tanto da spingere il personale della scuola ad adoperarsi con secchi e bacinelle per arginare queste colate;
  • a seguito di ciò, gli stessi genitori, giustamente preoccupati, e non avendo avuto rassicurazioni certe circa i lavori, la sicurezza e l’ubicazione di altri spazi idonei per lo svolgimento regolare delle lezioni, hanno chiamato sia i carabinieri del posto che quelli del comando di Colleferro, per appurare lo stato del cantiere.

 SI CHIEDE DI SAPERE

  •  se corrisponde al vero la ricostruzione dei fatti appena ricostruiti dall’interrogante, incluso l’intervento dei carabinieri, così come riferito al sottoscritto;
  • cosa intende fare l’amministrazione per garantire il regolare svolgimento delle lezioni nel lasso di tempo utile per la conclusione dei lavori presso il plesso del primo ciclo;
  • la data prevista per la fine lavori in cantiere;
  • quali accorgimenti intende avviare per mettere in sicurezza l’incolumità dei bambini, degli insegnati e dei lavoratori tutti della scuola;
  • se trova corretto il comportamento del sindaco che a mezzo stampa ha minacciato di ricorrere alle vie legali contro chi, a ragione, si preoccupava dei propri figli e della sicurezza dei lavoratori della scuola;
  • se non sia il caso di avviare, dopo anni di abbandono, una vera politica di edilizia scolastica che eviti l’ubicazione del plesso in siti lontani dal centro urbano;

Labico, 20 gennaio 2015

SPEZZANO

Navigazione articolo