Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

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Game over

Game over. E’ finita la consiliatura. Ieri ultimo atto del consiglio comunale uscito dalle elezioni del 2012. Un solo punto all’ordine del giorno: Apposizione vincoli espropriativi all’area destinata alla realizzazione del nuovo campo sportivo. Accolte gran parte delle nostre osservazioni che testimoniano ancora una volta la nostra capacità amministrativa. Quindi non opposizione distruttiva, come più di qualcuno che non conosce la macchina comunale ha sostenuto, ma puntualizzazioni migliorative a un progetto utile all’intera comunità. Naturalmente è solo il primo passo, l’iter è ancora lunghissimo e i passaggi saranno ancora molti. Sarà compito dell’amministrazione entrante predisporre atti e migliorie necessarie a fare la cosa giusta. Io mi auguro che venga fatto ascoltando tutti i soggetti interessati, dai dirigenti delle società sportive, ai proprietari dei lotti espropriati, dai progettisti ai tecnici preposti. Al termine del confronto, sia io che Nello abbiamo votato a favore.

Finite le formalità dell’unico punto, il sindaco ha voluto gratificare tutti i consiglieri con una targa ricordo personalizzata. E’ stato un momento anche di commozione da parte di tutti, perché è parso chiaro che da domani si apre una nuova fase politico-amministrativa per Labico.

Si chiude un’epoca, la classe politica che ha amministrato per decenni non c’è più. Queste elezioni saranno una ventata nuova come mai prima a Labico. Noi di Labico Bene Comune speriamo di aprire una fase riformistica forte, in cui i cittadini saranno copartecipi del rinnovamento. Il nostro candidato sindaco, Danilo Giovannoli, ha tutte le qualità per essere un ottimo amministratore. Ha competenza, capacità, gentilezza e spirito di sacrificio, elementi indispensabili per essere in prima linea. Conosce il territorio, si è interessato dei problemi di tutti, ha maturato l’esperienza necessaria per essere subito operativo. A lui un grande grazie per la disponibilità a concorrere per questo incarico sicuramente gravoso, ai componenti della lista un immenso in bocca al lupo.

L’auspicio migliore per Labico è la sua crescita, che non deve essere solo economica ma anche culturale. Riuscire a riaggregare una comunità composita come la nostra è la grande priorità, dotare i cittadini dei servizi essenziali è un imperativo categorico, guardare ai bisogni di chi ha bisogno deve essere la via maestra della buona amministrazione. Veniamo da un periodo difficile dal punto di vista amministrativo: i sequestri dei depuratori, i debiti ad esso correlati, il piano di rientro, l’invio delle bollette di riscossione, l’incapacità di far quadrare i conti, sono tutti elementi che saranno sulle spalle di chi sarà chiamato a governare. Se i cittadini concorreranno con gli amministratori a trovare le giuste soluzioni, Labico avrà davanti a sé un gran bel avvenire. Se toccherà a noi, ce la metteremo tutta per riportare la serenità che i labicani si aspettano. Vogliamo contribuire a rasserenare gli animi, dare fiducia a chi è sconfortato, disilluso, incredulo, sfiduciato: abbiate fiducia in noi, siamo figli del popolo e mai saremo capaci di andargli contro. Abbiamo deciso di stare dalla parte giusta, quella del diritto, della legalità, della trasparenza, della democrazia. Governeremo tutti insieme, prenderemo decisioni collegiali, saremo uniti come mai prima. Il nostro sogno combacia perfettamente con quello dei labicani: Uniti per guardare avanti.

Prima di chiudere, doverosi saluti a chi in questi anni ha incrociato la mia strada. Ringrazio il sindaco uscente, Alfredo Galli, con lui ho avuto scontri memorabili, ma anche momenti di pura distensione. Attaccandolo, ho sempre mirato al politico, mai all’uomo. Non condividevo la sua visione per Labico, considerandola diametralmente opposta alla mia. Ora, da pensionato, gli rinnova l’augurio di un avvenire sereno, tanta salute e infinità felicità. Spero che, incrociandolo per le vie del nostro paesello, possiamo ancora sorseggiare un caffé insieme. Ringrazio i vari consiglieri comunali con cui ho condiviso queste due consigliatore, a volte con toni pimpanti, nell’ultimo periodo un po’ meno. Con alcuni c’è stata maggiore sintonia, con altri meno. Ringrazio di cuore Nello Tulli che in questi anni mi ha guidato nella conoscenza del territorio e da buona chioccia mi ha moderato nelle mie intemperanze caratteriali. Anche lui come il sindaco andrà in pensione non concorrendo più alle amministrative di giugno. Credo che le sue competenze possano essere un valido aiuto a chi sarà chiamato ad amministrare, soprattutto in campo sportivo e culturale. Con me ha instaurato un rapporto fraterno e di stima reciproca. Auguro anche a lui tanta felicità, salute – che non guasta mai – e l’energia necessaria per affrontare il mondo con le sue camminate. Ringrazio non tanto, ma de più, Tullio Berlenghi. A lui mi unisce una bella amicizia, oltre la militanza politica. Tullio ha lungimiranza, intransigenza, competenza, tutte qualità che vanno assolutamente messe in circolo. In questi anni con lui ho condiviso ogni decisione, sempre pronto a collaborare e ad indirizzarmi quando c’era bisogno. Aiuto indispensabile e di alto profilo. Mi auguro che nel futuro le sue capacità possano essere messe al servizio della Labico che vogliamo. Un grazie di cuore a tutti gli esponenti di Legalità e trasparenza. Splendida esperienza umana e politica. E’ stato un valido progetto che oggi trova compimento e completezza nell’unione con Cambiare e Vivere Labico. Più che un legame politico è stato un legame di affetti, con alcuni intenso, con altri di vero rispetto, ma sempre carico di umanità. Grazie di tutto.

Per me sono stati dieci anni intensi. Io di mio ci ho messo l’impegno, la caparbietà e il cuore. Notti intere a studiare carte, a scrivere interrogazioni, ordini del giorno e relazioni quando servivano. Di certo non mi sono risparmiato. Anche nei momenti più delicati della mia vita ho fatto la mia parte. L’ho fatto perché ci ho creduto, ci credo e ci crederò nel futuro. Non ho mai tutelato interessi di parte, ho cercato sempre l’equilibrio. Mi sono arrabbiato quando serviva e scherzato quando dovevo stemperare. Ho lottato per un sogno che spero possa essere realizzato: i sognatori non si arrendono, non ne vedono il motivo, vanno dritti per la propria strada. Ho commesso tanti errori, alcuni li ho corretti, altri no. Mi sono fatto travolgere dalla passione e ho provato a contagiare anche gli altri. Una cosa è certa: non sono mai stato lasciato solo e non mi sono mai sentito solo. La strada è tracciata, ai cittadini ardua sentenza. Grazie a tutti e lunga vita a chi ama.

Resoconto consiglio comunale 30/11/2015

ARCOBALENO5Il consiglio comunale di lunedì 30 novembre è stato ricco di contenuti, ben 12 punti all’ordine del giorno, si spaziava dai regolamenti, ben 6, all’assestamento di bilancio, fino al bilancio dell’ASSC. Nell’occasione abbiamo avuto il ritorno in consiglio del ghibellin fuggiasco, il già sindaco Giordani che ha dichiarato di non essere al corrente dei contenuti delle delibere perché l’ordine del giorno gli è stato recapitato con estremo ritardo. Prendiamo per buona questa giustificazione e andiamo avanti! Credo sia stato uno dei pochi consigli in cui siano mancati i battibecchi che da sempre hanno caratterizzato il confronto politico in tale sede. La maggioranza, venendo meno all’ostilità manifestata nelle altre occasioni, si è comportata in modo meno arrogante, votando proposte venute dalle opposizioni, pur nei limiti delle interpretazioni. Veniamo nel dettaglio.

Punto 1. Approvazione verbali seduta precedente. Poco da dire, approvati. Io astenuto perché assente la seduta precedente.

Punto 2. Regolamento servizio idrico integrato. Qui c’è stato molto da dire perché gran parte delle disfunzioni amministrative dell’ultima consigliatura sono tutte qui. Si è molto dibattuto, da parte delle opposizioni, sul costo del servizio e sul piano di rientro del debito accumulato con la vicenda depuratori. Ad oggi, l’amministrazione non è ancora in grado di determinare con efficacia le tariffe 2015. Infatti, ancora non sono arrivate le bollette perché pende sul nostro comune la spade di Damocle dell’authority del servizio idrico, in merito agli aumenti smisurati dell’ultimo quadriennio. Tutte le tariffe dal 2012 ad oggi sono sub judice, non esclusa la possibilità che il comune debba tornare indietro ai cittadini quanto indebitamente riscosso. Comunque, l’opposizione ha fatto la sua parte, facendo emergere più di una contraddizione, dai costi all’efficacia del servizio. Ad esempio, ho messo in risalto la mancanza di potenza in alcune ore della giornata e, in modo particolare nei giorni festivi; l’alta percentuale di cloro, il cui odore in alcuni casi è intollerabile; l’alta percentuale di calcare (in merito a ciò è stato chiesto un intervento che pare si potrebbe fare con poche migliaia di euro. Aspetteremo!); si è molto discusso sulle varie tipologie di allaccio; i dati sui controlli periodici da parte degli enti competenti; ecc. Messo ai voti, l’atto è passato con i voti di maggioranza (5), 3 gli astenuti (io, Tulli e Giordani).

Punto 3. Regolamento adozione aree pubbliche. Su questo punto c’è stato il massimo della convergenza. Affidare ai cittadini l’adozione di spazi pubblici è una prassi consolidata in molti comuni. Se ben fatto, ma soprattutto, se verificata periodicamente l’attività dei volontari potrebbe trarne giovamento il decoro urbano. L’auspicio è che tutte le aree siano adottate e non solo quelle visibili o collocate negli spazi centrali. Si guardi anche ai quartieri interni e agli spazi periferici. A favore 7, astenuti 1 (Tulli).

Punto 4. Regolamento compostaggio. Anche questo regolamento ha avuto un buon gradimento. Migliorato dalle osservazioni da me espresse e che la maggioranza ha fatto proprie. Ad esempio, si potrà derogare alla distanza dei 3 metri dal confine purché ci sia il consenso dei confinati; le compostiere potranno essere autoprodotte, non costituendo motivo di esclusione dalla domanda di partecipazione; potranno aderire anche coloro che, pur non avendo un giardino minimo di 40 mq, hanno però un lotto di proprietà nel territorio comunale adatto al compostaggio. Approfittando di questo punto, ho ricordato anche l’ordine del giorno da me presentato lo scorso anno che prevedeva la gestione del differenziato da una cooperativa di giovani. Se dovesse andare in porto tale possibilità, cioè staccare il differenziato dalla raccolta di Lazio Ambiente, comporterebbe un notevole risparmio per le casse del comune. Proverò ad insistere ancora, augurandomi di trovare interlocutori volenterosi. Il punto è stato votato all’unanimità, incluse le modifiche da me proposte.

Punto 5. Regolamento PUA. L’anello spinoso di tutta la mattinata. Anticipo che ero l’unico ad aver studiato con attenzione il punto, nessuno dei presenti conosceva il contenuto del regolamento proposto. L’urbanistica a Labico ha sempre rappresentato un problema, anzi, il problema. Ho sollevato dubbi sull’intero impianto, che ridimensiona totalmente il ruolo del consiglio comunale e dei consiglieri sulla materia urbanistica specifica. Soprattutto, ho contestato l’uso smodato di questi strumenti eccezionali il cui unico compito è urbanizzare senza controllo, tant’è che si parla solo di residenza e mai di azienda vera e propria. Si ha l’impressione che l’azienda sia una copertura per costruire e rubare terra all’agricoltura e alla collettività, in barba agli strumenti ordinari di assetto del territorio. Comunque, le mie argomentazioni hanno convinto il sindaco a ritirare il punto e discuterne con attenzione prima in commissione. Sia detto per inciso, il disastro che sto denunciando da dodici anni è figlia di omessi controlli, di furbate, di complicità a livello politico ed amministrativo. Comprare case senza abitabilità, quartieri con opere di urbanizzazione mai portate a termine, società sciolte come neve al sole, e tanto altro ancora, dovrebbe servire all’amministrazione per correre ai ripari e mostrare maggiore cautela verso questi strumenti eccezionali. Punto ritirato

Punto 6. Accordo per la costituzione di una centrale unica di committenza. Ritirato per mancanza di documentazione (almeno così mi è parso)

Punto 7. Assestamento di bilancio. Questo punto, tecnico, in realtà è frutto di valutazioni politiche. Sta di fatto che l’assestamento ha comportato scelte precise: a fronte di un ulteriore trasferimento dalla stato per 125.616,88 Euro, che ha comportato uno scostamento in aumento, vi è stata una diminuzione di 78.334,54 Euro di minori entrate per la scelta obbligata che ha dovuto fare la maggioranza per mitigare in parte l’obbligo di rivedere le tariffe idriche. La situazione è la seguente: nel bilancio di previsione 2015, si era scelto di applicare le tariffe del 2014, ma in fase di assestamento si è deciso di tornare alle tariffe del 2013, che serviranno a determinare le tariffe per gli utenti per il 2015. Avete capito qualcosa? Io poco, se non che si brancola nel buio, in attesa che l’autorità faccia chiarezza e dica con precisione se le tariffe siano legittime o meno e se i cittadini avranno diritto al rimborso oppure no. Usando una massima non nostra si potrebbe dichiarare che: la confusione è tanta sotto il cielo di Labico. Per cui la situazione è ottima. Il resto della cifra trova destinazioni note e meno note. Note le spese minori, meno note le spese maggiori, come ad esempio l’aumento di ben 27.125,29 Euro per il personale, ma si ignora chi, o almeno fino ad oggi non ho avuto la possibilità di sapere quale ufficio ne ha beneficiato. Questo era solo per fare un esempio. E’ chiaro che davanti al baratro del quasi dissesto in cui si trova il comune di Labico, io avrei fatto scelte diverse, avrei privilegiato altri capitoli di spesa. Poi ci sono voci che si susseguono, spostamenti di poche migliaia di euro, ma che insieme danno un totale significativo. Al momento del voto l’esito è stato il seguente: a favore 6 (tutta la maggioranza); contrari 1 (Tulli); astenuti 1 (io!!!! Chiedo scusa ai cittadini perché in realtà dovevo votare contro, ma al momento del voto stavo prendendo appunti e mi sono distratto. Ancora scuse).

Punto 8. Ratifica delibera di giunta 59/2015. Poco da dire, è una delibera tecnica legata al bilancio di previsione. Approvata con i voti di maggioranza (6). Io contro e Tulli astenuto.

Punto 9. Convenzione per la gestione associata di alcuni servizi sociali. Ritirato

Punto 10. ASSC: bilancio consuntivo 2014, bilancio preventivo 2015, bilancio pluriennale 2015/2017 e piano programma. Era presente in fase di discussione il direttore generale dell’ASSC, Antonio Filonardi, a cui abbiamo rivolto più di qualche critica “politica” sulla gestione dei servizi resi al comune di Labico. Ho ribadito le critiche che da sempre ho mosso a questo “carrozzone”: non mi piace, trovo che sia inutile e che risponda più alle esigenze della politica che alla gestione dei servizi. Questi concetti li ho ribaditi anche lunedì, senza ipocrisie e falsi moderatismi. A favore 6 (la maggioranza), contro 2 (io e Tulli).

Punto 11. Regolamento Baratto amministrativo. Vado orgoglioso di questa delibera. L’avevo in serbo da un po’, l’ho custodita e migliorata nel tempo. Certo, non penso di essere l’unico ad averla fatta approvare, moltissimi comuni lo hanno già fatto, altri lo hanno respinto, secondo me più per ragioni politiche che amministrative. Diciamo che Labico sta nel mezzo: approvata ma con il rischio che sia svuotata. In pratica questo regolamento prevede la possibilità per i morosi virtuosi (non è un ossimoro!) di pagare le imposte al comune con piccoli lavori di pubblica utilità anziché in denaro. E’ rivolto a tutti coloro che sono onesti e che vogliono onorare il debito con la comunità ma che a causa di molteplici fattori economici non possono: disoccupati, cassintegrati, monoreddito, licenziati, famiglie con problematiche serie, ecc. Insomma, tutela le fasce deboli della popolazione. Il tutto quantificato in base a parametri standard. Chi vorrà aderire dovrà presentare apposita domanda al comune, che provvederà a stilare una graduatoria in base al reddito. Sarà compito della Giunta stabilire la somma da destinare per tale progetto. Nella delibera approvata, ho previsto per il 2016 una cifra pari a 5.000 Euro. Ciò significa che una ventina di persone potranno usufruire di questa possibilità. E’ poco, ma intanto si parte così, nel tempo si potrà fare meglio e di più. Da parte mia il sasso è stato lanciato, sta a chi amministra cogliere e dare gambe a questo progetto previsto dalla legge. La maggioranza ha previsto un periodo di studio, per cui la delibera non parte prima di giugno 2016. Messa ai voti è passata all’unanimità (erano già usciti Scaccia e Giordani), per cui i votanti sono stati 6.

Punto 12. Regolamento utilizzo prodotti fitosanitari. Anche questa delibera è stata presentata da me. Regolarizza l’uso dei fitosanitari in agricoltura. Trovo molto importante che i comuni nel proprio territorio valorizzino l’agricoltura biologica e limitino l’uso di pesticidi, responsabili di migliaia di casi di tumore. Non per niente i maggiori organismi internazionali hanno classificato il principio attivo del glifosate come altamente cancerogeno. In commissione la maggioranza si era dimostrata d’accordo per l’approvazione, sta di fatto che prima che iniziasse la discussione, altri due consiglieri, Galli L. e Paoletti, hanno abbandonato i lavori, per cui è venuto a mancare il numero legale e il punto è stato ritirato. La speranza è che al prossimo consiglio venga riproposto e approvato.

Credo di aver sintetizzato fedelmente circa 6 ore di consiglio comunale. La conferma di quanto ho scritto potete averla ascoltando la registrazione audio dei lavori del consiglio comunale. Emerge chiaramente dalle proposte migliorative rappresentate in consiglio che l’opposizione ha tutte le qualità per governare questo paese, ma soprattutto farlo bene e nell’interesse della comunità. C’è poco da aggiungere, dispiace solo che la maggioranza non abbia mai dato ascolto a quanto veniva proposto da noi, sarebbe stata un’ottima occasione per mitigare la batosta che pende su tutti noi per le vicende legate al depuratore. Il banco di prova saranno le tariffe idriche che dovranno essere determinate in base alle indicazioni che darà l’autorità, il quale ha diffidato il comune dal procedere con ulteriori aumenti. La situazione economica del comune è pessima, lo si vede bene leggendo i numeri del bilancio e dai lavori lasciati a metà, oppure facendo un giro per il paese, dipende ora dalla svolta che si vuole imprimere per voltare pagina e non penalizzare oltre i cittadini che hanno già pagato salato, e continuano a pagare, gli errori commessi da chi ha amministrato questo paese. I cittadini, come spesso scrivo, saranno buoni giudici, avranno in mano una matita che segnerà le sorti di chi vorrà assumersi l’onere di amministrarlo. Io mi auguro che scelgano il meglio, soprattutto scelgano chi ha un progetto serio per voltare pagina.

Senza idee, loro – Senza parole, io/noi

Un consiglio comunale deprimente. Un vero schiaffo alla democrazia e all’istituzione rappresentativa. Consiglieri di maggioranza supini, muti e assenti, sindaco particolarmente aggressivo, capo di una maggioranza i cui aggettivi per essere definiti devono ancora essere inventati. Questi oggi hanno deciso, da soli, di tartassare i cittadini per quasi 4 milioni di euro (4.000.000,00) e nessuno che abbia avuto il coraggio di dire : “Ma ….., forse, …… si potrebbe, …….. sarebbe meglio”! Muti, avete presente il cinema muto? Muti, ma proprio muti muti, mancanti di parola, afoni, senza tono, silenziosi. Non so cosa altro dire. Una cosa è certa: “Questa maggioranza non mi e non ci rappresenta”. Questi bisogna ASSOLUTAMENTE CACCIARLI.

Io ho fatto come sempre la mia parte, pur non essendo stato messo nelle condizioni migliori di studiare gli atti, così come ho denunciato in Consiglio Comunale. Atti, un allegato in particolare, importante, consegnatomi solo questa mattina a Consiglio iniziato. Ecco, questa è Labico, questa è la maggioranza, peccato che il culo (mi si scusi la volgarità!!!!) sia il nostro. Buona supposta a tutti.

Allego la relazione che ho letto e depositato. Io non ho partecipato al voto, soprattutto non riconosco questa “maggioranza minore” come miei rappresentanti.

vauro

Consigliere comunale

Maurizio Spezzano

Lista Civica LEGALITA’ e TRASPARENZA

 OSSERVAZIONI IN MERITO AL PIANO FINANZIARIO DI RIENTRO DAL DEBITO

 Nella mia azione politica mi sono sempre rapportato rispettosamente verso le istituzioni. Ho sempre creduto nell’azione dirompente degli organi rappresentativi e della democrazia. Mi sono battuto e continuo a battermi affinché tutte le istanze, anche le minoritarie, abbiano il diritto di rappresentanza politica e di parola. Il rispetto verso le istituzioni, però, va guadagnato da chi le rappresenta, voi, secondo il mio modesto parere, non lo guadagnerete mai. Nel nostro caso ciò sarebbe dovuto avvenire da subito, da quando il problema depuratore e relativa catastrofe finanziaria si stava abbattendo sulla nostra comunità; da quando si è presentato nella sua gravità e, malgrado le sollecitazioni che venivano dall’opposizione, l’amministrazione si è sempre contraddistinta per cecità e sordità, interpretando il ruolo amministrativo come “roba propria” e non invece come interlocutore e sostenitore dei diritti dei cittadini, di tutti i cittadini, incluso quel 63% che nella passata tornata elettorale ha fatto una scelta politico-amministrativa diversa.

Oggi – ancor più grave e per la seconda volta – avete convocato in fretta e in furia, anzi d’urgenza, il Consiglio Comunale, malgrado il tempo che avete avuto per farlo era più che sufficiente per organizzare al meglio i lavori e dare la possibilità all’opposizione di fare il proprio dovere, questo sì nell’esclusivo interesse dei cittadini, quello di leggere gli atti, studiarli ed eventualmente arrivare ad un confronto franco sulle soluzioni da adottare. Voi, invece, volete tagliare le ali a chi si batte da sempre per i diritti, contro le arroganze e contro le insensatezze. Gli atti, cui l’opposizione ha diritti di averli per tempo, sono stati sollecitati da noi, altrimenti, forse, neanche li avremmo avuti in un tempo utile per valutarli. La mole di lavoro che necessità un così importante piano è di gran lunga superiore al tempo utile per la convocazione d’urgenza. Con questa mossa voi cercate di nascondere la verità ai cittadini non dando la possibilità a chi vi deve controllare di svolgere al meglio il proprio compito.

Così, come nel Consiglio Comunale del 17 marzo u.s., voi scaricate le responsabilità sui soli funzionari, li descrivete come incapaci e inetti, provando a salvare voi stessi, giochino che i cittadini conoscono e di cui, oramai, sono immuni. Secondo il mio punto di vista, invece, la stessa attuale maggioranza ha responsabilità politiche serie nell’accadimento dei fatti che hanno causato la situazione debitoria, sia per la gestione del servizio, che per i dovuti e doverosi controlli che avrebbe dovuto effettuare direttamente e indirettamente, ma che ben si è guardata dal fare e far fare; ma, soprattutto per non essere tempestivamente intervenuta a salvaguardare i cittadini labicani dall’inadempienza di altri, inclusi i collaboratori esterni che voi avete scelto e foraggiato per anni a spese dei contribuenti. Tali responsabilità sono state già dettagliatamente messe in risalto nel consiglio del 17 marzo u.s., così come sono state già messe in risalto le responsabilità dei consulenti da voi scelti e che noi, da sempre, abbiamo contestato nel deserto della vostra sensibilità politica. Vi siete svegliati dopo due anni, malgrado la nostra opposizione avesse individuato soluzione e responsabilità.

Eppure voi oggi, con tutte le responsabilità che vi portate dietro, vi accingete a gestire un piano lacrime e sangue, per i cittadini non certo per voi. Voi non rinunciate a nulla, non un centesimo delle vostre indennità o dei vostri privilegi. Non avete neanche il coraggio di fare autocritica – cosa che le persone dabbene sanno fare con umiltà – perché siete oltremodo vanitosi oltre che insoddisfacenti. Voi, gli artefici delle pessime trasformazioni urbanistiche e dei dimenticati adeguamenti dei servizi, in primis del depuratore. E finitela con la barzelletta del fosso, tanto non ci crede nessuno, neanche voi che siete rimasti gli unici a sostenerlo!

Resto convinto che un’amministrazione avveduta avrebbe coinvolto – non tanto nella gestione, ma nell’individuazione dei rimedi – anche l’opposizione, come più volte da questa parte è stato richiesto. Opposizione che ha avuto il coraggio di non essere vostra complice, quando avete chiesto il voto favorevole, e che non intende esserla per nessuna ragione al mondo, neanche questa volta, avendo perpetuato il tentativo di esclusione dalla discussione di chi ha il coraggio di leggere gli atti e mettere a nudo i conti ballerini, come ammesso dai funzionari stessi del Ministero degli Interni, che sembra aver accolto le osservazione che facevo nel consiglio precedente.

Nello specifico:

  • Nel dispositivo di delibera si parla di 3.634,78 per la parte corrente e 185,565,16 per quella in conto capitale; nella relazione di sindaco e vicesindaco si parla di 3.584.343,78 per la parte corrente e 185,565,16 per quella in conto capitale. Qual è la vera entità?
  • Spese giudiziarie aggiuntive per contestazione mancata accettazione delle condizioni del comune che le società di sicuro contesteranno avendo i funzionari accertato l’importo senza contestazione preventiva.
  • Parte investimenti per 143.938,40 senza copertura ma accertata la congruità dei lavori malgrado l’assenza di fattura
  • Spese di personale che dal 2014 aumenteranno di circa 30.000 euro anno, per spese di personale società partecipate, la cui selezione è partita e si e conclusa tra novembre e dicembre 2013, a situazione debitoria già accertata, ma ugualmente avvenuta, malgrado le contestazioni dell’opposizione
  • Avanzo di amministrazione non dovuti a virtuosità amministrativa ma per effetto dell’eccessiva tassazione, convinti che il piano finanziario sarebbe partito dal 2013
  • Contrazione di ulteriore mutui per coprire i debiti fuori bilancio che portano ad un ulteriore indebitamento dell’Ente paralizzando di fatto gli investimenti in servizi futuri
  • Dismissione dei beni ed immobili dell’Ente per complessini 858.000,00 Euro, quando nel piano precedente si parlava “genericamente” di 800.000,00 Euro, avendo l’opposizione contestata la genericità della cifra, come poi puntualmente rilevato dai funzionari del ministero. Dismissioni che impoveriranno ancora di più le già esangue casse comunali.
  • L’impianto finanziario di rientro si regge sull’incremento delle entrate correnti andando a colpire, presumibilmente, come lascia trasparire la relazione del sindaco e del vicesindaco, i contribuenti, stimati per circa dal 94% da famiglie.
  • Grave affermazione sulla parte relativa alla revisione di spesa: 1) il costo del servizio, gestito da Lazio Ambiente spa, è sì abbattuto per circa 199.441,00, ma non a causa di una razionalizzazione dei costi e dei servizi, bensì riducendo lo spazzamento manuale e meccanico delle strade, i cui benefici non saranno dei cittadini che virtuosamente si adoperano nella raccolta differenziata, ma dell’amministrazione che potrà utilizzare tale somma per appianare il debito, penalizzando per ben due volte i cittadini onesti: nessun beneficio di legge per l’avviamento della raccolta differenziata e maggiorazione del costo a fronte di un servizio peggiore. 2) revisione della spesa relativa ai servizi pubblici essenziali (mensa e trasporto scolastco), altri a domanda individuale e riduzione degli oneri derivanti dalla manutenzione ordinaria e straordinaria significheranno ulteriori costi per le famiglie, la definitiva decadenza di Labico e la scomparsa delle attività sportive amatoriali. Esempio ne sia la convenzione con la squadra calcio a cinque che potrebbe presentare profili di dubbia regolarità contabile e giuridica.
  • Servizio idrico integrato: la Regione Lazio, su sollecitazione del CAL, è in procinto di commissariare la gestione del servizio idrico integrato, trasferendolo ad ACEA ATO 2, che si prenderà i benefici lasciando a noi i debiti. Per cui, i dati che verranno utilizzati per la contabilità potrebbero essere falsati a causa del provvedimento amministrativo della Regione Lazio

Queste, purtroppo, sono le ridotte considerazioni che ad oggi posso fare, riservandomi in futuro di inoltrare agli uffici ministeriali e alla Corte dei Conti dei rilievi ben più corposi, in virtù del fatto che questo piano di rientro non solo non risolve il problema, ma immobilizza la comunità labicana per ben 10 anni, 2014/2023. Ad oggi, non sono stato messo nelle condizioni di elaborare per bene un’analisi dei costi reali per la comunità, al di là del generico totale che subirà inevitabilmente delle variazioni, sia per il tempo non sufficiente allo studio della corposa documentazione – trattandosi di elaborati tecnici – sia perche la stessa è stata sviluppata in itinere, quando già la copia richiesta era stata consegnata ma che ha subito aggiustamenti in corso d’opera, se non addirittura mancante di una parte. Prassi vuole, come buona politica e rispetto istituzionale vuole, che prima di prendere decisioni così controverse una vera maggioranza politica, soprattutto se questa è minoranza – non scordiamoci di questo – informa la parte avversaria e, come Statuto vuole, si convocano le Commissioni previste, cosa che questa sgangherata maggioranza ben si guarda dal fare, così come si è ben guardata dal convocare i capigruppo.

Sarebbe stato sufficiente anticipare di qualche giorno la convocazione o accogliere la pregiudiziale che invece la maggioranza ha respinto. Se così stanno i fatti e se la maggioranza ha paura del confronto la colpa non è certamente di chi, come la lista LEGALITA’ e TRASPARENZA, opera per il bene collettivo e la tutela dei diritti dei cittadini.

Si chiede pertanto che tale relazione venga allegata agli atti della delibera da inviare agli uffici preposti e sia parte integrante del verbale

Labico, 7 maggio 2014

Consigliere comunale

Maurizio Spezzano

Resoconto del Consiglio Comunale di venerdì 8 novembre 2013

vauroIl Consiglio comunale di venerdì 8 novembre si è aperto all’insegna della malinconia, le notizie confuse sulle condizioni di salute del nostro amico Massimo Ciocci credo abbiano turbato tutti, si stava aprendo un senso di vuoto in ognuno di noi. Lui che non perdeva un Consiglio e che spesso fuori da ogni protocollo interveniva con le sue battute taglienti non c’era e la sedia rimasta vuota era lì a testimoniare l’abisso che si apriva nei nostri pensieri. Doveroso da parte nostra serbare un ricordo di Massimo, mantenere viva la memoria per mantenere vivo il ricordo di un protagonista della vita labicana.

All’inizio del Consiglio ho ricordato la vicenda dei due lavoratori della Antonelli Dolciaria che il giudice ha reintegrato nei posti di lavoro: che questa sconfitta suoni come allarme per tutti gli altri che pensano di poter disporre liberamente dei propri dipendenti. E’ stata una grande vittoria della democrazia sulle vessazioni che troppo spesso vengono attuate nei posti di lavoro.

Ho sollevato poi la questione dei lavoratori GEA che non percepiscono lo stipendio da mesi. Anche qui, purtroppo, si segnalato deficienze organizzative e salariali che mortificano coloro che quotidianamente svolgono la loro mansione. Già di per sé risultano essere sottopagati, se poi si aggiunge che non vi è la certezza che alcuni mesi arretrati siano regolarmente saldati si apre un abisso sull’intera questione. Il rispetto della dignità dei lavoratori è primaria, tutto il resto passa in secondo piano. Ci auguriamo che gli impegni assunti dall’amministrazione siano concretizzati al più presto e che le condizioni di normalità abbiano il sopravvento sull’emergenza depuratore che inghiotte ogni energia finanziaria del comune.

Punto 1: Approvazione verbali

Tutto regolare. Le delibere sono state votate all’unanimità. Ho segnalato nuovamente l’anomalia della delibera del luglio 2012 non ancora portata in Consiglio e mancante della parte dibattimentale. E’ una irregolarità grave che deve essere sanata al più presto.

Punto 2: Regolamento TARES

Superfluo anticipare che ho provato ad oppormi all’approvazione di questo regolamento utilizzando ragionamenti puntuali e inconfutabili. Purtroppo, essendo stata individuata questa tariffa come condizione salvifica della vicenda depuratore c’è stato poco da fare. Ho ribadito con forza che la legge non impone ai comuni di passare alla TARES avendo la possibilità di restare in regime TARSU. Ciò comporterebbe un risparmio di ben 350.000 euro, cifra importante in questo momento di seria difficoltà per tutte le famiglie. Il costo del servizio è di circa 1.100.000 euro, perché chiedere con la TARES 1.459.501? Dove va la differenza? Invece, segreto di Pulcinella, fare cassa è l’unico modo per tentare di pianificare, parole loro, un piano finanziario di rientro dal debito del depuratore. Come già anticipato, purtroppo, è chiaro che i danni e il debito scaturiti da quella vicenda hanno cominciato a pesare sulle nostre spalle. Io ho continuato a ribadire che il danno, si presume, sia stato causato da chi aveva in gestione il servizio e che l’amministrazione dovrebbe rifarsi su chi ne ha le responsabilità. Qualora dovessero emergere connivenze politico-amministrative sarà la magistratura a procedere contro costoro. Noi da sempre abbiamo criticato il comportamento dell’amministrazione per i mancati controlli e lo abbiamo denunciato con chiarezza nel luglio 2012, distribuendo in tutte le case lo speciale depuratori. Dispiace che il mio ragionamento non sia stato compreso fino in fondo dai consiglieri, sarebbe stata un’ottima possibilità di riscatto dopo l’approssimativa gestione della vicenda.

Ho presentato un ordine del giorno che impegnava il Consiglio a respingere il Regolamento. Purtroppo mi sono trovato da solo a sostenere questa battaglia, perché anche l’altro consigliere di opposizione ha preferito astenersi piuttosto che dare man forte alla mia istanza., votando poi contro il regolamento. Tale atteggiamento è una contraddizione in termini. Avrei compreso se avesse votato a favore del Regolamento, perché allora l’astensione sul mio ordine del giorno? Messo ai voti il ritiro, il risultato è stato il seguente: favorevole, io; contrari, la maggioranza; astenuti, Tulli.

Sono stati poi votati due ordini del giorno di Tulli, a cui ho espresso voto favorevole, ma che non potranno produrre gli effetti sperati per il semplice fatto che la TARES avrà vita breve. Infatti, il 31 dicembre, quindi fra poco più di un mese, questa tassa sarà già morta perché verrà sostituita da una delle nuove prodotta da questo governo esattore e nemico del popolo.

Dopo una breve sospensione, è stato messo ai voti l’altro mio ordine del giorno. Chiedevo di:

  1. 1.      limitare i servizi prestati da Lazio Ambiente, ex Gaia, alla sola raccolta dell’umido e dell’indifferenziato;
  2. 2.      dare vita a una cooperativa di giovani con lo scopo di effettuare la raccolta differenziata;
  3. 3.      farsi promotori, presso i sindaci del circondario, di un consorzio giovanile per estendere il servizio della raccolta differenziata anche agli altri comuni.

L’obiettivo è la razionalizzazione dei costi e la possibilità di creare posti di lavoro. Alla fine la maggioranza e il consigliere Tulli hanno optato per il sostegno al mio ordine del giorno. Votazione finale, unanimità. Mi aspetto ora, che il tanto entusiasmo verso questa iniziativa corra con le proprie gambe e che l’amministrazione dimostri serietà e propositi veri per mettere in cantiere ogni iniziativa atta a produrre gli aspetti sperati. Non dovessero farlo loro, mi metto a disposizione per lavorarci io, è una ghiotta occasione e un’opportunità concreta per realizzare qualcosa di diverso. Per Labico sarebbe la prima volta.

Mi permetto di fare una piccola polemica sia con gli esponenti di maggioranza che con qualcuno dell’altra opposizione: è stato detto e scritto che nessun comune sarebbe rimasto con la TARSU e che tutti avrebbero approvato il regolamento TARES. Niente di più falso. Tanti, tantissimi comuni dell’intero territorio nazionale hanno fatto ciò che ho proposto io: si sono rifiutati, sostenuti dalla legge da me citata, di applicare le tariffe TARES. Cito solo tre comuni: uno di centrosinistra, Massa; uno di centrodestra, Termoli; uno a noi vicino, Anagni. Ma ci sono per l’Italia centinaia e centinaia di comuni che non se la sono sentita di spremere ulteriormente i cittadini. Se non avevano argomenti prima non possono averli adesso, quindi, per favore, facciano ammenda e siano più umili. Li invito a chiedere scusa ai cittadini, perché affossano le famiglie e rovinano i commerciati.

Punto 3: Tariffe TARES

Approvato il regolamento si è passati alle tariffe. Questo punto sarebbe decaduto d’ufficio qualora non avessimo votato il punto precedente. C’è poco da dire, non c’erano margini di manovra, questa imposta sarà una mazzata mai vista, tutti subiranno la durezza delle tariffe, in modo particolare le attività commerciali e le famiglie che vedranno crescere in modo esponenziale la loro quota. E’ una imposta ingiusta, vessatoria, cattiva e punitiva e a poco serviranno gli ordini del giorno approvati. Lo spirito di queste tariffe è quello di colpire i produttori di rifiuti, ma senza tenere conto della ricchezza. Si sarebbe potuto scegliere un metodo progressivo come per le tasse, chi più ha più paga, invece si è colpito nel mucchio, con la contraddizione che chi più ha meno paga. Esempio? La banca paga poco più di 3 euro a m2, il fruttivendolo arriva a pagare, addizionali incluse, quasi 32 euro a m2. E’ questa la giustizia sociale? E’ questo ciò che vogliono i cittadini? Mai, io non potrò mai per nessuna ragione al mondo approvare una simile schifezza che va contro le famiglie, i lavoratori, i piccoli commercianti, i monoreddito, i pensionati. Questa tassa rischia di non essere pagata da nessuno e le tredicesime da sole non basteranno a fare fronte a questa bastonata.

Votazione: a favore delle tariffe, 6, la maggioranza; contrari 2, io e Tulli. Dovendo marcare ulteriormente il mio dissenso, sull’immediata eseguibilità non ho partecipato al voto

Punto 4: Recesso dai consorzi ASP Colline Romane e Castelli della Sapienza.

Ho votato a favore, questi carrozzoni non mi hanno mai fatto simpatia. E’ giusto che scompaiano perché sono degli enti inutili e dannosi, non producono nulla e in molti casi sono luoghi di potere per trombati. Con somma soddisfazione ho potuto dire la mia sull’ASP che nel nostro territorio si è contraddistinta per le colate di cemento in barba a ogni norma di salvaguardi del PRG. Certo, lo spirito che ha spinto l’amministrazione a recedere sono i risparmi legati alla vicenda del depuratore, non certo una visione critica dei consorzi. Comunque, una bella notizia per i cittadini, anche se i risparmi saranno di poche decine di migliaia di euro. Ho fatto notare, comunque, come nell’ambito amministrativo ci siamo vaste contraddizioni: si scioglie l’ASP due settimane dopo averne esaltato la funzione con il progetto legato all’albergo diffuso. Che dire, misteri dell’impossibile!!

Votazione: favorevoli 7 (la maggioranza e io); contrari 1 (Tulli).

Approfittando del punto, ho presentato un ordine del giorno che impegnava il sindaco e la giunta a chiedere alla Società Poste Italiane il potenziamento del servizio di sportello. Essendo cresciuta la popolazione è giusto che il servizio si metta a pari della crescita aumentando gli operatori.

Votazione: favorevoli 6 (quattro di maggioranza, io e Tulli); astenuti 1 (Ricci); Non partecipa al voto 1 (Galli L.).

Punto 5: Regolamento parco giochi.

Più che una discussione sembrava una lezione di grammatica! Il punto doveva regolamentare i parchi (????). A una prima lettura ho avuto l’impressione che la lingua italiana avesse subito maltrattamenti; a una lettura più attenta ne ho avuto la certezza. Ho fatto notare che sarebbe stato meglio rimandare l’approvazione al prossimo consiglio, se non altro per dignità letteraria. Ulsi, che aveva redatto il tutto, si era un po’ incaponito – è stato mio alunno e mi scuserà per il termine, anche perché gli voglio bene come a un figlio – poi ha capito anche lui. Sul contenuto ho contestato la parte che vieta l’ingresso al parco ai cani, ricordando che c’è una legge dello stato che è superiore a qualsiasi regolamento, né ci si può giustificare sostenendo che alcuni genitori non vogliono cani nel parco. Costoro se sono intolleranti verso gli animali lo saranno anche verso gli uomini, per cui è meglio che siano loro a restare a casa. I cani possono essere portati al parco, osservando piccoli accorgimenti: museruola e guinzaglio. Vuol dire che l’amministrazione creerà spazi idonei per i nostri amici animali.

Punto ritirato.

Punto 6: Regolamento utilizzo palestre scolastiche in orario extrascolastico.

Un po’ di polemiche sui costi del servizio per le associazioni, a cui si è addivenuti a una parziale rettifica. Mi sono astenuto perché avrei preferito che fossero regolamentati tutti gli spazi sportivi e non solo le palestre scolastiche. Questo regolamento ci costringerà ad approvarne un altro quando si sarebbe potuto lavorare sullo stesso testo. Inoltre, trovo disdicevole che le opposizioni non vengano mai coinvolte ma messe sempre davanti al fatto compiuto.

Votazione: Favorevoli 7 (maggioranza e Tulli); astenuto 1 (io).

Mi permetto di tornare sulla vicenda TARES. E’ chiaro a tutti che il fantasma che si aggira per il palazzo comunale e si diffonde poi in tutte le strade labicane si chiama emergenza depuratore. Questa condizionerà la vita amministrativa per molti anni, tranne se, vista l’impossibilità di uscirne, non si decida di commissariare il comune. Io non sono un veggente, ma credo, visti i numeri, che sarebbe una strada dolorosa ma utile, almeno per sanare i conti. Ciò libererebbe il comune dai debiti e contestualmente ci permetterebbe di tornare alla normalità, con la possibilità di spendere e di programmare il futuro. Così stante le cose, il comune rischia l’immobilità per almeno dieci anni, con il rischio concreto che gli altri comuni a noi vicini vadano avanti e noi restiamo al palo.

Ultimo, non si può che criticare aspramente il governo delle larghe intese: PD, PDL e Lista Cinica sono le facce della stessa medaglia che dopo aver distrutto il poco buono che c’era, affossato le eccellenze, protetto i più ricchi, oggi cercano di rifarsi a spese di tutti noi. Questa nazione rischia di affondare e le scialuppe di salvataggio sono ad esclusivo appannaggio della casta. Per tutti noi, un salvagente. Bucato.

Fare luce sulle bugie

Collegandovi da questo sito potete ascoltare il mio intervento sul regolamento della TARES. Credo che possa essere utile per fare chiarezza su alcune idiozie che ho letto circa il mio intervento, che artatamente qualcuno cerca di alterare avendo toppato clamorosamente sulla posizione assunta da altri. Ho espresso quello che ho dichiarato pubblicamente:

  1. il Regolamento non andava approvato scegliendo di restare in regime TARSU, anche perché la legge lo consente;
  2. limitare il servizio di Lazio Ambiente al solo rifiuto da conferire in discarica, creando una cooperativa di giovani con l’obiettivo di ridurre drasticamente i costi;
  3. non far pagare ai cittadini i danni del depuratore spremendoli come limoni, assumendosi ognuno le proprie responsabilità, che non possono essere le nostre.

Evidentemente questa posizione ha spiazzato più di qualcuno, soprattutto chi si omologa al pensiero unico, conscio che non abbia più nulla da dire, avendo smarrito il bene collettivo sacrificato sull’altare del governismo.

Noi siamo diversi e lo dimostriamo con le proposte concrete e non con le parole che il vento si porta via. I cittadini sapranno valutare e giudicare, la verità a noi non ha fatto mai paura. Sprattutto non tolleriamo la doppia morale. Buon ascolto.

Cliccare sul link qui sotto per aprire il collegamento.

http://chirb.it/9Brwv2

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