Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

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Sollecitare è legittimo

Trovo singolare che il sindaco, sempre attento a rispondere alle interrogazioni e alle comunicazioni dei consiglieri di opposizione, a distanza di circa due settimane dall’interrogazione sul lotto edificato a Colle Spina e a circa 10 giorni alla comunicazione sull’ampliamento previsto a via della Stradella, lotto CTS, non abbia trovato il tempo e il modo di dare una risposta alle obiezioni mosse dal sottoscritto. Capisco che siamo a dicembre e che le feste sono oramai prossime, ma non riesco a spiegarmi questo ritardo oltremodo eccessivo. Lui sempre così attento alla comunicazione e all’immagine! Ora, non vorrei essere il solito malpensante, ma non vorrei averlo messo involontariamente in imbarazzo per dover rendere conto ai cittadini su un permesso a costruire – nel primo caso – rilasciato dagli uffici al proprio figlio e su una semplice SCIA – nel secondo caso – rilasciato al proprio fratello!

Probabilmente le considerazioni espresse nei due casi dal sottoscritto, interrogazione e comunicazione, possono essere frutto di errata interpretazioni delle norme, ma è doveroso da parte di un consigliere di opposizione verificare che tutto sia regolare. Ci può stare, in fondo insegno lettere non urbanistica, ma proprio in virtù di questo probabile errore sarebbe opportuno che il sindaco in persona si adoperasse nel più breve tempo possibile a fare chiarezza. E’ un dovere morale chiarire questa questione. Ripeto, può essere che tutto sia regolare, ci mancherebbe, ma è meglio saperlo.

Giusto per ricordarlo, nel primo caso, il permesso a costruire a Colle Spina, rilasciato a settembre, ha costretto la polizia municipale a chiedere il sequestro in virtù della mancanza di antisismica. Successivamente è stato dissequestrato, ma resta sempre il dubbio che le due villette trifamigliari si stanno costruendo in virtù di una legge regionale, il Piano Casa, che pone limiti precisi per i lotti vincolati. La mia interrogazione chiede se è legittimo il rilascio del permesso a costruire in quei lotti che risultano vincolati ad altro, in questo caso Attrezzature di interesse comune (Attrezzature collettive pubbliche). Non quindi edilizia privata. Ma resta il dubbio della corretta interpretazione della norma e la mia interrogazione va in questa direzione. Per certo, i membri del Consorzio Colle Spina si stanno muovendo per tutelare i propri interessi ed io sto dalla loro parte.

Nel secondo caso, i lavori che si stanno eseguendo e che prevedevano l’ampliamento del supermercato CTS, almeno così si legge negli atti, si eseguono in virtù di una semplice SCIA. Ora, tutti sanno, anche io che insegno lettere e non urbanistica, che quel titolo non è sufficiente ad eseguire quel tipo di lavoro, c’è bisogno d’altro. Forse di un permesso a costruire? Non lo so, in fondo insegno lettere e non urbanistica! Fatto sta che appena ho fatto richiesta di accesso agli atti e subito dopo aver presentato la comunicazione, è stata presentata un’altra SCIA. Domanda legittima: ma se il titolo rilasciato prima andava bene, perché subito dopo si è presentata la richiesta per un altro titolo? Lo so, la questione è ingarbugliata! Già venerdì scorso, l’ing. Callori, nuovo responsabile del dipartimento urbanistico, aveva segnalato dubbi sulla legittimità di quell’atto specifico. Oggi, dopo mia sollecitazione, mi ha confermato che quel titolo per quel tipo di lavoro non va bene e che avrebbe comminato la sanzione prevista dalla legge. Inoltre, avrebbe verificato quanto avevo richiesto nella missiva del 12 dicembre u.s.

Naturalmente, quanto ho chiesto e verificato rientra nei compiti di un consigliere comunale ed è chiaro che l’interlocutore è il sindaco e gli uffici. Se esiste il dubbio che ci siano delle falle è giusto sollevare la problematica. Ciò non vuol dire essere nemico di qualcosa o di qualcuno, semplicemente il consigliere rivendica il diritto alla chiarezza e alla trasparenza degli atti amministrativi. Che colpa ne ha il consigliere, in questo caso io, se il permesso a costruire e la SCIA sono intestati rispettivamente al figlio e al fratello del sindaco? Io ho verificato gli atti a prescindere dai nomi, quelli non mi interessano, mi interessa la legalità. Se gli atti sono legittimi si va avanti, se gli atti presentano eventuali anomalie gli uffici risolvono e il sindaco sta sereno. A sua volta, il consigliere è contento che tutto si sia risolto positivamente e ritorna a fare il consigliere.

Ora, dopo questa dovuto chiarimento, mi auguro che il sindaco accolga questo breve sfogo come uno stimolo necessario ad accelerare i tempi delle risposte, augurandomi oltremodo che l’assessore all’urbanistica, che ha la competenza dell’area, possa dargli una mano e vergare di proprio pugno la risposta.

Naturalmente, approfitto della presente comunicazione per augurare ai nostri amministratori Buone Feste e Buon Anno.

Movimenti dinamici

Ancora una volta tocca occuparmi di urbanistica o materia affine. Ho verificato che da un po’ di tempo c’è un certo dinamismo intorno all’urbanistica, potrebbero essere gli ultimi colpi di coda di chi sa che la cuccagna sta per terminare o un progetto ben definito di chi si crede invincibile e imbattibile. Sta di fatto che tutto questo è sospetto, che non significa illegale, di sicuro è il termometro di quello che succederà da qui al mese di maggio, quando, finalmente, saremo chiamati ad esprimerci e scegliere gli amministratori futuri del nostro paese. Come abbiamo affermato da almeno dieci anni, l’urbanistica è il nervo scoperto di questo comune, girano intorno ad essa troppi interessi, non sempre chiari e non sempre a norma. Il nostro compito sarà quello di ripristinare le regole della legalità, di rimettere in moto le giuste procedure e riconoscere i diritti di chi li ha in virtù di legge e non di favore.

La comunicazione/interrogazione che ho inviato al comune in data odierna mette il dito sulla piaga: si stanno eseguendo lavori, ma è difficile risalire a chi e perché e come li fa. Ciò non significa che non si possano fare, ma essa vanno eseguiti nel solco delle norme che regolano l’assetto urbanistico. Si muove terra? Bene, bisogna che ci siano le autorizzazioni. Ci sono? Bene, perché allora non c’è un cartello che lo affermi così come dice la legge? Non ci sono? Male, bisogna provvedere. Ecco, questo è lo spirito che intendiamo ripristinare: diritto a chi ce l’ha, perseguire chi ne abusa. Non è difficile capirlo. Noi aspettiamo fiduciosi, di certo anticipo che sarà compito della nuova amministrazione ripristinare le regola del gioco. Noi vogliamo giocare pulito, ma per farlo abbiamo bisogno del sostegno di chi rispetta la legalità, non di opportunisti o ricollocazioni da ultima spiaggia. Abbiamo bisogno del sostegno di chi come noi vuole mettere al centro di tutto l’armonia con le istituzioni senza prevaricazioni o favoritismi. I cittadini dovranno valutare il lavoro fatto e giudicare l’operato di chi ha amministrato e di chi si mette in gioco perché vuole amministrare con lo spirito giusto, nel solco della legalità e della trasparenza. Il resto verrà da sé.

Questa è la comunicazione di oggi. Buona lettura. Chi vuole lo condivida sul proprio profilo. Grazie e ricordate che solo uniti si vince.

Al Sindaco

All’Ass.Urbanistica

Al Comandante Polizia Municipale

Al Resp. Dipartimento Urbanistica

OGGETTO: Segnalazione lavori di sbancamento

Con la presente, il sottoscritto consigliere comunale, Maurizio Spezzano, segnala che in via della Stradella, fianco supermercato CTS, da circa una ventina di giorni/un mese, è in corso movimentazione terra senza che all’esterno, come da normativa, ci sia nessun cartello che indichi i termini dei lavori, né fornisca informazioni sui lavori che si stanno effettuando per poter risalire al titolare o al responsabile di tale attività.

Inoltre, la terra mossa viene depositata sul lotto frontale, stessa strada e stessa altezza, attualmente recintato con dei faldoni in lamiera, dove in passato, come si ricorderà, era presente un avvallamento. Anche in questo caso, allo scrivente non risulta che tale attività possa essere messa in atto dovessero mancare le dovute autorizzazioni.

Lo scrivente dichiara, inoltre, che in data odierna, 12/12/2016, alle ore 13:00, si è recato presso gli uffici comunali competenti per reperire informazioni circa i lavori segnalati, facendo presente le problematiche connesse. Gli impiegati presenti, hanno dichiarato che loro sono all’oscuro di tutto e che ignorano se anche il Responsabile del Dipartimento, ing. Marco Callori, non in servizio in data odierna, sia a conoscenza dell’attività segnalata; fanno presente, inoltre, che sono impossibilitati ad accedere alle pratiche per verificare se ci sono le autorizzazioni richieste.

In virtù della premessa, lo scrivente chiede di:

  1. verificare se ad oggi sosta state rilasciate le autorizzazioni del caso;
  2. effettuare sopralluoghi nei siti indicati;
  3. verificare se sono state alterate le linee di livello sia dello sbancamento del primo sito che di riempimento nel secondo;
  4. rilasciare copia delle dichiarazioni eventualmente redatte dai dipartimenti interessati dalla presente comunicazione, quelle dell’Assessore all’Urbanistica e quelle del Sindaco, ricostruendo fatti e circostanze che hanno determinato tali lavori;
  5. individuare eventuali responsabili, qualora ci fossero responsabilità, e perseguirli in forza delle norme previste;
  6. convocare una commissione ad hoc che discuta di urbanistica;
  7. riferire in Consiglio Comunale prevedendo un apposito punto all’ordine del giorno.

In virtù di quanto in premessa, si chiede di verificare nel più breve tempo possibile – attraverso apposito sopralluogo – se quanto segnalato corrisponda al vero e in caso di accertata violazioni ripristinare le regole della legalità. Nel caso in cui, invece, ci siano tutte le dichiarazioni e autorizzazioni previste, si chiede di verificare i motivi della mancata pubblicità dell’eventuale autorizzazione, così come prevede la norma.

Si resta in attesa di un riscontro alla presente nel tempo necessario per le verifiche e si inviano distinti saluti.

Labico, 12 dicembre 2016.

Il consigliere comunale

Maurizio Spezzano

Interrogazione cimitero

Come promesso, ho protocollato subito un’interrogazione su quanto è successo ieri al cimitero. Sarebbe opportuno prestare maggiore attenzione, ma soprattutto sarebbe opportuno dotare il cimitero di un segnale acustico da azionarsi almeno 15 minuti prima della chiusura, evitando di chiudere dentro le persone, come appunto è successo ieri. Da quel che mi hanno riferito, non è la prima volta che succede. Per cui, l’adozione del segnalatore acustico potrebbe essere uno strumento utile, soprattutto per gli anziani. 

Resto in attesa di un riscontro da parte dell’amministrazione, ma soprattutto resto in attesa per conoscere i tempi della definizione delle procedure di appalto tante volte sbandierata dal sindaco. La gestione attuale presenta tutti i problemi da noi denunciati e che necessitano di procedure più chiare. Il tempo ci darà ragione anche su questo.

INTERROGAZIONE

Al Sindaco di Labico, con richiesta di risposta urgente e contestuale iscrizione del punto all’odg del prossimo Consiglio Comunale utile (Statuto Comunale, art. 32, commi 1 e 2)

Il sottoscritto consigliere comunale interroga il sindaco, premesso che:

  • il sottoscritto è venuto a conoscenza di un increscioso episodio avvenuto in data 10 marzo 2016 presso il cimitero di Labico;
  • Sembrerebbe che delle persone siano rimaste chiuse dentro il cimitero dopo la chiusura e che ciò sia avvenuto in modo del tutto casuale;
  • Per liberare i malcapitati, mi è stato comunicato, che siano intervenuti i carabinieri chiamati dai cittadini che avevano sentito invocare aiuto da chi era rimasto all’interno;
  • Risulta allo scrivente che il nostro cimitero sia sprovvisto di un segnalatore acustico che avvisi coloro che si recano a fare visita ai propri cari dell’imminente chiusura e che si proceda seguendo gli orari;

SI CHIEDE DI SAPERE

  • Se il sindaco e gli uffici preposti siano a conoscenza di questo episodio;
  • Se non sia il caso di valutare l’eventule installazione di un segnalatore acustico che avvisi della chiusura del cancello, cosa che già avviene in tutti i cimiteri;
  • Se non valuti positivamente questa eventualità, anche per evitare che tale episodio si ripeta e veda protagoniste le persone anziane;
  • Se l’amministrazione ha in serbo di espletare finalmente l’appalto per la gestione del cimitero o se si ha intenzione di continuare con la parziale gestione odierna e prorogare all’infinito questo modo di gestire il servizio.

Labico 11 marzo 2016

Il consigliere comunale

Maurizio Spezzano

Risposta alla risposta

Mai successo prima! Neanche il tempo di protocollare l’interrogazione, et voilà, è arrivata la risposta. Non vi nascondo la meraviglia, ma leggendola non sapevo se arrabbiarmi o riderci sopra. Di sicuro è una risposta collerica, più di pancia che di testa, infarcite anche di disprezzo verso ciò che i consiglieri di minoranza stanno facendo per i cittadini, e sottolineo, per i cittadini. Siamo stati gli unici che hanno provato a tranquillizzarli e non a fomentarli; la lotta politica si fa anche nelle piazze, e questo al sindaco Galli non piace, così come non piace ai suoi assessori, così come non piace ai suoi consiglieri. Forse il sindaco pretendeva che l’opposizione – che ha denunciato immediatamente dopo il sequestro del depuratore ciò che sarebbe avvenuto – si chinasse alla sua volontà. Non solo non è successo, ma insieme abbiamo trovato il modo di lavorare per i cittadini, abbiamo concordato ogni azione. E continueremo a farlo, seriamente e scrupolosamente, così come è stato fino ad ora, e lo sarà fino alla conclusione di questa vicenda.

Per cui mi indignano le dichiarazioni del sindaco in risposta alla nostra interrogazione, mi indignano prima di tutto come cittadino, mi indignano come tartassato, mi indignano come destinatario di cartelle errate – ferendomi nell’ onestà – mi indignano come consigliere comunale scrupoloso. Abbiamo mantenuto toni bassi, abbiamo chiesto la collaborazione degli uffici per capire qual era il corto circuito generatore di tale caos. Raccolte le informazioni, le abbiamo confrontate con quelle dei tecnici che si sono messi a disposizione per darci una mano. Da qui è nata l’unica proposta serie che si potesse mettere in campo, cioè la richiesta di annullamento del procedimento e la convocazione di un consiglio comunale straordinario. Ad oggi, continua a sfuggirci il motivo per cui il sindaco si ostina a non attuare l’annullamento in autotutela. Eppure, la casistica parla chiara: la pubblica amministrazione quando deve tutelare i cittadini, prende atto dell’accaduto, e in virtù delle norme che lo regolano, attua l’annullamento in esercizio del potere in autotutela del procedimento e prosegue ad esperire le correzioni del caso.

Questo è ciò che abbiamo chiesto di fare al sindaco di Labico. Questo è ciò che ha fatto il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto nel mese di gennaio 2016, attraverso il responsabile del procedimento. Invece, da noi, prima ha minacciato querele, poi una serie di avvisi senza capo né coda, poi le scuse e l’ammissione di colpa, poi dichiarazioni che entravano in contrasto con ciò che effettivamente succedeva negli uffici, altri avvisi che invitavano alla calma e l’accusa all’opposizione di strumentalizzare la vicenda “a fini politici ed elettorali”, mentre le case dei labicani continuavano ad essere invase da altre cartelle ancora.

Che fa l’opposizione? Invitata, partecipa alla commissione tributi con l’obiettivo di capire ciò che è successo. Invece, trovandosi davanti un muro, – e addirittura all’ingresso in sala essere definiti “consiglieri mal consigliati” – reagisce come può e affronta a muso duro la riunione, da cui emergono pochissime cose, ma il dato più importante è che i due terzi delle cartelle ICI/IMU vengono annullate perché “inesatte”, mentre le TARSU/TARI vengono rettificate in parte. Dati forniti dalla stessa società. E si scopre anche, dopo mia domanda formulata al Direttore Tecnico della società, che la stessa aveva informato gli uffici sul numero di cartelle generate dal sistema. Poi più nulla. Siamo usciti dalla riunione senza aver compreso di chi fossero le responsabilità, perché né la società, né il comune hanno ammesso di aver sbagliato, se di errore si tratta.

Da qui in poi è storia di questi giorni, prima Striscia la notizia, poi la raccolta firme (a proposito, siamo a circa 1200), la distribuzione del modulo per l’autotutela, la presentazione dell’interrogazione. E ancora una volta, il sindaco cosa fa? Infarcisce la risposta all’interrogazione scaricando su di noi la colpa, sostenendo che “l’interrogazione […] presentata sia strumentale e inopportuna, confermando […] la mancanza assoluta di collaborazione, […] che ha lasciato il posto ad una vera e propria campagna denigratoria del tutto infondata, strumentale a fini chiaramente politici ed elettorali”. Che il sindaco accusi l’opposizione, che fa il proprio lavoro, ci può stare, ma sostenere con disinvoltura che il tutto ha il sapore della strumentalizzazione elettorale mi indigna moltissimo. Possibile che non si sia accorto di nulla? Ma le voci indignate e di preoccupazione che arrivano dai cittadini, li sente o da dentro la macchina certi “fastidiosi rumori” non sono percettibili? Lo invito ad entrare nelle case, come stiamo facendo noi in questi giorni di forte preoccupazione, e percepire lo stato di tensione continua che hanno i cittadini. Ma si sarà chiesto perché in sette ore abbiamo raccolto quasi 1200 firme? Tutti strumentalizzati da noi? Tutti plagiati dall’opposizione brutta e cattiva o tutti vittime della malapolitica perpetrata negli ultimi vent’anni? Indignati perché abbiamo distribuito il modulo per l’autotutela o perché sono accusati ingiustamente di aver evaso le imposte? Arrabbiati perché abbiamo chiamato Striscia o perché dovrebbero ri-pagare ciò che hanno già pagato? Sono convinto che i cittadini siano arrabbiati, e molto, con chi amministra e dichiara che tutto questo è necessario “per ridurre le tasse”. E’ un ossimoro, la figura retorica della contraddizione

Abbiamo mantenuto una calma olimpica fino ad oggi, non abbiamo alzato i toni e sfido il sindaco a trovare un solo atto dell’opposizione in cui possa emergere questo sospetto. Ma è chiaro, non possiamo passare per fessi, no, quello no. Continueremo in questa azione, ce lo chiedono i cittadini. Il nostro impegno è per evitare “l’andando fallendo … “ del nostro comune. Il problema nasce con il sequestro del depuratore, lo ha ammesso lo stesso sindaco a Striscia, forse involontariamente o forse inconsciamente, e l’inconscio, si sa, a volte gioca brutti scherzi.

Interrogazione urgente

Questa mattina, insieme al consigliere Nello Tulli, siamo andati in comune a protocollare l’interrogazione urgente, firmata da entrambi, che potete leggere in fondo. Ci è sembrato doveroso chiedere ufficialmente al sindaco di conoscere l’esatta dinamica della vicenda. Lo abbiamo fatto perché chiediamo chiarezza a nome dei cittadini, confusi e spaesati da ciò che si legge nei vari avvisi pubblicati di volta in volta dall’amministrazione comunale, che non fanno altro che buttare nel caos i contribuenti onesti, preoccupati dalle chiacchiere incontrollate e dalle notizie ivi contenute che nella realtà non corrispondono a quanto la stessa amministrazione sta facendo. Chiariamo, ad oggi, 2 febbraio 2016, ore 16.00, no c’è NESSUNA DETERMINA O ATTO che proroghi i tempi di scadenza dell’atto amministrativo, né pensiamo noi possa essere fatto. L’unico atto vero che l’amministrazione ha a sua portata è l’annullamento di tutto il procedimento, così come abbiamo chiesto dal primo minuto e così come è stato già fatto in altri comuni, non ultimo il comune di Barcellona Pozzo di Gotto (guardate la foto!). Non ci sono altre uscite. L’amministrazione ha creato questo disagio ed è obbligata a porvi rimedio, riservandosi la possibilità di chiedere i danni ai responsabili, così come pretendono i cittadini ONESTI di Labico.

Al Sindaco di Labico, con richiesta di risposta urgente e contestuale iscrizione del punto all’odg del prossimo Consiglio Comunale utile (Statuto Comunale, art. 32, commi 1 e 2)

I sottoscritti consiglieri interrogano il sindaco, premesso che:

  • la vicenda delle cartelle tributarie ha messo in subbuglio l’intera popolazione, in quanto sembra che tutti siano destinatari di tali cartelle, d’altronde il numero esorbitante emerso e dichiarato di 9583 lascia presagire questa preoccupazione;
  • i cittadini, come da indicazioni fornite, chiamano il numero indicato nelle cartelle stesse, corrispondente a un call center della società, per fissare l’appuntamento frontale come è previsto in questi casi;
  • da qualche giorno a questa parte, gli operatori addetti a fissare l’appuntamento indicano come prima data utile, i primi giorni di aprile, abbondantemente oltre il termine dei 60 (sessanta) previsti dalla notifica;
  • in molti casi, alla richiesta di fissare l’appuntamento de visu l’operatore risponde che, per il Comune di Labico, si può procedere soltanto ad un appuntamento telefonico per il mese di aprile, in quanto l’alto numero di chiamate e di utenti interessati sta facendo slittare le date utili in quel periodo;
  • in molti casi, l’appuntamento telefonico non permette di sviluppare un contraddittorio fondato sulla visione dei documenti, compromettendo il diritto alla difesa, diritto che deve essere garantito a tutti, soprattutto se le cartelle in questione sono viziate da errori o inesattezze;

Si chiede di sapere

  • Se l’amministrazione sia a conoscenza di tali problematiche;
  • Cosa intende fare per garantire ai cittadini la possibilità di avere un riscontro di persona con gli operatori della società per chiarire la propria posizione;
  • Chi ha impartito tali disposizioni alla società;
  • Se non trova lesivo dei diritti dei contribuenti un siffatto modo di procedere alla verifica degli accertamenti sbagliati;
  • Se non sia il caso di procedere con un atto formale di annullamento in autotutela di tutte le cartelle inviate e procedere d’ufficio alla correzione, senza esasperare oltre i cittadini;
  • Se non si corre il rischio che i cittadini possano addire azioni legali contro la pubblica amministrazione venendo meno la possibilità della difesa dovuta per legge, contribuendo, tra l’altro, a compromettere il corretto rapporto contribuente/comune.
  • Se non sia il caso di obbligare la società che ha in appalto la riscossione di aumentare il numero degli operatori del front office;
  • Se non sia il caso di risalire ai responsabili di questi procedimenti inesatti e procedere con le sanzioni del caso;

Labico 2 febbraio 2016

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