Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

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L’umiliazione degli onesti

Questo che leggerete è il volantino che come opposizioni volevamo diffondere domenica in piazza e che il sindaco ha ben pensato di negarci. Avremmo potuto farlo ugualmente, non avendo bisogno di nessuna autorizzazione per volantinare un documento politico dei gruppi, ma noi rispettiamo le regole e l’educazione politica, cosa che non si può dire di questa maggioranza e di questo gruppo che pubblica ingiurie anonime impunemente firmate Rinnovare per Labico. Noi alle ingiurie, alle calunnie e alle diffamazioni rispondiamo con la politica. Alla paura dei miserabili, rispondiamo con il coraggio della legalità. Cambiare e Vivere Labico e Legalità e Trasparenza hanno condotto una battaglia alla luce del sole senza alzare i toni né ingiuriare chicchessia, pur avendone tutte le ragioni. Evidentemente chi sta dall’altra parte e condivide l’azione di questa maggioranza si sente il terreno franare sotto i piedi e prova a contrattaccare cercando di condurci nel loro terreno fatto di calunnia e di razzismo. Ci saremo aspettati una presa di distanza dal sindaco, dalla giunta e dalla maggioranza dal volantino diffamante, ma l’educazione politica non è nel loro dna. A loro piace così, gli piace sguazzare nell’ingiuria e nella arroganza. Meglio così, delle loro scuse non sappiamo che farcene, non essendo sincere ci darebbero anche fastidio. Noi andremo avanti nella nostra azione sempre più forte e sempre più incisiva. Sveglia labicani, la primavera di liberazione è prossima!

Cambiare e Vivere Labico – Legalità e Trasparenza

Ne abbiamo sentite di cotte e di crude, in questi giorni di panico da bolletta verde, non ultimo che, “il sindaco è stato costretto”. Battuta da commedia pura! Scaricare le responsabilità sugli altri senza assumersene le proprie non paga più, i cittadini hanno capito benissimo cosa è successo, chi è nel giusto e chi è nel torto; chi ha cercato di difendere i cittadini e chi li ha additati. Per contrastare le menzogne e far emergere la verità non c’è che un metodo: affrontare per punti la questione.

Lotta politica e non personale. Galli accusa le opposizioni di aver agito per motivi personali ed elettorali: niente di più falso. In tutti i comuni del mondo, il sindaco è a capo dell’amministrazione e le opposizioni chiamano in causa chi comanda non chi esegue. Fare opposizione non significa prendersela con la persona, ma con il ruolo. Muovere obiezioni al modo di fare politica rientra nel gioco democratico della contrapposizione di vedute. Non è mai un fatto personale ma politico. La verità è che Galli, come sua abitudine, avrebbe voluto una opposizione sottomessa alla sua volontà: impossibile per chi come noi ha una visione diametralmente opposta alla sua. Voler far passare a tutti i costi che le opposizioni ce l’abbiano con Galli non corrisponde al vero, significa molto più semplicemente che l’agire di Galli è contraria al buon senso e agli interessi dei cittadini. Chi la mette sul personale, come ha fatto Galli, è mancante di argomenti e non sa come contrapporsi alle giuste obiezioni dell’opposizione. Lui vorrebbe convertire la lotta politica a un fatto personale, gioco che non fa per noi, perché dal nostro punto di vista sono le soluzioni ad essere diverse. Sono stati il sindaco e la sua giunta ad aver scelto di alzare i toni, al solo scopo di distogliere l’attenzione dal problema vero, facendosi passare per vittime e non per carnefici. Hanno individuato nelle opposizioni i nemici, minacciando, inoltre, di denuncia i cittadini che sui social manifestavano, legittimamente, la loro indignazione. A un primo timido tentativo di chiedere scusa e riconoscere alle opposizioni il contributo alla risoluzione del problema, è seguita la grande ira: Galli e la sua giunta sono partiti al contrattacco con le solite argomentazioni e le solite minacce, fino ad arrivare alla intimidazione velata, cioè, informare che l’amministrazione aveva i dati dei firmatari della petizione e i corrispondenti possibili evasori! Ha provato a giocare sporco, ma non c’è riuscito perché l’indignazione è stata unanime: tutto il paese contro, non una parte. Questo avrebbe dovuto indurlo alla riflessione e alla moderazione, doti che il sindaco di Labico ha mostrato di non possedere, mostrando una rabbia fuori dal comune.

Ruolo delle opposizioni. Come opposizioni abbiamo dimostrato senso delle istituzioni e realismo davanti la gravità della situazione che si è venuta a creare. Gli animi si sono esacerbati quando il sindaco ha accusato le opposizioni di agire per motivi personali ed elettorali. Sostenere tale posizioni, come ha fatto Galli e la sua giunta, è contro il buonsenso, sminuisce le capacità intellettive dei cittadini di cogliere il senso delle proporzioni. Ricordiamo per l’ennesima volta: noi abbiamo fatto la nostra parte, siamo stati propositivi, abbiamo alzato la voce contro la società, ma quando ci siamo trovati davanti a un muro l’atteggiamento è cambiato. Essere accusati ingiustamente non aiuta a rasserenare gli animi. Davanti a un problema così rilevante cosa fa un buon sindaco? Cerca la soluzione migliore e possibilmente anche l’aiuto di tutti, opposizioni comprese, non si blinda nelle proprie convinzioni: così ci si schianta contro un muro; cosa puntualmente avvenuta. Ad esempio, aver prorogato i tempi per le verifiche al 30 giugno, non smuove di un millimetro la validità dei sessanta giorni previsti per muovere ricorso. Il risultato, invece, sarebbe stato centrato con l’annullamento del procedimento, così come abbiamo consigliato noi e come è sembrato per un attimo volesse fare anche lui dopo esserci confrontati. Poi ha cambiato idea e sono stati pubblicati una serie di avvisi che hanno generato ulteriore confusione in un momento in cui ci sarebbe voluta chiarezza e indurre alla calma i cittadini. Noi abbiamo suggerito la soluzione, l’unica possibile, che tutelava sia i cittadini, su cui grava il peso maggiore, sia l’amministrazione, costringendo la società a rimediare alla grande mole di errori riscontrati (lo stiamo vedendo in questi giorni con la quasi totalità di accertamenti ICI/IMU annullate e TARSU/TARI annullate o rettificate), evitando l’umiliazione di perdere giornate di lavoro per presentarsi presso uno sportello che dovrebbe avere chiara la situazione. Cosa altro avremmo dovuto fare? Stare zitti? Aspettare alla finestra che il sistema crollasse? Gioire delle disgrazie dei cittadini? Niente di tutto questo, abbiamo scelto di farci carico delle preoccupazioni dei cittadini, abbiamo deciso di stare dalla parte di chi ha sempre pagato, non da quella degli evasori, informando correttamente e con sollecitudine sulla prassi da seguire.

Lotta all’evasione. Tutti si sono chiesto il motivo per cui il sindaco e la sua giunta decidono di affidarsi a una società di riscossione per recuperare “l’evasione” ma pochi coloro che hanno trovato la risposta corretta. Facendo passare la loro velina informativa, hanno fatto credere che l’operazione è giusta e che i furbi vanno colpiti. Come questione di principio non fa una grinza, è giusto, giustissimo scovare l’evasione e punire i furbi. E’ il principio più importante dell’equità: chi deve è giusto che paghi. Ma a Labico sarà andata veramente così? NO, non è andata così. Per due motivi. E ve lo spieghiamo noi. Primo Il sindaco Alfredo Galli, Giorgio Scaccia, Nadia Ricci, Luciano Galli, Andrea Giordani, stanno lì da svariati lustri, sempre con incarichi determinanti: Alfredo Galli da non meno di 35, sempre con incarichi di potere, vicesindaco, sindaco, vicesindaco, sindaco; Scaccia da sindaco, assessore al bilancio, vicesindaco con delega al bilancio; Ricci da assessore; Luciano Galli da capogruppo; Andrea Giordani, vicesindaco, sindaco, trombato e oggi consigliere semplice e degradato. Non sembra ci sia stato grande ricambio, quindi se c’è evasione oggi loro ne sono i responsabili politici, avendo governato ininterrottamente questo paese da quando contava meno di 2000 anime ad oggi che ne conta 6500 quasi! Ci si chiede, perché non hanno applicato la stessa determinazione a scovare l’evasione dalla prima elezione? Per TARSU E TARI, perché non hanno effettuato le verifiche delle metrature a tempo debito, quando, ad esempio, venivano concessi permessi a costruire come pioggia in autunno? Perché non hanno controllato quelle stesse case che a distanza di decenni sono prive di abitabilità ed il comune non è stato in grado di prendere in carico le opere di urbanizzazione in molti casi, addirittura, mai portate a termine? Si può concludere, senza possibilità di smentita, che gli omessi controlli hanno pregiudicato la lotta vera all’evasione. Questo il primo motivo. Il secondo motivo si chiama DEPURATORE. Questa è la verità nascosta e minimizzata, se non quasi rimossa, quella che fa male e che loro sono determinati a nascondere fino in fondo. Non siamo noi a dirlo ma gli atti che accompagnano il piano di rientro del debito, dove si dichiara che l’amministrazione metterà in atto strumenti per la lotta all’evasione. Ma perché nasconderlo e non dichiararlo palesemente? Semplice, perché per anni hanno sostenuto che i costi non sarebbero pesati sui cittadini. Oggi che il barile è stato raschiato viene fuori la verità: le responsabilità politiche di tutta la vicenda. Chi erano gli esponenti politici di rilievo all’epoca del sequestro dei depuratori, aprile 2012? Chi era sindaco? Giordani. Chi era vicesindaco con delega ai LL.PP.? Alfredo Galli. Chi aveva la delega all’ambiente? Luciano Galli? Chi era assessore al bilancio? Scaccia. Chi era assessore all’istruzione? Ricci. Chi c’è oggi in maggioranza? Loro. Chi avrebbe dovuto verificare attraverso i controlli che tutto era a norma? Chi dettava la linea politica.

Ecco, c’è poco da aggiungere, non si può sfuggire alla verità o si pensa che i cittadini siano veramente ingenui? Per salvarsi loro tirano in ballo le opposizioni e i cittadini: dalle dichiarazioni rilasciate da questi signori – sindaco, giunta e maggioranza – sembra che a favorire l’evasione siamo noi tutti quanti noi. Per chiarezza, noi dell’opposizione siamo stati e lo siamo ancora oggi per la lotta dura all’evasione, perché sottraendosi al pagamento delle imposte non si penalizza il comune, ma i cittadini che si vedono ridurre i diritti.

Probabilmente Galli, con le elezioni alle porte, si stava sfregando le mani al pensiero della manna che gli stava piovendo dal cielo, contando, presumibilmente, sulla “complicità” delle opposizioni: con tutti gli euro entrati avrebbe potuto pianificare lavoretti preelettorali su richiesta, magari l’abbassamento di qualche centesimo di punto del costo dei servizi comunali (dichiarato in più occasioni), un po’ di fumo negli occhi et voilà, il giochetto è fatto, vincitore per altri cinque anni. La rabbia dei cittadini e la ferma, dura e decisa reazione delle opposizioni gli ha reso indigesto il programmino studiato, verosimilmente, a tavolino!

I pifferai. Davanti alle responsabilità di questa maggioranza, come ha reagito il sindaco e la sua giunta? Accusando i cittadini di essere stati preda dei malvagi pifferai, che hanno costretto tutti a firmare inconsapevolmente, consegnato moduli di autotutela sbagliati, essersi prestati alle mire politiche ed elettorali delle opposizioni, alcuni identificati, addirittura, con nome e cognome! Mai dichiarazione è stata più falsa, offensiva, arrogante, fuorviante, disgustosa di questa. Trattare i cittadini come delle stupide marionette nelle mani di ambiziosi senza scrupoli offende l’onore di tutti, di chi subisce quest’onta e di chi la pronuncia. Solo chi è fuori dal tempo si permette di insultare i cittadini. Così come solo chi è fuori dalla logica va in tv a dichiarare, da sindaco, che la colpa è di altri e non la propria, tentando invano di scindere le responsabilità politiche da quelle amministrative e scaricare sull’agnello sacrificale di turno la colpa, facendo irrigidire i conduttori e creando brusio in sala. Queste sparate la dicono lunga sulla lucidità del sindaco travolto dall’ondata di cartelle pazze. Ma si sarà chiesto veramente se la colpa di tutta la vicenda è solo della società? E dov’era quando gli è stato comunicato che stavano per partire ben 9853 avvisi di accertamento? Perché non ha fermato tutto e preteso che si procedesse all’analisi e poi alle correzione degli errori, invece di umiliare gli onesti costretti a rivolgersi a professionisti pagando lauti onorari? Ricordiamo al sindaco che fu lui ad ammettere che i dati forniti potevano contenere degli errori perché gli archivi non erano aggiornati. Ecco, il sindaco tutto questo non se lo ricorda né se lo è chiesto, ha tirato dritto per la sua strada incurante di tutto e di tutti, ostinato. Eppure ci sarebbe voluto poco, bastava prendere atto degli errori e annullare gli accertamenti, così come noi abbiamo suggerito, fino a quando i responsabili, società e responsabile del procedimento, non avessero provveduto a correggere ogni cosa. Invece, siamo rimasti tutti colpiti dall’ostinazione con cui ha continuato a sostenere una situazione insostenibile, ma ancor di più ci ha colpito il gruppetto che gli sta intorno che, sostenendo a parole la lotta delle opposizioni e dei cittadini, nei fatti lo ha incoraggiato ad andare avanti. Ancora più ambigua la posizione dell’assessore Scaccia, non dimentichiamoci assessore al bilancio, da cui dipende l’ufficio che ha avvallato l’intera procedura, non una parola di distinguo, confermando ciò che pensiamo: bravo di chiacchiera meno d’azione. Pessima scelta e pessimi consiglieri!

L’arroganza. Da parte nostra c’è stata determinazione per far cambiare idea a Galli e alla giunta, ma dopo un primo approccio con il sindaco, in cui sembrava voler condividere la nostra posizione, ha cambiato registro e ha mostrato il volto dell’arroganza del potere, scagliandosi con veemenza contro le opposizioni, i cittadini, con chiunque la pensava in modo diverso dal suo, personalizzando lo scontro e alzando i toni. Insomma, ha fatto l’esatto opposto di ciò che fa una persona rimasta sola e che brancola nel buio. Non solo non ha tenuto conto della volontà popolare che gli chiedeva di annullare il provvedimento, ma ha iniziato a dare in pasto al social network comunicati senza capo né coda, redatti senza pensare alle conseguenze che avrebbero prodotto sui cittadini. Un comunicato smentiva l’altro, seminando confusione ed incertezza. All’apice dell’ira, ha ben pensato di rispondere con un atto pubblico in cui negava il Consiglio Comunale chiesto legittimamente dai consiglieri di opposizione per affrontare la discussione nel luogo deputato della politica, creando i presupposti per uno scontro ancora più duro, fino a scagliarsi con rabbia contro i cittadini rei di essere sodali dei consiglieri di opposizione. Di pochi giorni fa, addirittura la negazione della piazza chiesta dalle opposizioni per volantinare un documento in cui si provava a fare luce sulle dinamiche della vicenda. Tutto questo entrava in contrasto con l’ennesimo comunicato del suo gruppo, in cui si chiedeva a parole di abbassare i toni, ma in realtà aizzava i cittadini contro le opposizioni.

Conclusioni. “Abbassare i toni” lo invochiamo noi che da questa vicenda abbiamo imparato che il sindaco di Labico è fuori tempo massimo, ha superato ogni limite ed ogni convenienza sociale. Lui e il suo gruppo si sono chiusi nelle stanze del comune, ricordando quel famoso soldato giapponese, che nascosto nella foresta e fuori dal mondo, inconsapevole del fatto che la guerra fosse finita, continuava a combattere con il nemico immaginario. Ecco, oggi Galli è così, nella sua foresta con le sue residue truppe combatte una guerra che ha già perso e se ne accorgerà da qui a qualche mese, quando i cittadini oramai esasperati dalla sua presenza gli daranno il benservito a colpi di matita sulle schede elettorali. Da questa vicenda abbiamo imparato che gli unici ad essere stati colpiti sono stati i cittadini onesti, coloro che hanno sempre pagato con puntualità. I veri evasori, a causa della grande confusione che regna sovrana, rischiano di trarne ancora una volta benefici e sfuggire ai loro doveri di contribuenti. Ecco, questi sono coloro che andrebbero scovati e sanzionati pesantemente, ma il sindaco è troppo presa dalla guerra immaginaria contro le opposizioni e i cittadini per accorgersene. Il furore che lo avvolge un risultato comunque lo ha raggiunto: umiliare gli onesti e la storia di Labico, un sindaco così mancava negli annali labicani, ora c’è.

CAMBIARE E VIVERE LABICO

Lista Civica – LEGALITA’ e TRASPARENZA

Buongiorno Regione

Ecco il link per vedere la trasmissione andata in onda questa mattina, Buongiorno Regione. La signora Livolsi ha montato veramente un bel servizio.

Come sempre, appena il sindaco di Labico ha un microfono sotto mano attribuisce responsabilità agli altri. Naturalmente lui non sa nulla, mai nulla, peccato che invece sappia chi ha firmato e chi tra questi ha debiti con la P.A.

Per fortuna si sta smascherando da solo e i cittadini si stanno facendo l’idea giusta di chi ci amministra.

Cliccando in basso è possibile collegarsi al sito della Rai e vedere la trasmissione di questa mattina.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ff2a6083-e1d6-4b3f-9a6a-830f185e09e6.html

Ho finito le parole

Ieri abbiamo protocollato le 1506 firme raccolte in piazza a sostegno della richiesta di annullamento del procedimento e per la convocazione del consiglio comunale. Oggi il sindaco – dando l’impressione di interessarsi solo a quello che fa l’opposizione anziché lavorare per la collettività, come dovrebbe in un momento così delicato – ha già risposto. Conoscendo il mio essere sanguigno, più di qualcuno si aspetterebbe da me una risposta altrettanto irreale, possibilmente offensiva e pregna di improperi motivati a supporto delle ragioni dei cittadini e dell’opposizione. Invece, mi limito a mettere online sia la lettera di accompagno dei due consiglieri di opposizione (io e Nello), sia la risposta esagerata e dispregiante (termine arcaico, come la durata della sua permanenza in comune!!) del firmatario della missiva, disprezzo nei confronti di chi a ragione reclama equità e giustizia, non disagi e spese aggiuntive. Noterete il tono da perfetto leguleio dell’estensore della missiva di risposta a firma del sindaco, che in un sol colpo fa carta straccia di ogni diritto, decidendo lui il come e il quando, il perché e il percome, il giusto e l’ingiusto di quanto si è messo in campo fino ad ora. Non una norma o un articolo di legge citati a supporto di questa insulsa risposta.

Il sindaco, la giunta, i consiglieri di maggioranza anziché essere indotti a cercare il dialogo con i cittadini e con le opposizioni – dopo il disastro di questa surreale vicenda – si arroccano nel loro castello, mentre il popolo stremato dalle richieste esose reclama diritti e chiarezza. Tutti devono pagare le imposte in misura dei loro averi, tutti devono essere perseguiti se evadono, ma da qui a seminare il terrore ce ne vuole!

Mi fermo qui, il resto tocca ai cittadini. Come opposizioni abbiamo messo in campo il meglio di noi stessi, mai come in questa vicenda le opposizioni hanno saputo essere di supporto ai cittadini, infondendo chiarezza e avvalendosi di professionisti in modo da dare il sostegno giusto a tutti. Combattere contro un gruppo così chiuso e ostinato nei loro errori è difficile per tutti. Non si può discutere con chi all’indicazione della luna guarda al dito e non la luna. Loro sono così. Siate voi giudici e corte, ci rimettiamo alla vostra sentenza. Di certo, però, noi non ci arrenderemo così facilmente. Avevo già avuto modo di scriverlo, lo ripeto perché repetita iuvant: “à la guerre comme à la guerre”.

 

Al Sindaco Comune di Labico

Alfredo Galli

e p/c

Segretaria Comune di Labico

Dott.ssa Paola Nicoletti

Oggetto:         Consegna firme petizione popolare per richiesta annullamento in autotutela del procedimento riscossione tributi e richiesta Consiglio Comunale Straordinario

Egregio signor sindaco,

a seguito della petizione popolare, come largamente annunciato, stiamo a consegnarLe 1506 firme di cittadini che, in supporto all’azione dei due consiglieri di opposizioni, chiedono l’annullamento dei 9583 “avvisi di accertamento e/o “avvisi di accertamento in rettifica e/o di ufficio” notificati e in via di notificazione ai contribuenti in materia di ICI; IMU; TARI; TARSU e TASI per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 e per la convocazione del Consiglio Comunale straordinario.

Le avevamo già rappresentato tale richiesta, in quanto crediamo che sia l’unico strumento che l’amministrazione ha di addivenire a una soluzione equilibrata e nel rispetto della legge. Questo atto ridarebbe tranquillità a tutti i cittadini che si sono visti recapitare tali cartelle pur avendo pagato puntualmente. Ciò non significa non sanzionare gli evasori, anzi, permetterebbe alla pubblica amministrazione di stanarli con maggiore puntualità, inoltre, sarebbero gli unici destinatari delle sanzioni previste dall’accertamento.

Questo gesto “riparatore” non è tardivo, ma una presa d’atto della molteplicità di errori causati da incroci non sempre corretti. Inoltre, confermerebbe con forza il mancato rispetto dell’articolo 7 del capitolato di appalto, da parte della società, là dove si sostiene che propedeutico all’invio degli accertamenti c’era la necessità di creare una banca dati efficiente e puntuale.

Noi come opposizione ci impegniamo a fare la nostra parte nell’interesse dei cittadini, perché coscienti della necessità di ridare fiducia a chi si è visto colpito da un atto di accertamento ingiusto e costoso. Doversi rivolgere a professionisti del settore per provare la propria “innocenza”, quando gli uffici della pubblica amministrazione hanno tutti gli atti che in teoria scagionano i cittadini virtuosi, è una forzatura impositiva che va oltre la legge.

Pertanto, chiediamo ancora una volta l’annullamento del procedimento e la convocazione di un consiglio comunale straordinario, come già richiesto, per rispondere all’invito di chiarezza che viene dai cittadini.

La salutiamo cordialmente e restiamo a disposizione per ogni ulteriore precisazione.

Labico, 9 febbraio 2016

I consiglieri

Maurizio Spezzano ______________________________

Nello Tulli _____________________________________

 

Allegati:

Fogli firma dei cittadini sottoscritti all’atto della petizione per un totale di 1506 firme

Buongiorno regione

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: Mi ha contattato la signora Livolsi, della redazione di Buongiorno Regione, informandomi che domattina, 11 febbraio, alle ore 7,30, andrà in onda su Rai Tre il servizio sulle “cartelle pazze”, o come dico io “stupide”. Per cui, facciamo girare la notizia e condividiamo sui nostri profili il post in modo che tutti possano vedere il servizio.

Intanto, informo che ieri, insieme a Nello, ci siamo recati in comune e abbiamo protocollato le 1506 firme raccolte in piazza, non 1300 come ha dichiarato il sindaco in tv. Abbiamo chiesto del sindaco, reduce dalla non bella figura in televisione, ma ci è stato comunicato che non era in sede, per cui le abbiamo lasciate al protocollo. Ci sarebbe piaciuto consegnarle nelle sue mani per misurare la gravezza della situazione che si è venuta a creare. Avremo modo di dimostrarglielo in altre sedi. Nel pomeriggio pubblicheremo il testo che ha accompagnato la consegna delle firme.

Per ora grazie e avanti tutta.

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