Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

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Bretella CISTERNA – VALMONTONE, vogliamo parlarne?

140222 no bretellaE’ un’opera veramente importante e strategica per il territorio come alcuni sostengono?

E’ necessario realizzare un’opera dai costi esorbitanti soprattutto in un periodo di crisi come l’attuale?

Quali conseguenze determina sul territorio e sulla qualità della vita?

Ci sono possibilità alternative o è indispensabile procedere con un’ulteriore colata di cemento?

Queste e altre saranno le domande a cui risponderanno i nostri interlocutori. Come lista civica e forza politica a servizio dei cittadini, intendiamo informare su quanto sta succedendo, in silenzio, in merito alla realizzazione della bretella Cisterna – Valmontone, opera che sventrerà parte del nostro territorio trasformando radicalmente l’unico polmone verde di Labico.

Metteremo a confronto tesi diverse. Proveremo a dire la nostra su quest’opera controversa e sulle ricadute che avrà sul territorio labicano e su tutti gli altri interessati dall’attraversamento di questa arteria. Abbiamo invitato i vari comitati e i portavoce che illustreranno dettagliatamente i costi e le conseguenze sulla qualità della vita.
Vi aspettiamo e chiediamo a tutti di fare opera di controinformazione, condividendo sulle bacheche l’evento e invitando tutti alla partecipazione. E’ previsto un banchetto con materiale informativo.
Si vince se si è uniti, si perde quando prevalgono gli egoismi.

Lista Civica – LEGALITA’ e TRASPARENZA, Labico

Albergo diffuso: possibilità o fregatura?

albergo-diffusoSabato scorso si è tenuta un’iniziativa pubblica per illustrare ai cittadini il progetto per organizzare una ricettività turistica nella nostra cittadina. L’idea, di per sé, potrebbe anche essere valida. Bisogna solo cercare di capire in cosa consiste e come si intende attuare. Siamo andati ad ascoltare e queste sono le nostre considerazioni.

A quanto pare un’azienda privata – la Terravision – sta cercando di realizzare una rete di turismo low cost in tutto il territorio nazionale, coinvolgendo 100 città. Per promuovere il proprio progetto sta contattando le amministrazioni locali, alle quali propone un protocollo d’intesa per inserirle nell’elenco delle 100 città fortunate. Su internet non c’è molto e nel sito di Terravision ancora non si parla del progetto. Per capirci qualcosa dobbiamo fare riferimento alle spiegazioni date dai referenti della società e da Alfredo Galli, che, in qualità di sindaco, ha accolto con sospetto entusiasmo il progetto. Tra i promoter va segnalata la presenza di Angelo Miele, già sindaco di Valmontone, già consigliere regionale della maggioranza Polverini-Fiorito, che rimarrà nella storia per l’oculata gestione delle risorse pubbliche. Miele ha fatto un discorso che abbiamo faticato a capire, ma è un nostro limite. Miele da un lato ha affermato di avere un ruolo tecnico e non politico e di essere stato incaricato di selezionare i 100 comuni più adatti per questo straordinario progetto. Dall’altro ha affermato, senza alcun imbarazzo, che la scelta di Labico era motivata dall’amicizia che lo lega ai nostri amministratori. Per fortuna, sempre a detta di Miele, Labico avrebbe proprio le caratteristiche adatte: un treno che ti porta a Roma in mezz’ora (e si capisce che lui non lo prende), un’antica tradizione di produzione agricola da valorizzare (ma fino ad ora a Labico la valorizzazione del territorio significava coprirlo di cemento), la necessaria riscoperta di prodotti locali, come il pisello labicano (del quale si sono ormai perse le tracce). Ovviamente la realizzazione del progetto porterà a Labico straordinari benefici, impulso all’economia locale, occupazione, fondi regionali e altre piacevolezze.

La sensazione era un po’ quella di quando l’imbonitore di turno illustra le prodigiose qualità del servizio di pentole nelle tv locali. In teoria sembra tutto bello e rassicurante, ma, sotto sotto, ti chiedi se c’è qualche fregatura. Noi qualche dubbio ce l’abbiamo e proviamo a mettere in fila le – poche – cose che sono emerse fino ad ora:

  1. Un soggetto privato si rivolge ad un soggetto pubblico per avere un aiuto nella realizzazione di un progetto con mere finalità di lucro. Il soggetto pubblico (che è il nostro comune) mette subito a disposizione i locali (pubblici) per la presentazione, la stampa e l’affissione dei manifesti (con soldi pubblici) e la collaborazione dell’amministrazione (pubblica, salvo prova contraria).
  2. Tra i due soggetti (pubblico e privato) verrà stipulato un protocollo d’intesa, del quale si ignorano i contenuti. L’unica cosa che si sa è che il protocollo comporta un onere per il soggetto pubblico di 12mila euro (soldi pubblici, a carico dei cittadini labicani).
  3. Il progetto consiste nella stipula di contratti di locazione di appartamenti situati nel centro urbano di Labico per un totale di 200 posti letto ad un prezzo di circa la metà del valore di mercato: si è parlato di 1800 euro annui per un appartamento di quattro posti (al netto delle tasse un ben magro profitto).
  4. I vantaggi per l’amministrazione (e per il paese) sono tutt’altro che certi e alcuni di quelli descritti lasciano perplessi. Secondo Miele, ad esempio, la Regione Lazio avrebbe una maggiore propensione a finanziare i progetti e le iniziative dei comuni che aderiscono a questa proposta. Se fosse vero, sarebbe preoccupante. Zingaretti sa che il nome della Regione viene speso con questa disinvoltura?
  5. Ci sono dei costi aggiuntivi dell’operazione, come i corsi di aggiornamento del personale del comune e maggiori oneri per i servizi, che saranno, presumibilmente a carico dell’amministrazione pubblica.
  6. Nella scorsa consiliatura avevamo chiesto all’amministrazione comunale di fare il censimento degli immobili inutilizzati, ma, ovviamente, si sono guardati bene dal farlo. Prima di dare il via ad un’operazione del genere sarebbe quantomeno doveroso uno studio sullo stato del patrimonio immobiliare all’interno del territorio comunale, in modo da far prevalere l’interesse della collettività. L’assenza di informazione potrebbe avvantaggiare i professionisti del settore immobiliare rispetto ai semplici cittadini. Ma a Labico sarebbe la prima volta che questo accade.
  7. Sul sito del comune di Labico non c’è alcuna traccia di atti relativi al progetto. Non una delibera, non una determina, nulla di nulla.

In ogni caso dobbiamo formulare i nostri sinceri complimenti a chi ha avuto l’idea. Di solito per avviare un progetto di questo tipo sono necessari discreti capitali iniziali e bisogna ricorrere a prestiti e conseguente esposizione debitoria con le banche. Invece, senza alcuna fatica, gli operatori turistici si ritroveranno con 1,2 milioni di euro a fondo perduto (12mila euro per 100 comuni) da utilizzare per anticipare le prime spese in attesa dell’arrivo dei turisti low cost. E se dovesse saltare tutto, cosa ne sarà di quei soldi? Probabilmente faranno la fine dei soldi che i prodighi (con i soldi nostri) amministratori labicani avevano generosamente elargito per un progetto naufragato miseramente, come l’area di sviluppo industriale a Colle Spina. In quel caso i soldi buttati erano 20mila euro. Se adesso ne buttiamo 12mila ne risparmiamo 8mila. Stiamo decisamente migliorando.

Tullio Berlenghi e Maurizio Spezzano

Presideio davanti la Antonelli Dolciaria

http://www.youreporter.it/video_Labico_Presidio_alla_Antonelli_Dolciaria

Questo è il link per vedere il video che abbiamo girato ieri davanti alla Antonelli Dociaria di Labico in solidarietà dei lavoratori che rivendicano lavoro e diritti. Crediamo che non possiamo essere indifferenti davanti a queste ingiustizie. Una forza come la nostra che somma il diritto alla trasparenza e alla legalità deve obbligatoriamente stare da questa parte, dalla parte di chi lavoro e rivendica lavoro, diritto sancito dalla nostra Costituzione.

Massima solidarietà ad Antonio e Alessandro discriminati e umiliati. Saremo presenti anche nei prossimi appuntamenti e invitiamo i cittadini ad essere presenti e far sentire la propria voce.

Maurizio Spezzano

Come votare RIVOLUZIONE CIVILE

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Questa è la scheda elettorale. Da qui possiamo iniziare la vera RIVOLUZIONE CIVILE. Un voto alla nostra lista è una picconata a questo sistema marcio che ha ridotto i diritti dei cittadini a partire dal lavoro. C’è bisogno di una classe politica che non si accontenti del poco ma che miri in alto, alla gestione del governo e rimetta al centro i bisogni.

RIVOLUZIONE CIVILE è una forza credibile e tenace, che non cede ai ricatti e che ha il coraggio e l’orgoglio di essere diversa dalle altre forze politiche. Barriamo quindi il simbolo sia alla Camera che al Senato per mandare in Parlamento donne e uomini capici che facciamo la voce grossa e non cedano ai ricatti di potentati economici e finanziari.

Alla regione Lazio, invece si possono esprimere preferene. Per questa ragione, vi invito a barrare il simbolo di RIVOLUZIONE CIVILE e scrive SPEZZANO, un voto onesto e battagliero, contro speculatori e ruffiani che hanno rovinato la nostra regione.

AVANTI CON LA RIVOLUZIONE CIVILE.

Ai miei concittadini

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Care/i concittadine/i,

mi permetto di scrivere questa seconda lettera rinnovando l’invito a sostenermi con un voto di preferenza in queste imminenti elezioni regionali. Come sapete, sono candidato con la lista RIVOLUZIONE CIVILE e l’indicazione del mio nome ha lo scopo di valorizzare il nostro territorio e dare continuità all’azione politica che da anni affronto con impegno e caparbietà.

Negli ultimi undici anni, da quando vivo a Labico, mi sono sempre impegnato per la crescita della nostra comunità e l’ho fatto con spirito costruttivo. Sono sempre stato in prima linea nella difesa dei diritti di tutti e ci sono sempre stato quando c’era da rivendicare giustizia sociale e migliori servizi, battersi per il territorio, impedire la costruzione dell’inceneritore, reclamare una scuola moderna, combattere le ingiustizie, difendere il nostro territorio dalle speculazioni di palazzinari senza scrupoli.

Ho lavorato con passione e per tutti. Ho combattuto le prepotenze e le angherie, ho difeso il benessere collettivo. Mi sono battuto con veemenza sia in Consiglio Comunale sia nelle piazze, quando c’è stato bisogno. Di sicuro nell’impeto avrò fatto degli errori, ma sempre in buonafede.

In questa tornata elettorale sono l’unico candidato di Labico, un motivo in più per valorizzare il nostro territorio. Anche lo schieramento credo conti poco in questa occasione. Perché allora votare altri, magari di Ciampino, Palestrina, Valmontone, Marino, Roma, che chiedono i nostri voti per poi sparire e rifarsi vivi nella successiva tornata elettorale? Perché sostenere qualcuno che non ha neppure messo piede a Labico durante la campagna elettorale e quindi è difficile immaginare che potrebbe esserci una volta eletto in consiglio regionale? Perché votare candidati che fanno comodo solo a chi li sostiene non certo ai cittadini che li votano?

Io abito a Labico e vivo questo paese tutti i giorni della settimana; sono a disposizione di chi ha bisogno anche solo di un consiglio e non mi sottraggo mai alla responsabilità del mio ruolo. Per queste ragioni mi rivolgo alla mia comunità tutta: un voto sul mio nome è un voto per Labico, la sua storia e le sue esigenze. In Regione sarei in grado di mostrare la stessa determinazione che ho mostrato nel corso della mia attività di consigliere comunale. Sono un uomo libero, svincolato da condizionamenti o pressioni di parte. L’obiettivo della politica che da sempre porto avanti è il bene comune e in nome di questo ho sempre combattuto le arroganze e le prepotenze, con lealtà e coraggio. Esprimere, in questa tornata elettorale, una preferenza per la mia candidatura sarà, quindi, un’occasione importante per valorizzare fino in fondo le risorse di Labico, perché significa portare nella sede deputata, direttamente e senza intermediari, i nostri problemi e le nostre istanze, a cui dare risposte concrete.

Per queste ragioni, vi chiedo un voto di preferenza, barrando il simbolo di RIVOLUZIONE CIVILE e scrivendo nell’apposito spazio SPEZZANO, affinché io possa continuare le battaglie che interessano il nostro territorio in una sede più appropriata, la Regione Lazio.

Vi ricordo che per la Regione è possibile anche il voto disgiunto.

Vi ringrazio di cuore e spero di poterci incontrare presto per continuare insieme la battaglia per rendere migliore il nostro presente, garantendo un futuro ai nostri figli.

Un caro saluto

Labico, 19 febbraio 2013

Maurizio Spezzano

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