Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

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La vittoria dell’onestà

Chi la dura la vince. Così recita un adagio popolare molto efficace. Siamo stati pazienti e abbiamo fatto i passi necessari. Abbiamo denunciato le irregolarità dell’appalto della scuola media e il giudice ci ha dato ragione. Ci siamo costituiti parte civile, perché né l’amministrazione di allora (Giordani) né quella di oggi (Galli) hanno fatto nulla per tutelare i cittadini e i nostri diritti. Lo abbiamo fatto noi e avevamo ragione. Questo dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che la buona politica c’è ed è viva, fa la sua parte e sta con il popolo. Grazie a chi ha creduto in noi e continua a manifestarci fiducia e consenso.

Di seguito troverete delle dichiarazioni che abbiamo rilasciato agli organi di stampa e il video, in una sorta di intervista doppia, in cui spieghiamo esattamente ciò che è successo. Questa è veramente la vittoria dell’onesta sulla faciloneria, le furbate e il disprezzo dei cittadini. Grazie.

Legalità e trasparenza vince la battaglia sull’appalto sospetto. Per il tribunale di Velletri l’affidamento dei lavori della scuola media è stato ottenuto grazie alla commissione di un reato.

E’ con una comprensibile soddisfazione che Tullio Berlenghi e Maurizio Spezzano commentano l’epilogo di una lunga vicenda iniziata ben 7 anni fa e che li ha visti combattere una battaglia solitaria alla ricerca della verità. “Finalmente il tribunale di Velletri ha riconosciuto quello che noi sostenevamo da tempo, ossia che i lavori per la scuola media siano stati affidati con una procedura viziata da alcune gravissime irregolarità. Purtroppo nessuno, a cominciare dal sindaco, all’epoca ci aveva ascoltati ed è stata necessaria una lunga lotta giudiziaria per ottenere finalmente il riconoscimento delle nostre ragioni”.

Tullio Berlenghi ripercorre la vicenda dall’inizio: “Il 6 novembre 2009 io e Maurizio Spezzano, dopo aver letto su un giornale locale la notizia dell’affidamento dei lavori per la ristrutturazione della scuola media, ci siamo recati al Comune per avere informazioni sull’appalto e abbiamo subito capito che c’era qualcosa di strano: la scelta del tipo di procedura, alcune irregolarità riscontrate nella pubblicazione del bando, l’assenza – all’epoca – di un elenco dei fornitori, le modalità e la curiosa sostanziale simultaneità di consegna delle buste, alterazioni nella compilazione dell’albo pretorio, l’evidente somiglianza della grafia di chi aveva compilato le domande (come confermato dalla perizia disposta dal tribunale). Insomma c’erano ragioni a sufficienza per far nascere non poche perplessità sull’ineccepibile regolarità dell’iter. Abbiamo immediatamente segnalato la questione sia al responsabile del procedimento sia al sindaco, al quale abbiamo chiesto di verificare la correttezza della procedura. Ovviamente non abbiamo avuto risposta e ci è stato fatto capire che non avevano alcuna intenzione di fare alcun tipo di verifica: l’iter sarebbe proseguito senza indugio. Io ho provato ad assistere all’apertura delle buste, ma, guarda caso, il responsabile del procedimento ha deciso di rinviare la stessa. Alla fine la procedura si è conclusa. Di cinque ditte partecipanti, due non avevano presentato la domanda,  due avevano la documentazione incompleta e l’aggiudicataria ha potuto ottenere l’appalto con un ribasso irrisorio: 4,78%, a fronte di una media di oltre il 20% delle gare ‘regolari’.

Abbiamo usato tutti gli strumenti per chiedere all’amministrazione di effettuare dei controlli, ma non c’è stato verso. Abbiamo fatto notare che l’irregolarità della procedura, oltre ad essere inaccettabile sotto il profilo amministrativo, comporta un danno per la collettività (nel caso in questione intorno ai centomila euro). Di fronte all’assordante silenzio di Giordani e Galli non abbiamo avuto altra scelta che rivolgerci alla magistratura. A seguito della nostra segnalazione sono partite le indagini e si è avviato un processo. Neanche questo è servito a smuovere i nostri amministratori. Pur essendo, infatti, il comune parte lesa, si sono guardati bene dal costituirsi parte civile. L’abbiamo dovuto fare noi, quando, chiamati a testimoniare in udienza, siamo venuti a conoscenza del processo in corso, durante il quale si è scoperto addirittura che una delle ditte “partecipanti” non aveva mai compilato il modulo (ma che, in caso di partecipazione, avrebbe offerto un ribasso del 20/25 per cento). Sarebbe bastata una telefonata per scoprirlo e nessuno al comune di Labico aveva ritenuto di farlo. Sciatteria o cosa?”

Conclude Maurizio Spezzano: “Il Tribunale di Velletri ci ha dato pienamente ragione. Con la sentenza del 7 ottobre scorso, il Giudice monocratico ha confermato che l’appalto per i lavori di ristrutturazione della scuola media è stato viziato dalla commissione di un reato molto grave, turbativa d’asta. E’ gravissimo che si speculi sull’intervento ad un edificio che ospita i nostri figli. Ed è ancora più grave l’assoluta indifferenza con cui il sindaco e il vicesindaco di allora hanno gestito la vicenda. Tra l’altro stiamo parlando dello stesso edificio del quale denunciamo da tempo l’inadeguatezza strutturale in caso di eventi sismici. Al di là delle responsabilità penali accertate, ci sono delle responsabilità politiche e amministrative di gran lunga più preoccupanti. Forse è davvero il caso che Labico decida di voltare pagina”.

Questo è il link per il video:

http://www.ibarbari.it/video/labico-la-sentenza-sullappalto-sospetto-cera-reato/

Intervento in Consiglio Comunale 6 agosto 2013

A conferma di ciò che ho scritto ieri, pubblico il mio intervento audio in occasione del Consiglio Comunale del 6 agosto.

Credo che sia utile per dimostrare due cose: la prima, il resoconto è fedele alle dichiarazioni fatte in Consiglio Comunale; la seconda, il punto portato alla deliberazione del Consiglio, controverso e contrastato, è lo spartiacque del diverso modo di fare politica. Da una parte la maggioranza che, incurante dei possibili punti di criticità mossi dall’opposizione all’atto, un po’ per tigna, un po’ per motivi sconosciuti ai più, prosegue per la sua strada; dall’altra l’opposizione che puntualmente mette in risalto la debolezza della maggioranza e non indietreggia nell’opera di demolizione delle fragili ragioni messe in campo dalla maggioranza per approvarlo.

In questo quadro emerge la pochezza degli altri consiglieri, la cui presenza è funzionale a reggere il gioco di chi decide. Non un intervento, né di sostegno né di critica. Il nulla, l’assoluto nulla, anzi, ogni tentativo di dire qualcosa si trasforma poi in un bumerang. Si ha la sensazione che per loro sia una fatica inutile stare in Consiglio Comunale, fare la parte dei figuranti non è bellissimo, soprattutto se non incidono in nessun modo sulle decisioni che l’altro prende.

Il primo audio/video è l’intervento integrale in fase di discussione, in cui ho messo in evidenza gli elementi di criticità, provando a smontare il dispositivo deliberativo. Al minuto 21.45 inizia invece la dichiarazione di voto.

Il secondo audio/video è la versione integrale dell’intero consiglio comunale del 6 agosto.

Se ne avete voglia potete ascoltarlo, se non altro per sapere come vanno le cose a Labico. Non dura tantissimo, credo un’ora e quarantacinque. La seduta nel complesso è stata tranquilla anche se di tanto in tanto sono nate scaramucce che possiamo definire fisiologiche.

Maurizio Spezzano

Resoconto del consiglio comunale di lunedì 29 luglio

Una bagarre scatenata in men che non si dica e non certo per colpa dell’opposizione. Il sindaco Galli sentendosi oramai onnipotente decide di applicare la legge e i regolamenti in base agli umori personali. C’è chi, come il sottoscritto, non ha nessuna intenzione di sottostare ai diktat, soprattutto se questi contravvengono alle norme statutarie.

Intanto, è bene ricordare che, fedele alla regola della responsabilità verso gli elettori, non ci ho pensato due volte prima di abbandonare le dolci acque calabre per tornare a svolgere la mia mansione di consigliere comunale, è mio dovere morale non abbandonare la comunità davanti all’ennesima forzatura attuata dal sindaco, quella cioè di inserire in fretta e furia un punto all’ordine del giorno che nascondeva del marcio. Infatti, così è stato.

Prima dell’inizio del Consiglio Comunale, ho recapitato in ogni scranno l’oggetto dello scandalo: il nostro bollettino di informazione che il sindaco Galli, con un atto che rasenta l’intimidazione, ha imposto ai commercianti locali di non diffondere in nessun modo, vietandone la diffusione presso i locali commerciali, appellandosi a una legge del 1947 – già utilizzata contro di noi e archiviata dall’autorità giudiziaria – pena il sequestro del “corpo del reato” e multe salate.

Dopo l’appello, a norma di regolamento, art. 24, ho chiesto la parola per rappresentare una serie di problematiche, ma anche per esprimere vicinanza al vice sindaco colpito da un lutto famigliare. Il rancoroso sindaco ha cercato di impedirmi di parlare, ergendosi a giudice ed accusatore, cosa a cui non potevo sottostare. Da qui al caos la strada è stata breve! Il tutto veniva ripreso da una telecamera azionata da un signore seduto in prima fila. Sono seguiti momenti di alta tensione con il sindaco che inveiva contro me e il cameraman, facendo nascere una baruffa ancora maggiore, da cui non c’era verso di uscirne fuori. (Le immagini dell’accaduto le trovate a fondo pagina). Su richiesta del sindaco è intervenuta la polizia municipale e poi le forze dell’ordine. All’atto dell’identificazione si è scoperto che il cameraman era un deputato della Repubblica, l’on. Luca Frusone, del Movimento 5 Stelle, che ha potuto saggiare di persona l’inesistente democrazia presso il nostro consesso. Ancora una volta, quindi, e in modo del tutto arbitrario, il sindaco non ha permesso che fossero registrate i lavori consiliari, malattia atavica e cronica di chi si esalta della propria mediocrità ma ha paura che questa possa essere messa in piazza.

Dopo questo lungo parapiglia, prendo la parola e pongo al Consiglio una serie di problematiche, tra cui un ordine del giorno di censura contro il sindaco per l’atto intimidatorio contro i commercianti. Inutile dire che è stato bocciato dalla maggioranza, a favore solo io e il consigliere Tulli.

Primo punto all’ordine del giorno: approvazione verbali precedenti. Tutto calmo, tranne una piccolissima correzione prontamente fatta propria dalla segretaria comunale. Voto all’unanimità.

Secondo punto all’ordine del giorno: Approvazione bilancio previsionale 2013 Azienda Speciale Servizi Comuni (ex ASPER); approvazione bilancio pluriennale; impegni immediati. C’è del marcio in Danimarca? A Labico è probabile! Punto inserito in fretta e furia per compiacere chi ne aveva interesse, ma smascherato dalla nostra ferma opposizione in ancor meno tempo. Ho fatto valere da subito una questione pregiudiziale chiedendone il ritiro: la proposta era carente nella parte documentale. Atti così importanti che impegnano le economie del nostro comune non accompagnati da nessuna relazione tecnica, se non due foglietti scarni pieni di numeri che non dicevano nulla. In sostanza, si chiedeva di approvare l’atto perché bisognava assumere due unità lavorative – presumibilmente già confezionati, così come emergerà in seguito – per un costo complessivo di 30.000 euro e tutto questo ancor prima di votare il bilancio di previsione del nostro comune. Da una prima sommaria lettura emergeva con chiarezza l’incongruenza delle cifre. Tra costi del servizio e costi di adesione all’Azienda, erano stati stanziati circa 46.000 euro, ma dalla somma delle voci in realtà ne venivano fuori poco più di 36.000. Dov’erano gli altri 10.000 euro? A cosa servivano? Chi le aveva inserite e a quale scopo? Alle legittime domande delle opposizioni, nessuno è stato in grado di darci una risposta. Non il sindaco Galli, che aveva già votato questo bilancio in sede di assemblea dei sindaci qualche giorno prima; non il Direttore Generale dell’Azienda partecipata, presente per l’occasione, che ha parlato per un quarto d’ora senza dire nulla; non l’assessore al bilancio, giustificato per l’occasione perché non aveva potuto leggere l’atto per i noti motivi famigliari; né i consiglieri di maggioranza presenti, che si guardavano tra di loro, anzi guardavano senza vedere il nulla. Ci è voluto “l’innocente” uscita dell’assessore Scaccia a svelarne l’arcano: “Ci sono due persone che stanno lavorando gratis!!” Ciò significava che bisognava fare presto perché c’erano da pagare due persone già identificate?. Chi per la precisione? Nessuna risposta. All’indignazione delle opposizioni per la frase dell’assessore Scaccia, lo stesso di preoccupava di smentire, ritirando la dichiarazione. Ma la cosa più grave era il sospetto che si potessero aggirare le norme in materia di assunzione nella pubblica amministrazione. Quindi non un concorso ad evidenza pubblica, ma una selezione discrezionale già effettuata. Effettuata da chi? In base a quali criteri? In base a quali titoli? Domande cadute nel vuoto. L’arroganza del sindaco dei minuti iniziali del Consiglio Comunale è scemata di colpo. Noi, le opposizioni, a chiedere il ritiro e loro che provavano ad invocare una via di fuga per uscire dall’impasse. Hanno capito che facevamo sul serio e che non ci sarebbe stato altro da discutere. Tutto questo senza entrare nel merito del punto all’ordine del giorno, cosa che mi riservo di fare nella sede opportuna e a tempo debito. La nostra fermezza ha indotto il sindaco, evidentemente conscio della gravità della situazione, dalle nostre giuste argomentazione e delle conseguenze penali eventuali, a ritirare il punto. E gli altri consiglieri di maggioranza? Muti come pesci, buoni ad alzare la mano alla bisogna e pronti a fare la guardia ai giochi già decisi da altri, anzi, dall’altro, il tutto, naturalmente, guardando senza vedere il nulla.

La dura opposizione marca ancora un altro punto a favore dei cittadini e contro le cricche di potere e di palazzo. Sono in gioco i diritti dei giovani, a cui dobbiamo garantire pari opportunità di accesso nei posti di lavoro. Da parte nostra sarà sempre così, non c’è nessuna intenzione di abbassare la guardia: nostro compito è agire nel nome della Trasparenza e della Legalità.

Naturalmente, tutto questo è sfuggito al solerte giornalista presente, che ha scarabocchiato un foglio online che nessuno legge, per fortuna, scrivendo cose indecenti, ignobili e scandalose. Non una sola parola sui contenuti e sulla determinazione delle opposizioni, forse perché era distratto, intento anche lui a guardare il nulla senza vederla. Si è invece distinto nel livore personale, oramai consueto, contro le opposizioni al solo scopo di compiacere il sindaco; si è lanciato lancia in resta – senza pensare a quanto si possa essere ridicoli senza accorgersene, tanto da inventarsi di sana pianta aggressioni contro il sindaco che non ci sono mai state – in una filippica contro il giovane deputato On. Luca Frusone che stava riprendendo con la telecamera i lavori del Consiglio Comunale. Giudizi degni di imbrattacarte di bassa lega. Non sarà di certo un così immeritevole personaggio a farci retrocedere dalla nostra incessante azione di oppositori al regime galliano. Una nostra affermazione porterà all’istantanea eclissi di così indegni personaggi dalle stanze del comune e i 3.000 euro all’anno a lui immeritatamente destinati, verranno utilizzati in favore dei giovani in modo trasparente.

Terzo punto all’ordine del giorno: Nomina del Revisore dei conti. Punto tecnico, a cui c’era poco da aggiungere. La legge ha cambiato i criteri di individuazione, per cui ne abbiamo preso atto. Voto all’unanimità.

Ho approfittato di questo punto per presentare altri due ordini del giorno. Il primo, riguardava l’attraversamento ferroviario per i portatori di handicap o per coloro che hanno difficoltà motorie. Impegnava il sindaco a farsi promotore presso gli enti preposti per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’agevolazione del transito verso il binario due, direzione Roma,a cui oggi si accede attraverso l’improponibile passaggio su scala. Messo ai voti è passato all’unanimità

Il secondo, riguardava il rilancio del mercato contadino. Impegnava il sindaco a farsi promotore presso i cittadini, con un opuscolo o del materiale informativo più dettagliato, della possibilità di acquisto dei prodotti agricoli a chilometri zero e a produzione controllata. Purtroppo, premurosi come pochi, hanno contestato le velate critiche all’amministrazione, accusate dal sottoscritto di aver abbandonato il mercato dopo averlo inaugurato in pompa magna. Messo ai voti, l’ordine del giorno è stato respinto con due soli voti a favore, il mio e quello di Tulli.

Finiva così questa giornata frenetica. La maggioranza ancora una volta è uscita sconfitta malgrado il bulgaro consenso dei suoi consiglieri, soprattutto sul punto n° 2, ragione della convocazione frettolosa del Consiglio Comunale. Nessuno di essi è o sarà in grado di lasciare traccia del proprio passaggio; nessuno che trovi il coraggio di assumere una posizione diversa. Eppure sono convinto che cominciano a trapelare i mugugni, insofferenti dell’arroganza dell’unico uomo al comando, di colui che pone e dispone a piacimento delle loro “non” capacità. Il cammino è lungo, ma la fine di questa esperienza amministrativa è quasi alle porte: il bilancio si avvicina e la luce del tunnel per i cittadini onesti è sempre più prossima. Il depuratore farà il resto.

Buone vacanze a tutti.

 

PS: Ringrazio di cuore i quattro deputati del Movimento 5 Stelle che hanno presentato una interrogazione al Ministro degli Interni sulla comunicazione che il sindaco ha fatto recapitare ai commercianti, con l’intenzione di bloccare il nostro bollettino di informazione, l’Agora’. L’interrogazione è stato depositata il 24 luglio 2013 ed è consultabile sul sito della camera dei Deputati. Ancora una volta il nostro paese emerge per la contrazione dei diritti e non per il loro ampliamento.

PS2: a fondo pagina i vari link riguardanti il Consiglio Comunale di lunedì. Un abbraccio a tutti e grazie per il sostegno e la stima.

Quod erat demonstrandum

interrogazione parlamentare

130729 ordine del giorno stazione ferroviaria

130729 ordine del giorno mercato contadino

130729 ordine del giorno comunicazione del sindaco

Come votare RIVOLUZIONE CIVILE

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Questa è la scheda elettorale. Da qui possiamo iniziare la vera RIVOLUZIONE CIVILE. Un voto alla nostra lista è una picconata a questo sistema marcio che ha ridotto i diritti dei cittadini a partire dal lavoro. C’è bisogno di una classe politica che non si accontenti del poco ma che miri in alto, alla gestione del governo e rimetta al centro i bisogni.

RIVOLUZIONE CIVILE è una forza credibile e tenace, che non cede ai ricatti e che ha il coraggio e l’orgoglio di essere diversa dalle altre forze politiche. Barriamo quindi il simbolo sia alla Camera che al Senato per mandare in Parlamento donne e uomini capici che facciamo la voce grossa e non cedano ai ricatti di potentati economici e finanziari.

Alla regione Lazio, invece si possono esprimere preferene. Per questa ragione, vi invito a barrare il simbolo di RIVOLUZIONE CIVILE e scrive SPEZZANO, un voto onesto e battagliero, contro speculatori e ruffiani che hanno rovinato la nostra regione.

AVANTI CON LA RIVOLUZIONE CIVILE.

Spot elettorale in favore di Maurizio Spezzano

Bellissima iniziativa dei miei amici. Uno spot elettorale costruito in casa da insuperabili maestri. Altro che Vittorio De Sica, questo è il vero realismo. Ringrazio Tullio, Matteo, Maura e il sempreverde Stefano. La creatività al potere, altro che visi lunghi e lugubri, qui si lotta e si ride, la miglior medicina possibile.

Avanti con la RIVOLUZIONE CIVILE. Maurizio Spezzano in Regione.

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