Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

Archivio per il tag “sperperi”

Buongiorno Regione

Ecco il link per vedere la trasmissione andata in onda questa mattina, Buongiorno Regione. La signora Livolsi ha montato veramente un bel servizio.

Come sempre, appena il sindaco di Labico ha un microfono sotto mano attribuisce responsabilità agli altri. Naturalmente lui non sa nulla, mai nulla, peccato che invece sappia chi ha firmato e chi tra questi ha debiti con la P.A.

Per fortuna si sta smascherando da solo e i cittadini si stanno facendo l’idea giusta di chi ci amministra.

Cliccando in basso è possibile collegarsi al sito della Rai e vedere la trasmissione di questa mattina.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ff2a6083-e1d6-4b3f-9a6a-830f185e09e6.html

Ho finito le parole

Ieri abbiamo protocollato le 1506 firme raccolte in piazza a sostegno della richiesta di annullamento del procedimento e per la convocazione del consiglio comunale. Oggi il sindaco – dando l’impressione di interessarsi solo a quello che fa l’opposizione anziché lavorare per la collettività, come dovrebbe in un momento così delicato – ha già risposto. Conoscendo il mio essere sanguigno, più di qualcuno si aspetterebbe da me una risposta altrettanto irreale, possibilmente offensiva e pregna di improperi motivati a supporto delle ragioni dei cittadini e dell’opposizione. Invece, mi limito a mettere online sia la lettera di accompagno dei due consiglieri di opposizione (io e Nello), sia la risposta esagerata e dispregiante (termine arcaico, come la durata della sua permanenza in comune!!) del firmatario della missiva, disprezzo nei confronti di chi a ragione reclama equità e giustizia, non disagi e spese aggiuntive. Noterete il tono da perfetto leguleio dell’estensore della missiva di risposta a firma del sindaco, che in un sol colpo fa carta straccia di ogni diritto, decidendo lui il come e il quando, il perché e il percome, il giusto e l’ingiusto di quanto si è messo in campo fino ad ora. Non una norma o un articolo di legge citati a supporto di questa insulsa risposta.

Il sindaco, la giunta, i consiglieri di maggioranza anziché essere indotti a cercare il dialogo con i cittadini e con le opposizioni – dopo il disastro di questa surreale vicenda – si arroccano nel loro castello, mentre il popolo stremato dalle richieste esose reclama diritti e chiarezza. Tutti devono pagare le imposte in misura dei loro averi, tutti devono essere perseguiti se evadono, ma da qui a seminare il terrore ce ne vuole!

Mi fermo qui, il resto tocca ai cittadini. Come opposizioni abbiamo messo in campo il meglio di noi stessi, mai come in questa vicenda le opposizioni hanno saputo essere di supporto ai cittadini, infondendo chiarezza e avvalendosi di professionisti in modo da dare il sostegno giusto a tutti. Combattere contro un gruppo così chiuso e ostinato nei loro errori è difficile per tutti. Non si può discutere con chi all’indicazione della luna guarda al dito e non la luna. Loro sono così. Siate voi giudici e corte, ci rimettiamo alla vostra sentenza. Di certo, però, noi non ci arrenderemo così facilmente. Avevo già avuto modo di scriverlo, lo ripeto perché repetita iuvant: “à la guerre comme à la guerre”.

 

Al Sindaco Comune di Labico

Alfredo Galli

e p/c

Segretaria Comune di Labico

Dott.ssa Paola Nicoletti

Oggetto:         Consegna firme petizione popolare per richiesta annullamento in autotutela del procedimento riscossione tributi e richiesta Consiglio Comunale Straordinario

Egregio signor sindaco,

a seguito della petizione popolare, come largamente annunciato, stiamo a consegnarLe 1506 firme di cittadini che, in supporto all’azione dei due consiglieri di opposizioni, chiedono l’annullamento dei 9583 “avvisi di accertamento e/o “avvisi di accertamento in rettifica e/o di ufficio” notificati e in via di notificazione ai contribuenti in materia di ICI; IMU; TARI; TARSU e TASI per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 e per la convocazione del Consiglio Comunale straordinario.

Le avevamo già rappresentato tale richiesta, in quanto crediamo che sia l’unico strumento che l’amministrazione ha di addivenire a una soluzione equilibrata e nel rispetto della legge. Questo atto ridarebbe tranquillità a tutti i cittadini che si sono visti recapitare tali cartelle pur avendo pagato puntualmente. Ciò non significa non sanzionare gli evasori, anzi, permetterebbe alla pubblica amministrazione di stanarli con maggiore puntualità, inoltre, sarebbero gli unici destinatari delle sanzioni previste dall’accertamento.

Questo gesto “riparatore” non è tardivo, ma una presa d’atto della molteplicità di errori causati da incroci non sempre corretti. Inoltre, confermerebbe con forza il mancato rispetto dell’articolo 7 del capitolato di appalto, da parte della società, là dove si sostiene che propedeutico all’invio degli accertamenti c’era la necessità di creare una banca dati efficiente e puntuale.

Noi come opposizione ci impegniamo a fare la nostra parte nell’interesse dei cittadini, perché coscienti della necessità di ridare fiducia a chi si è visto colpito da un atto di accertamento ingiusto e costoso. Doversi rivolgere a professionisti del settore per provare la propria “innocenza”, quando gli uffici della pubblica amministrazione hanno tutti gli atti che in teoria scagionano i cittadini virtuosi, è una forzatura impositiva che va oltre la legge.

Pertanto, chiediamo ancora una volta l’annullamento del procedimento e la convocazione di un consiglio comunale straordinario, come già richiesto, per rispondere all’invito di chiarezza che viene dai cittadini.

La salutiamo cordialmente e restiamo a disposizione per ogni ulteriore precisazione.

Labico, 9 febbraio 2016

I consiglieri

Maurizio Spezzano ______________________________

Nello Tulli _____________________________________

 

Allegati:

Fogli firma dei cittadini sottoscritti all’atto della petizione per un totale di 1506 firme

Buongiorno regione

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: Mi ha contattato la signora Livolsi, della redazione di Buongiorno Regione, informandomi che domattina, 11 febbraio, alle ore 7,30, andrà in onda su Rai Tre il servizio sulle “cartelle pazze”, o come dico io “stupide”. Per cui, facciamo girare la notizia e condividiamo sui nostri profili il post in modo che tutti possano vedere il servizio.

Intanto, informo che ieri, insieme a Nello, ci siamo recati in comune e abbiamo protocollato le 1506 firme raccolte in piazza, non 1300 come ha dichiarato il sindaco in tv. Abbiamo chiesto del sindaco, reduce dalla non bella figura in televisione, ma ci è stato comunicato che non era in sede, per cui le abbiamo lasciate al protocollo. Ci sarebbe piaciuto consegnarle nelle sue mani per misurare la gravezza della situazione che si è venuta a creare. Avremo modo di dimostrarglielo in altre sedi. Nel pomeriggio pubblicheremo il testo che ha accompagnato la consegna delle firme.

Per ora grazie e avanti tutta.

Risposta alla risposta

Mai successo prima! Neanche il tempo di protocollare l’interrogazione, et voilà, è arrivata la risposta. Non vi nascondo la meraviglia, ma leggendola non sapevo se arrabbiarmi o riderci sopra. Di sicuro è una risposta collerica, più di pancia che di testa, infarcite anche di disprezzo verso ciò che i consiglieri di minoranza stanno facendo per i cittadini, e sottolineo, per i cittadini. Siamo stati gli unici che hanno provato a tranquillizzarli e non a fomentarli; la lotta politica si fa anche nelle piazze, e questo al sindaco Galli non piace, così come non piace ai suoi assessori, così come non piace ai suoi consiglieri. Forse il sindaco pretendeva che l’opposizione – che ha denunciato immediatamente dopo il sequestro del depuratore ciò che sarebbe avvenuto – si chinasse alla sua volontà. Non solo non è successo, ma insieme abbiamo trovato il modo di lavorare per i cittadini, abbiamo concordato ogni azione. E continueremo a farlo, seriamente e scrupolosamente, così come è stato fino ad ora, e lo sarà fino alla conclusione di questa vicenda.

Per cui mi indignano le dichiarazioni del sindaco in risposta alla nostra interrogazione, mi indignano prima di tutto come cittadino, mi indignano come tartassato, mi indignano come destinatario di cartelle errate – ferendomi nell’ onestà – mi indignano come consigliere comunale scrupoloso. Abbiamo mantenuto toni bassi, abbiamo chiesto la collaborazione degli uffici per capire qual era il corto circuito generatore di tale caos. Raccolte le informazioni, le abbiamo confrontate con quelle dei tecnici che si sono messi a disposizione per darci una mano. Da qui è nata l’unica proposta serie che si potesse mettere in campo, cioè la richiesta di annullamento del procedimento e la convocazione di un consiglio comunale straordinario. Ad oggi, continua a sfuggirci il motivo per cui il sindaco si ostina a non attuare l’annullamento in autotutela. Eppure, la casistica parla chiara: la pubblica amministrazione quando deve tutelare i cittadini, prende atto dell’accaduto, e in virtù delle norme che lo regolano, attua l’annullamento in esercizio del potere in autotutela del procedimento e prosegue ad esperire le correzioni del caso.

Questo è ciò che abbiamo chiesto di fare al sindaco di Labico. Questo è ciò che ha fatto il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto nel mese di gennaio 2016, attraverso il responsabile del procedimento. Invece, da noi, prima ha minacciato querele, poi una serie di avvisi senza capo né coda, poi le scuse e l’ammissione di colpa, poi dichiarazioni che entravano in contrasto con ciò che effettivamente succedeva negli uffici, altri avvisi che invitavano alla calma e l’accusa all’opposizione di strumentalizzare la vicenda “a fini politici ed elettorali”, mentre le case dei labicani continuavano ad essere invase da altre cartelle ancora.

Che fa l’opposizione? Invitata, partecipa alla commissione tributi con l’obiettivo di capire ciò che è successo. Invece, trovandosi davanti un muro, – e addirittura all’ingresso in sala essere definiti “consiglieri mal consigliati” – reagisce come può e affronta a muso duro la riunione, da cui emergono pochissime cose, ma il dato più importante è che i due terzi delle cartelle ICI/IMU vengono annullate perché “inesatte”, mentre le TARSU/TARI vengono rettificate in parte. Dati forniti dalla stessa società. E si scopre anche, dopo mia domanda formulata al Direttore Tecnico della società, che la stessa aveva informato gli uffici sul numero di cartelle generate dal sistema. Poi più nulla. Siamo usciti dalla riunione senza aver compreso di chi fossero le responsabilità, perché né la società, né il comune hanno ammesso di aver sbagliato, se di errore si tratta.

Da qui in poi è storia di questi giorni, prima Striscia la notizia, poi la raccolta firme (a proposito, siamo a circa 1200), la distribuzione del modulo per l’autotutela, la presentazione dell’interrogazione. E ancora una volta, il sindaco cosa fa? Infarcisce la risposta all’interrogazione scaricando su di noi la colpa, sostenendo che “l’interrogazione […] presentata sia strumentale e inopportuna, confermando […] la mancanza assoluta di collaborazione, […] che ha lasciato il posto ad una vera e propria campagna denigratoria del tutto infondata, strumentale a fini chiaramente politici ed elettorali”. Che il sindaco accusi l’opposizione, che fa il proprio lavoro, ci può stare, ma sostenere con disinvoltura che il tutto ha il sapore della strumentalizzazione elettorale mi indigna moltissimo. Possibile che non si sia accorto di nulla? Ma le voci indignate e di preoccupazione che arrivano dai cittadini, li sente o da dentro la macchina certi “fastidiosi rumori” non sono percettibili? Lo invito ad entrare nelle case, come stiamo facendo noi in questi giorni di forte preoccupazione, e percepire lo stato di tensione continua che hanno i cittadini. Ma si sarà chiesto perché in sette ore abbiamo raccolto quasi 1200 firme? Tutti strumentalizzati da noi? Tutti plagiati dall’opposizione brutta e cattiva o tutti vittime della malapolitica perpetrata negli ultimi vent’anni? Indignati perché abbiamo distribuito il modulo per l’autotutela o perché sono accusati ingiustamente di aver evaso le imposte? Arrabbiati perché abbiamo chiamato Striscia o perché dovrebbero ri-pagare ciò che hanno già pagato? Sono convinto che i cittadini siano arrabbiati, e molto, con chi amministra e dichiara che tutto questo è necessario “per ridurre le tasse”. E’ un ossimoro, la figura retorica della contraddizione

Abbiamo mantenuto una calma olimpica fino ad oggi, non abbiamo alzato i toni e sfido il sindaco a trovare un solo atto dell’opposizione in cui possa emergere questo sospetto. Ma è chiaro, non possiamo passare per fessi, no, quello no. Continueremo in questa azione, ce lo chiedono i cittadini. Il nostro impegno è per evitare “l’andando fallendo … “ del nostro comune. Il problema nasce con il sequestro del depuratore, lo ha ammesso lo stesso sindaco a Striscia, forse involontariamente o forse inconsciamente, e l’inconscio, si sa, a volte gioca brutti scherzi.

Interrogazione urgente

Questa mattina, insieme al consigliere Nello Tulli, siamo andati in comune a protocollare l’interrogazione urgente, firmata da entrambi, che potete leggere in fondo. Ci è sembrato doveroso chiedere ufficialmente al sindaco di conoscere l’esatta dinamica della vicenda. Lo abbiamo fatto perché chiediamo chiarezza a nome dei cittadini, confusi e spaesati da ciò che si legge nei vari avvisi pubblicati di volta in volta dall’amministrazione comunale, che non fanno altro che buttare nel caos i contribuenti onesti, preoccupati dalle chiacchiere incontrollate e dalle notizie ivi contenute che nella realtà non corrispondono a quanto la stessa amministrazione sta facendo. Chiariamo, ad oggi, 2 febbraio 2016, ore 16.00, no c’è NESSUNA DETERMINA O ATTO che proroghi i tempi di scadenza dell’atto amministrativo, né pensiamo noi possa essere fatto. L’unico atto vero che l’amministrazione ha a sua portata è l’annullamento di tutto il procedimento, così come abbiamo chiesto dal primo minuto e così come è stato già fatto in altri comuni, non ultimo il comune di Barcellona Pozzo di Gotto (guardate la foto!). Non ci sono altre uscite. L’amministrazione ha creato questo disagio ed è obbligata a porvi rimedio, riservandosi la possibilità di chiedere i danni ai responsabili, così come pretendono i cittadini ONESTI di Labico.

Al Sindaco di Labico, con richiesta di risposta urgente e contestuale iscrizione del punto all’odg del prossimo Consiglio Comunale utile (Statuto Comunale, art. 32, commi 1 e 2)

I sottoscritti consiglieri interrogano il sindaco, premesso che:

  • la vicenda delle cartelle tributarie ha messo in subbuglio l’intera popolazione, in quanto sembra che tutti siano destinatari di tali cartelle, d’altronde il numero esorbitante emerso e dichiarato di 9583 lascia presagire questa preoccupazione;
  • i cittadini, come da indicazioni fornite, chiamano il numero indicato nelle cartelle stesse, corrispondente a un call center della società, per fissare l’appuntamento frontale come è previsto in questi casi;
  • da qualche giorno a questa parte, gli operatori addetti a fissare l’appuntamento indicano come prima data utile, i primi giorni di aprile, abbondantemente oltre il termine dei 60 (sessanta) previsti dalla notifica;
  • in molti casi, alla richiesta di fissare l’appuntamento de visu l’operatore risponde che, per il Comune di Labico, si può procedere soltanto ad un appuntamento telefonico per il mese di aprile, in quanto l’alto numero di chiamate e di utenti interessati sta facendo slittare le date utili in quel periodo;
  • in molti casi, l’appuntamento telefonico non permette di sviluppare un contraddittorio fondato sulla visione dei documenti, compromettendo il diritto alla difesa, diritto che deve essere garantito a tutti, soprattutto se le cartelle in questione sono viziate da errori o inesattezze;

Si chiede di sapere

  • Se l’amministrazione sia a conoscenza di tali problematiche;
  • Cosa intende fare per garantire ai cittadini la possibilità di avere un riscontro di persona con gli operatori della società per chiarire la propria posizione;
  • Chi ha impartito tali disposizioni alla società;
  • Se non trova lesivo dei diritti dei contribuenti un siffatto modo di procedere alla verifica degli accertamenti sbagliati;
  • Se non sia il caso di procedere con un atto formale di annullamento in autotutela di tutte le cartelle inviate e procedere d’ufficio alla correzione, senza esasperare oltre i cittadini;
  • Se non si corre il rischio che i cittadini possano addire azioni legali contro la pubblica amministrazione venendo meno la possibilità della difesa dovuta per legge, contribuendo, tra l’altro, a compromettere il corretto rapporto contribuente/comune.
  • Se non sia il caso di obbligare la società che ha in appalto la riscossione di aumentare il numero degli operatori del front office;
  • Se non sia il caso di risalire ai responsabili di questi procedimenti inesatti e procedere con le sanzioni del caso;

Labico 2 febbraio 2016

SPEZZANO

TULLI

Navigazione articolo